Un tuffo nel passato in uno di quei momenti che danno una svolta alla vita.
Non sono molto brava con le date, ma quella bambina che ero, credo avesse circa sei anni.
Si avvicinava il Natale, mamma era uscita per la spesa e quando tornò, con l'entusiasmo di quell'età, mi precipitai giù per le scale, la raggiunsi mentre stava controllando la posta e mi tuffai nella sua borsa cercando qualche meraviglia per me.
Non che mamma mi riempisse di regali, ma, come tutti i bambini, non smettevo mai di sperarci.
Quel giorno, con incredibile rapidità, conquistai la borsa e il mio entusiasmo si trasformò in una infinita gioia quando le mie mani catturarono una scatola di plastica rosa con il coperchio trasparente e dentro un pettinino, una piccola spazzola e uno specchietto, tutti luminosamente rosa.
Ci sono momenti in cui la felicità ha la potenza di uno spettacolo pirotecnico e io ero stordita per quella scoperta strabiliante, ma quasi subito mi accorsi che qualcosa non andava, mamma mi tolse dalle mani il dono dicendomi che l'aveva preso in prestito per spiegare a Babbo Natale cosa potarmi.
Era imbarazzata, nervosa, in enorme difficoltà e io sentii qualcosa spezzarsi.
Come le crepe che rompono l'uovo per lasciar uscire una nuova vita, così ho sentito spezzarsi il guscio dei miei sogni, dolorosamente e, senza sapere, capii che qualcosa era cambiato.
A Natale il cuore comparve sotto l'alberello, deliziosamente rosa, ma atrocemente crudele per quel che andava rappresentando.
Era giunto il disinganno, com'era naturale che accadesse, come accade sempre, come succede a tutti e non solo con Babbo Natale.
Con un'amicizia persa, un amore tradito, una speranza svanita, un progetto fallito e, nonostante negli anni io abbia sempre cercato di coltivare sogni, coccolare magia, seminare sorrisi, sempre più spesso ho sentito quel “ crack” che rumorosamente spezzava un'altra illusione.
La curiosità è sempre stata la mia assassina, perché voler capire, e purtroppo riuscirci, ha sempre seppellito le mie speranze, ha sempre bruciato le mie ali.
Chissà se quest'anno Babbo Natale mi porterà qualche chilo di leggerezza, cosicché io riesca a lenire il dolore e a non permettere che la realtà uccida i miei sogni.