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Credevo d'impazzire
Le 46 poesie pubblicate sul tema "Credevo d'impazzire"
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| Chi crederebbe mai
che il fuoco dell'amore cresce
quanto più è lontano?
ho consumato il mio tempo a piangere
cercando il giorno negli occhi tuoi
ho sentito mille dolori pungenti
fuggendo il bel sole
ho creduto
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Marial |
15/09/2013 23:50 | 2126| |
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| Nella nebbia più fitta
non esistevano strade
un cammino cieco
fra mostri e fantasmi
lento incedere
fra grumi di fango
incerti raggi di luce
come lampi nel buio
lotta totale
a sfrondarsi del male
agguerriti padroni
puntavan la spada
a
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| un profondo respiro
per sfuggire l'ansia
sentirla dileguare
anche se per poco...
come un fuoco
che si spegne
ma continua a bruciare ...
dentro
un nodo in gola
mi soffoca
mi opprime...
non riesco a deglutire
cresce la
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Mi sento impazzire
alla sola idea che tu possa
abbandonarmi al centro del deserto
delle mie farneticazioni.
Non avrei più la forza
di rimpiangere il nostro passato
perché non riuscirei
a percepire la realtà
attraverso il
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| Recensione d’un battito
quell’infranta onda
su specchio d’alabastro logoro dal tempo
Gocce di vita sparse
riaffiorano scomposte in ritagli di silenzio
e flebili gemiti di respiro
disciolti nel dolore
Nell’inquietante eredità
rughe
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Rimango
ad occhi spalancati
oltre
la finestra bagnata
senza orizzonte
Amare
amarsi
senza rumore
tutto è felicità
nella tempesta assoluta
mentre credevo d'impazzire
quando i tuoi occhi
affondavano
a piedi nudi
nella terra
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Ho braccia stanche e mani sulle orecchie
a tacere il rumore di un corpo al limite
Capelli bianchi a incorniciare occhi malati
che non san più guardare
Il silenzio cade
schiantandomi al suolo di piccole nostalgie
- così normali
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Per anni
una parte dell'anima
ha vagato nel limbo
senza la conoscenza
d'un ricordo
imprigionato nei meandri della mente
sperduto
tra le tremule ombre d'una bimba impaurita
dentro il corpo che cresceva
tra le nubi d'un passato
che
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| Quel sentire freddo
nelle ossa,
pietrificata
come una statua,
gli occhi vitrei
prosciugate
son le vene del suo sangue,
non pulsa il polso
se il cuore si ferma
Frammenti...
Manca la terra sotto i piedi,
son sempre lì, in
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| Quando
non solo in sogno
non ho più trovato
il giaciglio da cui ridestarmi
e la mia casa con troppe porte
socchiuse
e pareti a velo,
trasparenti timori d’altri.
Ma più ancora le tue braccia molli
segnatamente timide
nel
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| Annebbia la mente rimestare nel fondo
scrostando strato dopo strato
i rifiuti del passato;
Le paure mozzano il fiato
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| Avvolta dalla nebbia
che deforma il paesaggio
inerme sulla panchina ferruginosa
lascio cadere ogni barriera
accolgo la viscida serpe
lasciandomi divorare
non serve fuggire
sono pronta
divorami
straziami
solo quando il dolore
verrà
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| sola sull'altalena della vita
in equilibrio sul filo delle emozioni
frattaglie di sogni
spappolati tra le mani
pietre cadenti dagli occhi
macigni pressati sul cuore
all'orizzonte nessun barlume di sole
credevo d'impazzire
tra mille desideri
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Quante volte ho creduto
d’impazzire, davanti a chi
amavo, mentre lo guardavo
andare, lasciare la mia stretta
colma ancora del suo calore.
Quante volte le stelle che
giravano attorno alla luna
nascosero il suo splendore,
mentre la speranza se
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Credevo d'impazzire
trafitto dal dolore.
Il caso e la ragione
mi soccorse,
su fogli dipinti
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| Mentre il sole illuminava
quel tuo viso sbiadito dal dolore
credevo d'impazzire.
Lo sguardo dei tuoi occhi
di azzurro cielo
ancora brillanti e veri
entravano nell'animo
e rubavano tutti i pensieri.
Pensieri di speranza,
di abbracci ancora
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Credevo d'impazzire quando capii
che mai avrei più sentito il profumo
del pino vetrato o del cuore sperato .
Credevo d'impazzire, credevo di essermi persa,
in un labirinto di foglie e conchiglie vive di avventura .
Pensavo di vedermi
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julia |
15/09/2013 03:24 | 1131| |
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| fra le tue braccia mi abbandonai del tutto
il cuore bombardava le mie orecchie
la mente si perse in irragionevoli pensieri
l'istinto manovrava ogni mossa
i sensi scossi incontrollati
giungevano al potere
la rissa si fece forza
incontrollabile fu
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| In quella sala d'ospedale
attimi che sembravano
interminabili e confusi,
quando invece, intorno
imperava silenzio e
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| E febbrilmente scavo dentro me
lottando con i tanti miei perchè
per incarnare ad arte quella parte
che interpreto
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| Avevo marciato svelto e agile,
mirando la curva dell'orizzonte futuribile,
corrotto dal fuso di Lachesi
che mi obnubilava i sensi
e rendeva il tempo un'inezia
da gestire a piacimento.
Poi una burrasca imprevista
mi destò dal torpore
di
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La voce del silenzio
urla contro il cielo
nel deserto pieno della mia solitudine
con il cuore pesante
nella febbre dei pensieri
con la gioia di sole
chiusa in un angolo dell'anima
cammino nella tramontana
di un vento che penso d'amore
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| Sullo scoglio dei miei
pensieri, lascio che
i miei sogni
volino via.
Piangi notte
sopra di me
le tue creature più
belle,
brillano di speranza
interrotta da un attimo di
luce splendida.
E poi:
Una lacrima scende
un’altra la
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| Credevo d’impazzire
tra maleodoranti pagine
d’un quaderno smunto,
dove ho raccontato di me,
memorie stanche.
Anche
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| Credevo di impazzire
quella notte che il vento
mi entrò nella mente
e spolverò la mia storia.
Caduto di nuovo
in quel niente assurdo
che mi fece sentire
nella mente i ricordi
di una festa tradita
lei era mancata
e se ne stava
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Un angolo di cielo
per piangere e pregare,
una stella che brilla all'orizzonte
ed io a fissare un punto lontano,
a vedere le nuvole che si rincorrono
e poi a gettarsi nel canale.
ombre alle pareti, ombre nella mia testa
e le parole tue,
precise
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| Occhi scuri
per quanto il giorno si dilegua
fuochi bruciati
sull’anticipo di un fosso
ho profondi neri -poveri abissi -
di una forma lontana
dove al macero ho gettato fiori
che volevano solo essere fiori
Il volume della luna nega
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| Nei fulminei giacinti
immobili
credevo d'impazzire
intingevo la luna
gridavo ebrezza
nel mio mondo
assuefatto di vassallaggio
credevo in ricchezze
elargite come pioggia
aspettando regali celesti
migliorie fatue
nel miraggio di un
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| Labili d'inesistenza
gli angusti spazi
ove immaginar
l'epilogo del perire
la fioritura dell'avvenire.
S'assottiglia e manca
pur un motivo
muore a
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L'anima,
veleggiando
su incandescenti
percorsi,
respirò
pericolosamente
del fatale oblio,
che crudele
ghermì
i nostri volti,
scolorandoci
le iridi,
impallidendoci
le gote,
svilendoci
i precoci
sorrisi.
Di qual forma
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46 poesie pubblicate in questo tema.
In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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