Quando si accenna al “ mal d’ Africa”, tutti ne comprendono l’ intrinseco significato.
Per me esiste anche il “ mal del Nord “.che ti entra nel cuore, si insinua fin sotto la pelle e per il resto della vita lo porti dentro, ma proprio alla radice dei pensieri. Rimane te, latente, silente e indimenticabile.
Ci si ritrova come sospesi piccoli umani che cercano di non sentirsi annullati da quegli spazi. Da tutte quella neve, quel verde, quelle rocce, quell’ elemento marino che è nato da ferite generate dai ghiacciai che per millenni sciogliendosi, hanno inferto alle colline. Poi lentamente il mare se n’è impadronito. Sono nati così i fiordi.
Le strade strette a volte pericolose, sono arabeschi che incidono superficialmente la continuità delle foreste. Da rocce cupe che spesso le delimitano, scendono cascate diamantine a formare veli di spuma. Mentre il mare, quasi massa solida e statica permette alla vegetazione che si china su di lui, di usarlo come specchio.
In noi si fa strada una nuova percezione, quasi fisica: il silenzio, lo spazio, il tempo senza tempo.
Buchi di azzurro intenso a fatica e repentinamente si aprono fra nugoli di nubi bianche e frettolose, per sparire altrettanto velocemente. Per poi riapparire ancora: una lotta continua tra luce ed ombra.
Lontano, si staglia una vetta la cui cima, i cui fianchi brillano quando un raggio riesce ad accarezzarli. E’ un biancore brillante, puro: sono i grandi ghiacciai, che più a valle si trasformano in laghi di marmo.
E ancora foreste, e casette di legno sparse, solitarie. Con grandi vetrate per impossessarsi di tutta la luce possibile. Per immagazzinarla quasi, per quando arriverà la lunga notte nordica.
Questo è il Nord, questa la sua pura poesia. Per arrivarci si macinano letteralmente migliaia di chilometri. Per arrivare dove? Ma a Capo Nord, s’ intende! L’ ultima tappa, oltre il Circolo Polare Artico. Dove d’ estate, tra luglio e agosto, il sole non tramonta mai.
A mezzanotte esso cala fino a toccare l’ estremo orizzonte. Palla infuocata che illumina di riflessi rossastri le sempre presenti nuvole.
Ci avvolge il silenzio. Intorno rocce che si perdono nel mare; in noi, come un susseguirsi di emozioni palpabili..
E nei cuori, nelle nostre menti: la realizzazione di un sogno.