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Storie di Famiglia
I 35 racconti pubblicati nella raccolta |
Parte 1
Serena accortasi della mia grande scuffia mi rigirava come voleva ed un giorno mi disse: “S’è vero che mi ami e vuoi che ti ricambi fatti biondo, a me piacciono i biondi!”
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Parte 2
...dopo aver combattuto con Dario mi conquistai la sua amicizia e della sorella Bruna e fra me di carnagione chiara e lei, una morettina dagli occhi neri come la pece, nacque subito una fortissima simpatia; coi suoi 14 anni era già ben cresciuta nei punti
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Parte 3
Non ho mai saputo da cosa provenisse quel nomignolo e mi son sempre chiesto se volesse dire vecchio (da bacucco) oppure il cocco (es: è il cocco di famiglia) o nel peggiore dei casi “stupido o babbeo”. "e Coch", in dialetto romagnolo, potrebbe significar
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Parte 4
Tornato l’amico trafelato per la corsa e la paura, vide che il compare s’era seduto nell’oscurità dentro il confessionale e gli porse da bere. Vistolo immobile e credendo che volesse scherzare fingendosi morto gli disse: “Dai bé nu fa e pataca!”;
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Parte 5
...una notte s’intrufolò un ladro. Pinuccio che dormiva nudo s’una brandina lo sorprese e, storcendogli un braccio dietro la schiena, riuscì ad immobilizzarlo. Per trattenere l’intruso non c’era, né tempo, né modo di vestirsi, così l’unica cosa che gli r
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Parte 6
...un pomeriggio, rimasti soli in casa, le dissi: “Te la sei cavata con la profezia della zingara ma non te la caverai con me!” e mentre sbiascicava il suo consunto e bisunto libro di preghiere, come un fulmine la legai ben stretta alla sedia...
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Parte 7
Purtroppo un giorno ci venne a trovare zia Maria, molto bigotta, soprannominata poi da mio padre “Maria la cattolica”, la quale, vista la signorina Argenton che – scostumata! – indossava una camicetta semitrasparente annodata sopra l’ombelico e un paio di
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Parte 8
Mezmilion era certamente un temerario e forse anche uno sbruffone, tant’è che al suo interlocutore che lo sfidava, brandendo la pistola gli rispose: “Bene, questa notte vado là e se mi si para davanti qualche malintenzionato gli sparo in fronte con questa
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Parte 9
Il nonno commosso sino alle lacrime ringraziò e salutò il Duce, ma questi, quando il nonno era ormai di spalle e stava uscendo, gli gridò: “Nazzareno! Di ma che quaion de tu fiól che toga la tesera!”
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Parte 10
Fra i tanti racconti di Bertòzì, mescolati al dialetto di Gatteo (luogo di nascita) ne ricordo uno che mi rimase particolarmente impresso, perché una delle cose più importanti di allora era la scorta della legna da ardere per l’inverno, visto che a quel t
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Parte 11
Fu proprio lì, a quel pianoterra (fra il 1939-41), che Ferruccio Ricordi, in arte Teddy Reno, prese dimestichezza con le galline e le anatre della zia, che rispondevano in coro ai suoi melodiosi gorgheggi al pianoforte.
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Parte 12
Mi confidò che gli era sempre piaciuto scrivere ma che aveva fatto solo la quinta elementare ed io che “ero studiato” e più colto avrei potuto correggere ciò che andava corretto. Non riuscii a rifiutare e iniziai la lettura.
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Parte 13
Checco mi chiede di chiudere il conto e mentre salda dice che la Signora è in partenza ma se lo cerca non vuole vederla e aggiunge: “Dille che non sai dove sono, dille quel che vuoi, dille che sono andato in America, dille che sono andato affanculo, dille
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Parte 14
Piero le sparava sempre grosse ma aveva il merito di documentarsi... diceva d’esser stato nella Legione Straniera ...millantava pure d’essere stato Ufficiale della R.S.I. ed esser stato condannato a morte dal tribunale di guerra britannico, poi graziato d
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Parte 15
C'è chi sostiene che Duilio Bianchini sia stato il pugile più forte che Rimini abbia mai espresso; infatti vinse prima del limite l'85% dei suoi 300 combattimenti da dilettante.
