Era seduto di fronte alla grande finestra situata sulla terrazza della sua casa…
Da lì poteva vedere l’ intera valle. Era completamente immobile con gli occhi rivolti verso un punto all’ orizzonte. Chiunque avesse guardato da quella parte della terrazza, avrebbe potuto apprezzare l’ intero panorama, ma in realtà il suo sguardo era assente, senza luce, troppo triste.
Durante le prime ore del mattino era caduta una pioggia torrenziale che aveva formato un laghetto nell’ immenso giardino che circondava la proprietà; ma si sentiva troppo stanco e scoraggiato per apprezzare il bellissimo spettacolo offerto dalla natura.
Vagò nei suoi ricordi. La sua vita scorreva rapidamente davanti ai suoi occhi, ma non si fermò a lungo in quei ricordi che un tempo lo avevano fatto sognare.
Ora sembravano tutti così inutili.
I volti delle persone che avevano attraversato la sua vita non gli avevano dato l’ incentivo che stava cercando, ecco perché era alla ricerca di qualcosa che rendesse sopportabile l’ angoscia che lo soffocava, un’ angoscia che l’ aveva accompagnato da quando aveva memoria.
Sentiva un dolore profondo, ma anche quello cercava di nascondere… non gli piaceva essere debole agli occhi degli altri e si rendeva ben conto che a nessuno importava cosa potesse sentire, provare…
Ripensava a quelli che se ne erano andati quando aveva cercato di parlare loro dei suoi dolori, delle sue ansie, delle sue preoccupazioni e se qualcuno lo aveva ascoltato alla fine era solo per dargli consigli che in realtà lui non cercava.
Ora, nella solitudine della sua vita, gridava silenziosamente chiedendo aiuto, ma nessuno se ne accorse. Era intimorito dall’ idea che lo stava inseguendo.
Sentì bussare alla porta, si alzò dalla sedia per andare ad aprire. Nessuno, forse era il vento - pensò -
Tornò a sedersi vicino alla finestra.
La pioggia cadeva con meno forza ora e un sole pallido stava cercando uno spiraglio tra le nuvole.
Un piccolo sorriso apparve su quella faccia che aveva ancora un po’ di giovinezza.
Il sole, con il suo calore, forse, era l’ unico che gli aveva fatto compagnia nei lunghi giorni di irrequietezza.
I ricordi andarono a quando era bambino, pensò ai giochi con i fratelli, agli amici di scuola, ai suoi nonni, ai genitori...
In quel tempo il mondo sembrava sorridergli ed era pieno di gioia e speranza ma crescendo la realtà gli si presentò nuda e cruda, imparò sulla sua pelle che molti dei suoi sogni erano solo utopie.
Mentre percepiva queste emozioni, aveva la sensazione di non essere solo.
Sorpreso, girò la testa e vide una donna anziana che lo osservava, come se lo stesse aspettando.
Non era bella da vedere, ma lui non ne aveva paura tanto che la ringraziò per avergli concesso abbastanza tempo per ricordare.
Si alzò dalla sedia, guardò il sole per l’ ultima volta e cominciò a percorrere un sentiero che non conosceva un sentiero che però gli riempì il cuore di pace.
*In memoria.