Sorvolo il mare che mi fa un saluto,
“ Ma come sei già andato via?”
Sei apparso e subito mi hai lasciato
senza avere il tempo di capire cosa sia stato.
Mi hai fatto conoscere l’amore,
ho conosciuto gioia e dolore,
mi hai dato il calore del
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Ad annebbiar la vista son ibride andature,
corpo instabile, ed un dolor da trainare,
son anni ed anni or grigi or rossi,
croce ad albeggiar tra giorni.
Anima sola, irriverente delusione
d’aver amato tanto,
un vecchio stanco sulla strada del
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Ad ogni passo s’aggira la vecchietta
secchio in mano e polvere di marmo,
antiche rughe e brocca fra logore mani,
un andar paziente, incontro a sere stanche.
Ad ammantar il dipinto è un bianco ceruleo
visioni contornate dai biondi steli,
son anni
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Giovinezza fuggente
col tempo implacabile e sovrano,
della vita accogliente
effetto nostalgico e lontano
Siccome Apollo muore
offuscando ogni universale cosa,
così dal giovin core
tu stai fuggendo età deliziosa.
Scappi e al tramonto
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Ad andatura lenta e vereconda
fummo anime ad unir sogni,
anni e giorni un correre volando,
a calpestar un tappeto rosso carminio,
fummo intarsi di rubini ed amor congiunto.
Fummo eloquente estasi,
silenziosi ed accondiscendenti,
stravagante
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A passo lento s’appresta la viandante
occhi sobri e languore d’altri tempi,
un congiunger d’alberi ad amor di vita.
Ombre chiare, oscure infrangono il viale
ad anime in movimento
ad accompagnar la figura umana.
Salite ripide e dossi a
costeggiar
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Quell’intrigante cintura pronta a dare il meglio di sé
seppur nella sua ingenuità
riesce senza tanti complimenti ad acciuffare
chi un domani coronerà il suo sogno
birbantella
vorrebbe ancora poter usufruire di quel contatto
un desiderio purtroppo
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Il cuore. Tu mi fai segno restando immobile, pieno di luce
Tu così stabile, fatto di marmo, curve e pazienza.
Indichi il cuore.
Anche il vecchio storto che ho incontrato in Via Emilia, ce l’ha.
E il suo, batte tra odori d’urina e scarpe
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Quando avevano imparato a misconoscerlo?
Appena nato scuro e inquietante
o quando si era azzoppato?
Forme di vita semplici provano ribellione
o solo paura?
Era arrivato al portico un giorno di maggio
salendo una fredda scala di ferro.
Aveva
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Cielo d’inverno
minacciose nuvole
tormentano l’anima
Vecchio barbone
ha
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| Sul crinale discendente della vita,
come sorella la Fede ci accompagni
al ritmo cadenzato del presente,
sulla base ovattata dei ricordi...
per
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tra luci accese
lasciate nell'incuria
del tempo a
cuori tra ricordi
ormai trascorsi.
Amori da non tralasciare
sotto un lembo
di sogno all'anima
viandante dell'era.
Sarà un bambino
capriccioso o un uomo,
gioioso?
Il mondo
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Silenzio amaro.
Sotto l’immenso cielo
una fredda panchina
illuminata dalle
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C'era una volta...
...un vecchio barbone,
non aveva casa,
per letto... una scatola di cartone,
la sera era avvolto dal manto di stelle,
quando si alzava, come foglia tremava.
Curvo, indolenzito volgeva lo sguardo al cielo,
ringraziava Dio, d'
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Batte cuor,
d' un vecchio emarginato,
deriso da sguardi che
toccan disprezzo,
eppur vive!
in quel gelido cassetto.
Mani tremanti abbracciano amico fedele,
soffre nello spazio di vuoti meandri,
cupo silenzio s'aggira, al deflagrar dei sensi,
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Tutto intreccia
nodo silente, pensione,
vecchiaia pensiero,
trasgredisce
senso di vita,
sogno di un tracciato felice.
Che senso ha
una vita di pensare e pregare,
quando povertà
regna nel cuore?
Deluso il senso d’umore,
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Lontana serpeggia
scopa fatata
gioia infinita
di musica alata.
Bizzarria di vecchia
dona ninnoli al bimbo
abissi contorti eterna percorre.
Spazza via croce e tristezze
cinta di stelle rallegra
la scia nel cielo infinito
sirena del
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Altalenano gracili ricordi.
Tutto rinnova il tempo
fiori verdi appassiti
alberi che germogliano e ingialliscono
amori che fioriscono e finiscono.
Germoglia così la vita nella terra
percorso regolato di un destino
rinnova invecchia
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Vetusta età non nasconde il tempo,
calata è la sera, giorni vissuti con felicità,
ombre alla finestra s’accostano su frugale pasto
una fioca luce di lampada a petrolio a illuminare.
La mano cerca la mano,
lo sguardo cerca lo
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In omessi silenzi,
di un caos allarmante,
non odi più i pensieri
di un viandante.
Esorbitanti e celati i sentimenti nascosti,
lontani della verità non chiari da capire,
si sgretolano nell'intuire.
La forza finisce, l’ardore non
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Vieni quì bimbo caro, tra le mie affaticate ginocchia,
ti racconto stasera una novella, una lieta novella,
sentirai il crepitio sordo della legna che scrocchia
ma la storia pur breve, è interessante, davvero bella.
Tu che origli favole
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Appeso e perso
nel retrobottega di miniature
si ferisce
con la punta del nido di filo spinato
che gli tessé la cincia
"Povera bestia"
dice al primo sguardo
chi passa dalle sue parti
perché vien quasi da
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hy ju |
24/09/2013 18:03 | 1606 |
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Mi depositi sugli occhi
movimenti labiali incerti
un misto ondeggiare di litanie
mentre la mano si artiglia con forza
cementata dai tendini rimpiccioliti
e ti avvolge uno strano luminoso biancore.
Quattro angoli di meraviglie senza uscite
su uno
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Dietro il cuore t'è tramontato il sole
ora sei luna, coi tuoi capelli
in simbiosi di argentea sera,
l'inchiostro d'ombre
il sorriso stanco cela,
disegnano quello che sei
ragnatele di infranti sogni,
testardamente cercati,
a volte tra il
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Chino te ne vai per la città,
guardi fisso in terra e mai più in là...
Forse, la vita ti ha piegato,
scende più in basso ogni tuo fiato...
fermo lo sguardo mai alzato,
gli occhi bloccati sul selciato.
Un dì da sotto lo vedrai
se lo sguardo in
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Sortilegi
a cantar le strade.
Ombre e passi
a lucidar cammini
or vagabondi
or consumati...
esplode assai tiranno
il prezzo
di severe interruzioni.
Non v'è alcun sipario
a sigillar
impronte troppo invecchiate!
In funerea
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Aspetti lì...
fissi con lo sguardo
perso e confuso
la tua mano tremante
appoggiata
ad un bastone.
Aspetti
sei lì seduto
in quell’angolo
davanti alla
vecchia cascina,
chiuso nei tuoi
silenzi,
assorto nei tuoi
pensieri.
Aspetti
non sai
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| Una signora della borghesia,
religiosa, cortese e pia
ha una madre anziana e malata,
non può accudirla, è molto impegnata.
La povera vecchia non ragiona più,
il suo umore va su e giù.
La figlia assume una rumena
affinché lavori di buona
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