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Parte 16
Fra i “vecchi”, oltre i 60 anni c’erano diversi commercianti del centro città oltre a pensionati, qualche invalido, qualche partigiano e qualche repubblichino. Anche i giovani erano d’opposte tendenze ma l’amicizia annientava ogni barriera ideologica.
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Parte 17
...orde teutoniche vi calavano a mezza sera per consumare birra alla spina fino a notte inoltrata; dopo mezzanotte si potevano notare alcune piramidi costruite con i boccali vuoti sulle diverse tavolate in gara fra loro...
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Parte 18
Franco Pierleoni era il punto di riferimento per tutti. C’insegnò un modo di fischiare veramente originale. Con quel fischio ci si riconosceva ed era il segno distintivo d’appartenenza a quelli del Bar Diana: “fuiefufu – fufufififo!”.
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Parte 19
...Luigino arrivava spesso al bar con trovate ed esibizioni che attiravano l’attenzione di tutti. Ricordo che un giorno arrivò e fece saltare in aria 3 monete da cinquanta lire. Il gioco consisteva nell’afferrarle una per una in caduta. Nessuno riuscì mai
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Parte 20
Consideravo Mitzi come il genio folle Salvador Dalì. La prima volta che la vidi fu in sella ad un motorino, scollatissima, truccata di tutto punto e labbra vermiglie.
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Parte 21
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Livio, Piero, Mario e Franco Rattini meritano certamente menzione a parte perché ci fu un lungo periodo che vide alcuni di noi uniti come fratelli siamesi.
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Parte 22
E’ questo il Michele che conosco, sempre molto frizzante e fiero come uno sparviere sulla preda!
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Parte 23
Vendevo ferro, ossi e stracci, pigne, lumache e giornalini
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Parte 24
“Mi volevate lasciare a casa brutte puttane!”
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Parte 25
La nonna a quel tempo (1952) aveva 87 anni ed era talmente abile e scaltra che “nessuno la metteva nel sacco”.
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Parte 26
Mio padre d’estate era felice se la sua donna lo era, il resto contava poco o nulla!
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Parte 27
Quando il turismo somigliava al melodramma
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Parte 28
Quando la cassiera mi staccò il biglietto intero le dissi che nella mia città pagavo ridotto. Lei mi chiese da dove venivo, risposi Rimini e la ragazza con aria di sufficienza disse seccamente: “Ma quella è una campagna!”
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Parte 29
Il latte di fico stava facendo il suo effetto e cominciai a contorcermi come un serpente...
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Parte 30
Una sera feci una grossa gaffe: la signora Elvira era anziana e con una vistosa gobba...
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Parte 31
...una beffa memorabile - più o meno vera - giocata ad un ristoratore un po' troppo ingenuo nei confronti delle teste coronate...
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Parte 32
Appena vidi Miguel che avanzava tutto tremolante col vassoio in precario equilibrio gli dissi sottovoce: “Tu non arrivi alla fine delle scale, tu vieni giù col vassoio e tutti i signori!”
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Parte 33
Eravamo a Carnevale alla fine degli anni ’ 40, a casa c’ era sempre un grande via vai di gente.
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Parte 34
In occasione di una cena della Fondazione Gianni Mandolesi qualcuno ha ricordato una gita presso le Cantine di Tommaso Vallunga nel faentino. Credo fosse una domenica del 1973, quando a causa dell’ austerity fu imposto dal governo italiano un
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Parte 35
Quella sera fece il suo ingresso in albergo, elegantemente vestito di bianco, per salutare Walter Chiari, Ugo Tognazzi, Raffaele Pisu ed altri attori che erano a cena nel nostro ristorante.
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