La trovai rannicchiata sulla finestra che dava sul retro della mia casa. Non era un gatto randagio: seppure sfuggiva il mondo era troppo intensamente sé stessa per comunicare qualche sorta di paura.
Se ne stava lì con le gambe abbracciate e la schiena riversa su di esse, talmente fragili che pareva che la gravità fosse su di lei dievi volte più schiacciante.
-Sono qua- le dissi, sperando in una qualche conferma, anche solo quella di far parte di uno stesso mondo.
-Lo so, ti ho sentito- quelle parole caddero verso di me come tomi pesanti scaraventati al suolo.
Era palese che fossi indesiderata, me lo aspettavo anche, questa era l'unica forma di riconoscimento che mi avrebbe concesso. Ancora una volta raccolsi ciò che restava di me e mi accinsi a tornare nel mondo, fuori da lei.
-Lo sai perchè ti odio?-
-No- rimasi immobile, a metà d'un passo, senza alcuna voglia di sapere, eppure in attesa perchè oggi almeno, s'era degnata di guardarmi per quello che ero.
-Per lo stesso motivo per cui ti odi anche tu.-
-Perchè torno.-
Improvvisamente il perchè era chiarissimo. Non avrei mai potuto stare con lei e continuare a rimanere nel mondo del reale, lei si trovava troppo in profondità nel mio essere affinchè potessi portarla con me, non sarebbe mai sopravvissuta alla realtà.
-E sai perchè mi odio?-
Non avrei mai pensato che una parte di me potesse odiare me ed allo stesso tempo se stessa.
- Perchè non potrei essere nulla senza di te.-
Era troppo pacata nella sua distruttività perchè ne potessi uscire indenne, quella mia parte incarcerata pur non essendo visibile mi aveva eroso pian piano fino all'osso.
D'altronde l'una senza l'altra non eravamo nulla. Ma insieme eravamo talmente diverse che nel tentativo di ricongiungerci ci sbriciolavamo a vicenda.
Capii che era inutile il mio tentativo di vivere in pace. In lei non c'era nulla di caldo. Era bianca, lontana, intoccabile. Seppure avessi continuato a fissare quel suo essere impalpabile, l'alienità non sarebbe mai scomparsa. Continuavo comunque ad assicurarmene di volta in volta scontrandomi con freddo cristallo.
Ed era proprio quello forse, il fatto che lei continuasse ad esserci, nonostante l'odio, nonostante il disprezzo, che mi consentiva di tornare ai giorni di sole.