Quante volte ho sentito l’ odore acre del dolore...
Sì perchè il dolore ha anche un odore!
L’ odore delle lacrime che non potevano affacciarsi agli occhi.
Sì, non potevano... altrimenti avrei sentito ancora più dolore e ancora più ...odore.
Dovevo star zitta, muta, senza parlare!
Ma... dovevo acoltare e rispondere solo al momento giusto.
Non potevo fermarmi a pensare perchè alla minima distrazione, se non sapevo rispondere... di nuovo quell’ odore acre del dolore!
Dov’ era finito l’ uomo che amavo?
Che mi accarezzava e mi coccolava... che mi amava!
Quello che mi prese in braccio col mio bell’ abito bianco per varcare la soglia della nostra casa e mi adagiò sul letto con la leggerezza di una piuma...
E poi con la stessa delicatezza mi fece sua... in quella prima notte di mezza estate!
Era alto, bello, gentile, ogni virtù era con lui e io ne ero innamorata pazza!
Aveva ogni giorno un pensiero gentile per me, come un fiore o un biglietto con scritto semplicemtente..Ti amo!
Lo aspettavo ogni giorno, al rientro dal lavoro, e gli cingevo le braccia al collo per riempirlo di baci.
Ero felice, di una felicità senza limiti; mi sentivo scoppiare dalla gioia e ridevo, ridevo, ridevo!
Ridevo e ballavo anche quando ero da sola, e cercavo di farmi trovare sempre bella al suo ritorno.
Mi guardavo allo specchio e mi trovavo... bella!
Avevo una lunga chioma riccia e nera e un fisico abbastanza proporzionato che non mi dispiaceva.
Quel giorno... andai in un negozio di lingerie e mi comprai un completino intimo per fargli una sorpresa, e mi resi conto che non ero mai uscita da sola prima, ma non importava... ero strafelice già così!
Fremente aspettai il suo ritorno, avevo voglia di vedere i suoi grandi occhi su di me e pregustavo gli attimi che mi separavano da lui.
Ma... quando quel giorno rientrò...aveva un viso che non conoscevo.
Non gli buttai le braccia al collo come al solito, non me ne diede modo. Era furioso e io non capivo il perchè!
In un piccolo paese si conoscono tutti e aveva già saputo dove ero stata e cosa avevo comprato.
Capii che io dovevo considerarmi una sua “ cosa” e che non avevo il diritto di uscire senza di lui e... che dovevo stare zitta quando parlava e che... e che... e che...
Nei giorni a seguire le cose peggiorarono e più mi ribellavo, più manifestava il suo lato cattivo, fino addirittura a provare gusto per quello che faceva.
Ormai abusava di me a suo piacimento e molte notti non avevo il diritto di dormire nel letto, quindi mi toccava dormire a terra anche se fuori era inverno...
Ma l’ inverno era dentro di me, nel mio cuore più che sulla mia pelle.
Quanta voglia di piangere, di urlare, di ribellarmi e scappare!
Ma... dovevo soffocare le lacrime negli occhi e le urla nella gola per non sentire ancora l’ odore acre del dolore!
La mattina seguente mi... “ raccoglieva” da terra e mi adagiava delicatamente sul letto con la leggerezza di una piuma come a ricordare la prima notte d’ amore!
La vita cambia in un momento... e poi cambia ancora e ancora e ancora...
E così un bel giorno non è più tornato... un incidente... sulla via del ritorno... e con lui anche... l’ odore acre del dolore!