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♦ Marina Demelas | |
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L'abbandono
Le 59 poesie pubblicate sul tema "L'abbandono"
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non telefoni non scrivi,
solo in lontananza rivedo
il volto amato ma non riamato
d'amore manifesto che si tocca
come carne come sangue
che procede dal padre al figlio,
è franto il segno?
m'abbandoni e t'abbandono
per ritrovarti nello
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| Proprio quel giorno
imparai lo splendore
dei mandorli
nel profumo delle rive
dei tuoi capelli
Imparai a sognare
gli aquiloni
delle tue dita su di me
Imparai a scegliere
l'improvviso ed il silenzio
nelle stringhe di vento caldo
del tuo
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Violeta C |
27/03/2011 00:37 | 5390| |
Poesia segnalata
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| Rabbia per l'abbandono,
inutile reiterar un perdono.
Dello scorcio di vita
(persa)
nel desiderar vita inversa.
Sabbie mobili,
al divenuto buco nero,
vi giran intorno
inseguendo il nuovo giorno...
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Allora dimmi
al chiarore della tua sigaretta
se il gioco è stato sporco
e non ci meritavamo niente di meglio
...o se in fondo sarebbe stato lo stesso...
Inutilmente aggrapparsi
o meglio dire puntare i piedi
o per i santi impropriamente
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Ecco.
La decisione è presa.
La ferita è infetta ma
il dente è estirpato
e non ti serve conoscere il mio dolore.
La pagina è girata,
capitolo nuovo.
Ci sono fantasmi di castelli
sulla sabbia.
Non saranno costruiti dalle
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Vivo da solo sul sasso di sera
in fianco alla strada
che porta alle stelle,
pestavo con te i gradini
per salire in braccio all'infinito.
Ora sono solo, mia cara
nemmeno gli astri del cielo
mi guardano in queste notti roventi,
la tua mano
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Correva sicuro
il treno
portava con se un fagottino
un fagottino chiuso nel dolore
portava con se il pianto
l'urlo e l'angoscia
d'una gemma
gemma, tradita da colei,
che per "dovere"
doveva amarla, proteggerla
fu lei a farle
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Quel giorno che gettasti
la spugna sul quadrato,
quel malaugurato giorno
non l'ho più dimenticato.
Salvasti l'uomo ma non
l'anima sua ch'è rimasta
imprigionata fra le corde
di quel maledetto ring,
a contare
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| Precipitare,
da eterno Icaro
fra le bramosie
della sua
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| Precipitata negli abissi dell'abbandono,
ho respirato l'ossigeno della speranza.
L'assioma della sopravvivenza
ha sfidato la tua sfida.
Torno da sola,
ma viva ...
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Desire |
27/03/2011 17:57| 2228| |
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| Dalla culla vuota
s'eleva ancor nell'etere
il pianto ribelle
per l 'abbandono
rivolto a chi
aveva rifiutato
quel dono
Una notte
chiese perdono
per quello che aveva deciso
e salì Fiordaliso
Anche il cielo
rigava il suo
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| Parole ferite
trascinano
il loro nero sangue
nell'arena
della poesia.
Abbandonate
all'umore
delle stelle.
Rimodellate
o cancellate
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Sono qui a strappare solitudine
E par che non si da pace
S'arrampica e tesse come ragno
senza paura se la vita tace.
Abbandona la sua linfa
e succhia dai capezzoli le gocce
le ultime che lascia la mia rabbia
vedo le sue labbra umide e
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Ho pianto lacrime di fuoco
che incendiarono il mio viso
quando il mare a poco a poco
inghiottì ogni sorriso.
Che uomo sono?
Sono un ribelle
senza parole
e aspetto l'alba di un sole nuovo,
in una terra a me lontana,
col fiato in gola
e
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| Amici
m'avete tradito
su di un'isola deserta
m'avete abbandonato.
Son sola
a cercar una nave
che sulla terraferma
mi riporti
son sola
ad alimentare l'acque
del mare
che mi circonda
colle lacrime mie.
