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Il mio mondo in diretta

Biografie e Diari

Dal diario di Schatzy

Amici per la pelle (o il pelo?)

PREFAZIONE

Quante parole, fiumi di parole sono stati versati dagli umani per descriverci e spiegare la nostra bellezza (così soggettiva), il comportamento e il carattere.

Per non parlare poi dei vari suggerimenti sul modo migliore di educarci.

Perciò, mi sembra sia arrivato il momento di parlare in prima persona. Intendo: per far

comprendere come veramente la pensiamo, non attraverso i loro occhi, ma dal punto di vista di noi cani.

Dato che la natura ci ha dotato di una vivace intelligenza, ma purtroppo non ci ha dato la possibilità di scrivere e leggere, ho chiesto alla mia lei- umana di mettere tutto nero su bianco.

Sento dall’ odore che emana che ne è rimasta lusingata. Lei non lo sa che io non ho dubbi quanto sia cara e come faccia l’ impossibile per il mio bene e per venire incontro alle mie necessità.

Insomma, sono certa che non tradirà la fiducia che ho riposto in lei.

Non avevo ancora due mesi quando lei entrò nella mia vita.

Era una ventosa e fredda mattina di gennaio e sapeva di tramontana, quando mi raccolse dal box e mi disse “ Mein Schatz “ (tempo dopo seppi che in tedesco significa tesoro mio, perché lei è da parte di madre viennese).

Mi sentii a mio agio e felice e glielo dimostrai smozzicando il cinturino del suo orologio. Credo che entrambe capimmo subito che eravamo fatte una per l’ altra!

Salutai senza rimpianti i miei fratellini e l’ unica sorella ancora rimasta. Avvolta in uno scialle di lana molto confortevole, lasciai la mia casa nativa senza rimpianti per iniziare una nuova vita. Mia madre non mi salutò, forse stanca di tanti bambini, preferì una poltrona dove si mise a dormire.

Per tutto il tragitto lei guidò con una sola mano perché l’ altra era occupata ad accarezzarmi (mi aveva preparato una scatola da scarpe dietro il suo sedile) parlandomi piano piano, dolcemente. Mi vergogno ora nel ricordare, ma un poco piansi. Credo colpa di tutte le novità. E poi ero così piccola…. Tiene il mio alibi?

Arrivammo presto alla nostra villetta e il cancello si aprì subito: lui era lì che ci attendeva, un po’ imbarazzato per quella pallina bianca con la quale non sapeva che fare, ma attraversammo di corsa il vialetto e lei mi fece scendere sul pavimento, libera di muovermi e di esplorare la mia nuova casa.

Fu così che mi trovai “ a faccia a faccia” con Annibale!

Mi annusò, mi si strusciò contro e… caddi a pancia all’ aria!

Pure lui allora si mise a pancia in su e navigando con le zampe; emise un sommesso, monotono, ma cordiale suono. Seppi dopo che stava ronfando (io non ci sono ancora riuscita e mi dispiace). Subito ebbi un moto di fiducia, di contentezza e di sicurezza; chissà perché!

Avevo forse compreso che, nonostante l’ odore sconosciuto e il diverso modo di esprimersi, avevo trovato un super- amico!

Annibale è uno splendido soriano che lei accolse anni prima del mio arrivo. Mi disse che non si può negare l’ amicizia a chi te la dimostra cercandoti e preferendoti. Parole sante.

Egli mi ha insegnato ad amare il gioco (ma forse non ce n’ era bisogno). Maestro nell’ arte sottile degli agguati, mi trascinò in corse sfrenate che a volte finivano in modo rovinoso, spaventandoci entrambi. Lei alzava la voce per sgridarci, ma nascondeva il viso perché non si notasse il suo sorriso nascosto).

Per tenermi calda e dimostrarmi il suo affetto, divise il mio cesto. Che epiche dormite!

Dividemmo pure la stessa ciotola, anche se lei mi ha sempre proibito di immergere il mio tartufo in quella di Annibale.

“ Non ti fa bene il cibo per gatti” diceva e avverte tuttora. Avrà anche ragione, ma certo l’ odore è buono come sicuramente anche il gusto.

Insomma: Annibale ed io siamo due sinceri amici che si accettano nelle loro diversità ed anche per questo si vogliono bene senza riserve.

Lui è più vecchio di me e oggi non ha più tanta voglia di tendere agguati, ma ancora giochiamo e dormiamo vicini.

E’ diventato più calmo, però tenta ancora di calarsi dal balcone del primo piano “ volando”!

Per questa sua predilezione per il volo libero lui lo chiama anche " il Barone rosso" (vi ricordate Snoopy?)

Si vocifera che Annibale non sappia di essere un gatto. Però se ne ricorda quando si fa buio e chiede di uscire. Lui di notte s'incontra con gli altri gatti del vicinato. Darei non so cosa per sapere di che cosa parlano, ma quando scende la notte io preferisco restare accanto a lei che mi massaggia a lungo la pancina. Se sapeste che goduria

E poi, sono una cana seria e di notte si possono fare anche dei brutti incontri!

