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Questa è un racconto erotico: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerlo.
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Dopo quello che era successo, lei non sentiva ne appagata e nemmeno eccitata. Erano anni che non aveva un orgasmo e ormai era in uno strano sentire della sua esistenza a metà tra la noia e la voglia d'amare ancora. Il posto assegnato era vicino al finestrino e si era portata da leggere qualcosa, un libro che aveva preso alla stazione Hagi di un certo Leon Uris. Davanti a lei una coppia di una quarantina di anni. Lei portava un paio di pantaloni attillati e leggeva una rivista piena di pettegolezzi, lui era più grande di lei e aveva quella faccia da porco che ben conosceva. Sul bavero della giacca un distintivo. Allinizio lei non si era accorta, poi vide la bandiera italiana e la scritta, questo era uno che votava per Berlusconi. Meglio, non avrebbe parlato con quel tipo, meglio leggere il libro. Il libro la prese, una visione doppia di una famiglia ebrea e di una palestinese. Era così presa che non si era accorta che la gonna era su e quello la stava guardando. Si doveva essere eccitato ma nessun pacco aveva davanti, si vede che era mezzospento. Le venne da ridere ma trattenne, non voleva dare segnali a quello. La moglie leggeva e allora come una disgraziata, quale era, iniziò ad aprire le gambe e a sfiorare la gamba destra di quello davanti a lei.
L'uomo ora era imbarazzato, guardava lei e guardava la moglie e si era fatto rosso. Mentre la moglie di lui era distratta, gli mostrò la lingua in modo sensuale. L'uomo non sapeva che fare, avrebbe voluto farle cenno magari di andare in bagno ma sua moglie si sarebbe accorta. All'improvviso lei lo guardò e disse. - oh ma insomma, non si vergogna? è vicino a sua moglie e non la smette di fissarmi le gambe. Cosa ha da guardare? Guardi quelle di sua moglie piuttosto. - La moglie, che sino a quel momento non aveva detto una parola, sialterò. - ma che figura mi fai fare? - Poi rivolgendosi a lei - e lei stia più composta quando si siede.- La ragazza reagì. Si alzò in piedi. - e certo la colpa è sempre delle donne, ma mi faccia il piacere.- Prese il suo bagaglio e cambiò scompartimento, trattenendo il riso e facendo anche la faccia indignata. Mentre usciva dalla porta tra un vagone ed un altro sentì un applauso venire dalle sue spalle. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.
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