Uscii dal bagno
e tirai l'acqua come sempre.
Dall'angolo della cucina
mi guardò un ragno
beato nella tela.
Sul pavimento del soggiorno
una grossa macchia di vino
si intonò al mio umore:
“sei come una nota stonata!”
disse la Dea.
Poi se ne andò via dalla finestra
come una falena impazzita
diretta verso il centro della notte,
volò lasciando sul comodino
un paio di orecchini
e sul letto delle mutandine nere.
Il giorno dopo nella testa
tambureggiò la stessa frase:
“sei come una nota stonata!”
Voleva imparassi ad usare il diapason.