Guendalina è diversa! Scontrosa, solitaria un po’ sgraziata. Non è cattiva, macerto ha paura di tutto e di tutti. Solo da lei si lascia accarezzare e a volte strigliare. Guendalina è una vera cacciatrice.

Spesso troviamo sullo stuoino davanti al portone resti di lucertole, topini di campagna e purtroppo anche uccellini o solo le loro piume!

Qualche volta l’ ho osservata mentre giocava con le sue piccole prede gettandole in aria e riprendendole al volo. Un gioco certamente crudele, ma è nella sua natura. E’ un vero felino.

In quei momenti diviene aggraziata e agile. Anche se in realtà è piuttosto cicciona con le zampette corte e rachitiche che sembra facciano fatica a sorreggerne il corpo voluminoso.

Lei la raccolse quasi morta di fame e di freddo, già segnata nel corpo.

Io rispetto Guendalina, anche se non si lascia mai avvicinare troppo. Mai ha sollevato la zampa con le unghie pronte all’ attacco verso di me. Vuole solo essere lasciata in pace e in fondo sono certa che si comporta così perché ha paura di tutti. E ripeto: solo lei può accarezzarla . Allora Guendalina per pochi minuti diviene dolce e si vede che è grata per le attenzioni. Perché anche Guendalina sa che di lei ci si può fidare.

Ad ogni modo pur essendo amiche, non ho mai permesso a Guendalina di affondare i baffi nella mia ciotola. Se la scopro, la scaccio, dopo un po’, la coscienza mi rimorde!

Lillo arrivò un giorno di pioggia. La grande femmina di pastore tedesco della villa di fronte era andata in calore! E lui apparve da non si sa, dove e si accucciò davanti al suo cancello rimanendovi per giorni bagnato e certo affamato. Infine lo adottarono! E ora vivono in armonia sotto lo stesso tetto. Lei non corre certo rischi, poiché Lillo sarà alto circa venti centimetri e lei è una ragazzona di una stazza notevole.

Lillo ha qualcosa del volpino con un pelo lungo e setoso, color marrone che verso le zampe tende al biondo. Certo la razza è incerta, in compenso è molto simpatico. Quasi ogni mattino quando io e lei facciamo la nostra passeggiatina, lui appare di corsa e ci salutiamo calorosamente.

Tempo addietro anche a me fece la corte, oggi, per ovvi motivi siamo solo grandi amici. Annusiamo gli stessi cespugli, ispezioniamo insieme la campagna, ci scambiamo le ultime notizie sui tanti cani del vicinato. Insomma spesso spettegoliamo, ma senza cattiveria.

Per un certo periodo non l’ ho più visto e, non solo mi mancava la sua compagnia, ma ero pure preoccupata. Non era mai successo prima che mancasse al nostro appuntamento quotidiano se non quando pioveva a dirotto.

Finalmente dopo alcune settimane riapparve tutto rapato a zero e con una vistosa cicatrice sulla coscia sinistra.

Mi raccontò che durante una delle sue scorribande per la campagna era rimasto impigliato ferendosi, nella rete di recinzione di un vigneto. La verità era che stava dandosela a gambe levate seguito da un enorme pastore maremmano che non aveva gradito la sua intrusione nel suo territorio.

Spero che ora abbia imparato che non si entra in casa altrui senza prima chiedere il permesso al proprietario! Gli ho raccomandato di essere più prudente, giacché ha pure una certa età. Spero proprio che abbia imparato la lezione.

Ad ogni modo Lillo può dirsi fortunato: ha trovato una casa confortevole, la sua ciotola viene riempita regolarmente, la compagnia non gli manca. Ritengo che possa guardare con una certa tranquillità agli anni a venire.

Certo dovrebbe darsi una calmata e pensare meno alle “ cane”!

Lei mi sta chiamando: è l’ ora della passeggiata serale. Come faccio a dir di no?

Lui e lei sono già pronti con la mia pettorina e il guinzaglio e non hanno nemmeno dimenticato di prendere quel sacchettino verde nel quale spariscono i miei… regalini!

Quindi vi saluto e vi prometto che mi risentirete, almeno fino a quando Lei vorrà mettere nero su bianco i miei pensieri ed esperienze di vita.


elena rapisa 30/04/2015 14:20 974

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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adoro queste confessioni, siiiiiiiiii (Patrizia Ensoli)



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 I suoi 7 racconti

Il primo racconto pubblicato:
 
Il Mal del Nord (20/01/2014)

L'ultimo racconto pubblicato:
 
Il mio mondo in diretta (30/04/2015)

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Il mio mondo in diretta (30/04/2015)

Il racconto più letto:
 
L'isola del fuoco e del vento (26/03/2015, 1648 letture)


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