Voi
che quando mi cercavate
io
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Col sangue nasci
dalla carne che batte nasci,
nel dolore
dall'albero della vita
all'ombra indifferente
dell'infermiera di turno,
del medico qualunque
nell'ansia di darti subito via.
Intriso di imbratti,
dalla bocca che si torce e
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| Vasi vuoti
sul balcone
verso il mare.
Solo
una rosa
a respirare il cielo
Lontano:
l'asfalto
i rumori della strada
gli allegri giardini
ed un vento di terra
...che polvere vola.
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| per te che vuoi una vita
di razza
io accetto la mia
meticcia
e sappi che è più forte
più sincera
duratura
non è una vita bastarda
ma una vita fantasia
perché accetta il giorno
e quello seguente
non
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Nicola |
27/03/2011 14:08| 1320| |
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O amata nostra patria!
queste fredde steli,
queste croci marmoree,
queste gelide sepolture
nelle campagne russe,
senza nomi, senza origini.
La Tridentina avanza,
la Julia è indomita,
la Cuneense leone ruggente.
Italia, i tuoi figli ore
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Accolgo in silenzio
l'inappellabile sentenza
non vedo scampo
a tale silenzio
eppur mi ribolle
l'interiore sconcerto
non versa lacrime
l'obliato io
è solo l'idea
che incredula piange
si arrampica sugli specchi
di un'inutile
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| A te caro angelo impaurito,
che ti trovi sul ciglio della strada senza senso,
che già messo al mondo
hai solo lacrime e paura intorno.
Quella coperta che avvolge il tuo dolce corpicino,
riscalda te caro bambino,
mentre strilli dentro a quel
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| C'è qualcosa di mio
a tingere il cielo
una lancia in volo
senza bersaglio
accelera rallenta
insegue quel lampo
Sostenuta reagisce
giostra dell'abbandono
Parte per l'esilio
rocce dubbiose morde
ballerina inciampa
attratta
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| Si rompe il vento sotto il peso
delle dure sofferenze umane
ormai sempre più pane dell'andare
quell'andare oltre, che l'uomo cerca
in quell'intrigo che or sempre regna
che s'alimenta costante, s'impregna
mentre silenzi diventano
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Sola,
sulla riva del mare,
ascolto
la sua voce,
Suadente.
Raggiante,
il sole illumina,
le sue chiare acque,
bagliori di luce,
fioriscono in mare.
Triste il mio cuore
lacrima tacito,
sola, cammino,
sull'anima spoglia,
sento i miei
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svuotato
e gettato via
come limone spremuto
lasciato solo
in un niente
di vita
ad
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Percorro viali di affanni e stoltezza,
scolpisco il cuore nel marmo
e i lividi nascondo al mondo...
ma morirò domani...
ancora un giorno sotto il cielo che guardi.
Ancora il tramonto
ha riverberi di sangue sull'anima.
Ancora essa
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- Odi madre o dir si voglia d'essa
seppur ciò che ne resta
è una porzion di lei;
ascoltati,
ascolta il tuo cuor dettar battito al mio,
imbeviti a fonte sorgiva di vita,
del tenue piacere che nutre la mia.
- Nel mentre
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Argo |
26/03/2011 21:24| 1197| |
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Erano i giorni, per sempre andati ormai,
che la mia altezza non superava i fiori
e la mia casa era senza colori;
come un mela sotto le fronde folte
sentivo il sole, calor di madre terra.
Beato, appeso ad un picciol di carne
smisi ben presto,
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Speranze a noi strappate.
E dopo soli
a racimolar le carte.
Noi illusi quali parti
in finte storie
di burattini umani.
Non siam più nessuno.
Allontanati
da chi è sabbia come noi.
Liberi come non mai ora.
Li osserviamo
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| Di chi dimenticar
vecchie promesse e cieli dorati,
se non di chi, in assidue speranze,
volea far di quest'uomo
un uomo novello.
Però in cuor mio
l'abbandono fui io,
con eroiche gesta forte desio
fu il tramontar reconditi vizi,
ma
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59 poesie pubblicate in questo tema.
In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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