Ho ancora vivi nella mente i ricordi di mio nonno che mi raccontava della vita nei piccoli paesi della bassa padovana (si parla dei tempi prima della seconda guerra mondiale).
La popolazione, per la maggioranza, viveva e lavorava nelle campagne. Al sabato sera, o alla domenica mattina, i capi pagavano gli operai in qualche osteria insieme ad una bella bevuta di vino…di quello buono.
Oltre ai lavoratori dei campi, esistevano altre categorie che praticavano mestieri ormai scomparsi come stagnari,spazzacamini, arrotini, carrettieri, maniscalchi, seggiolari,ombrellai…
Le donne facevano le sarte o andavano a lavorare nei campi insieme agli uomini. Zappavano, pulivano le bietole, vendemmiavano, rastrellavano il fieno, curavano le vigne. La sera rientravano a casa stanche morte, ma dovevano ancora cucinare la polenta,cucire i calzini oppure ricamare.
Durante la settimana sia gli uomini che i fanciulli indossavano gli zoccoli. Le scarpe, quelle buone, si usavano solo alla domenica e perciò duravano anni.
Ma nonostante tutto si viveva in allegria….Quando alla sera si tornava dai campi si cantavano vecchi cantici o cori, e anche durante il lavoro, per esempio quando si curavano le pannocchie, ci si faceva compagnia cantando…e cantando si mettevano da parte pensieri e rogne.
E la domenica era sempre una gran festa.I giovanotti arrivavano in piazza con la bicicletta pulita e brillante con il fanale a carburo. I più moderni avevano il fanale a pila, che però costava tanto e si consumava prima, ma facevano una gran figura. Erano vestiti con la giacchetta di fustagno con la martingala sul didietro e i pantaloni fermati al ginocchio con la molletta sopra un paio di stivali neri.
Le ragazze si presentavano in gonna lunga. Qualcuna si arricciava i capelli e le più spregiudicate si mettevano anche il rossetto, semprechè non avessero già il fidanzato. In tal caso evitavano di dipingersi le labbra per non rischiare qualche ceffone.
Tutti si recavano in chiesa: la mattina a messa e dopocena alla funzione. E la sera, nelle piccolissime piazzette di sobborgo, si ballava al suono della fisarmonica. Eccezionalmente qualche domenica sera si andava al cinema, quando arrivava quello ambulante nella piazza principale. Ma grande affluenza si vedeva quando si presentava un circo con le "ballerine"…se ne sarebbe parlato per settimane.
Ecco: era questa la vita di un tempo nei paesi. Monotona? Sì, senza dubbio. Infelice? No, senza dubbio. Bastava una serata ballando e ci si sentiva dei signori….. e si andava a letto felici a fare all'amore. E se nasceva un bambino niente male. Un braccio in più per lavorare i campi…..