Leggiadra si avviluppa nell’etere
strie ammaliate avvolgono la vita
libera s’insinua tra le spire del tempo
fasciando di colori tra fili d’argento.
Linfe orchestrate tra le linee bramate
energia nell’ardore spigionata
sinuosa svolazza la folta chioma
lasciando al pensiero il cogliere sincero.
Libellula col suo incedere incanto
passi a felpare sorrisi circostanti,
l’Aurora fiorisce s’adagia felice
nel catino di esistenza, il suo gioire.
Cerchi concentrici ... messaggi
avvolgono fragili respiri
nelle albe a venire ... generatrici
tra le lune e i gemiti di dolci sospiri. |
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Il rosso tramonto carezza limpido cielo,
striate di caldo sole venerate al suo andare,
la fascinosa melodia di piano l’ascoltare
nel saluto in riva del dì al suo riposare.
L’alba, il chiarore, lo splendere ammirare,
vita, alla vogliosa onda il suo sfavillare,
tutto si colora in sogno di magnifica visione
mentre il nascente giorno scalda il cuore.
Rinascita dal passato, battiti lì poggia,
vivere nella gioia del suo essere vissuto,
il lasciarsi bagnare dalla pioggia,
lo sfiorare dal tremulo vento i capelli,
il correre tra i prati, salutare novelle
nelle voci in sfioro di armonie attese.
Natura in regno,
sinfonie di alberi al sapore d’amata terra,
sembianze rifocillate dall’aria in respiro
tutto si districa in quel ridente cammino
al suo fiorire di perlate rugiade in segno
nei virgulti attimi al mondo donati. |
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Si porta lontano il tempo
tra le musiche di stelle in proiezione,
nuvole seguono silenziose e nel contempo
l’ascolto s’ode di bel canto... la sua visione.
Nel blu... l’infinito tinto,
carezze orlare tra gli alberi in sfoggio,
tutto è un colorare, d’immenso cinto
nella piana sognata in fregio.
Tra i silenzi di assolata campagna
primeggia la calma, nessun frastuono
tutto sembra irreale, colori in riflesso
e nell’omertosa attesa, l’essere... soli
all’osservo d’uno sguardo di compagna.
Nel blu... l’infinito sullo sfondo,
strade percorse, cammino intrapreso
tramonti da raggiungere, per gioire
con la forza della vita,
con la forza del cuore
col più grande sogno mai bramato:
La pace. l’amore... nel mondo intero. |
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Piccola rosa,
incolpevole fiore,
nato tra le spine della vita... armeggi
immerso tra i cespugli aggrovigliati
col respiro reso affannoso
e stremo... boccheggi.
Gioisci al sorgere del mattino
i raggi del sole fan festa al tuo ammiro,
la luce emanata è allegria... origami,
conservi segreti tra i tuoi petali
ma hai paura del tuo domani.
Annaspi nel circo della esistenza,
donar vorresti profumi e colori
ma tutto resta invano,
dell’uomo la mano
si rende colpevole coi suoi dolori.
Piccola rosa,
innocente creatura,
l’annaffio con gocce di rugiada afferri,
la carezza d’un viso sincero, amore
tutto vorresti dalla natura,
della via la maestra strada
col respiro dolce di libera farfalla
e tra i pensieri aleggiare ... per vivere |
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Orizzonti immacolati... striature di stelle,
carezze di vento a smuovere gli alberi,
melodie udire nell’eco di sconfinate valli
dei quadri dipinti... la natura... l’ammiro.
Montagne innevate, cime rigogliose
i silenzi invadono cristalli d’acqua tra le rocce
all’ascolto di leggeri fruscii di bianche nuvole
e al loro passaggio... il contemplo... la carezza.
Le campagne sorridono al sole... briose
accompagnano paesaggi di verde abbraccio,
la rugiada accarezza il dolce mattino,
tra le variopinte piante... i colori... la bellezza.
Mondo... sei così ancora?
T’osservo stralunato e confuso,
vedo ciminiere offuscare il tuo cielo,
il mare deturpato, la vita defraudata,
manca l’amore per il tuo universo
tutto ruota intorno alla distruzione, ignobile abuso.
Piange il cuore nel vederti malandato!
Soffre del tuo soffrire,
respira del tuo respiro affannoso,
lo vedo brancolare nelle appannate nebbie della esistenza:
Mondo ci sei ancora?
Svegliati con me, alimentiamo la speranza! |
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Limpido mare, perla dello Jonio,
raccogli morbide carezze tra le tue onde,
con la tua elegante bellezza, affascini,
dolcemente lasci amare le tue sponde
e tra le gocce di te, regali sogni ...
la vita così bella in conio.
Fiero dall’alto il porre di castello
a fissare del tempo la singolar tenzone,
capolino fa il sole in carosello
donando al passaggio obliato tepore ...
lui così austero!
Un tuffo al cuore,
un tuffo che nella città danza con amore,
con lo sventolio della bandiera sul pennone
mentre scivola la solitaria barca del pescatore
al calor di rosso tramonto.
Limpido mare, riflesso di cielo
i gabbiani Jonathan ti fanno cornice
dalle torri in passeggio l’immortalare
di quel crepuscolo vissuto nello splendore
all’accarezzo di quell’orizzonte... la tua visione. |
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Tu piangi terra mia!
Soffri, il deturpo non ti appartiene,
la rovina mai vorresti del Creato
eppur osservi incredula le continue arene,
all'affaccio d’un gioiello sbiadito, usurpato,
sfigurato dalla ingiustizia immonda.
A che serve lo scaldare del sole!
A che serve il luccichio della luna!
Il deserto avanza nel cuore,
la nube offusca gli smarriti occhi:
A che serve il fiorire della vita!
A che serve la carezza del vento!
Se la cancrena distrugge ogni albore?
Tu piangi terra mia!
Gli alberi soffrono, manca il tuo bisbiglio
l’arida campagna vive nei silenzi,
i bimbi han dimenticato il giocare,
han smarrito il profumo d’un sogno,
ed io... io m’acciglio,
con amare lacrime che disincarno,
nel mesto cammino che conduce
in quell'apparente viaggio senza più ritorno.
...ma tu vivrai, io con te vivrò
e sarà un brutto ricordo quello sterile momento
cancellato dalla gioia e la forza del reagire
che ci porterà a sorridere, a vivere nelle aurore a venire. |
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Fantascientifico messaggio, mitologica credenza
una luna... la più bella celeste creatura
ad offrir aneddoti, un viaggio, spettacolo in natura
tra le fasi descritte nella simbologica iridescenza.
Fregiata da antiche divinità
la sua leggenda popolare ancor presente
della luna piena, il volare, accalorar la fantasia
la cultura tra le pagine della ciclicità.
La lucentezza ammirata dalla terra
coi vaganti pensieri poggiati in desiderio
portatrice di culla, tra gli innamorati il sospiro
col brillio del sole, il suo riflesso a riscaldare.
Nei suoi eclissi l’ammirare in pienezza
un cono d’ombra che il cuore abbaglia
novilunio, plenilunio... una luna che ammalia,
un passaggio che l’anima accarezza.
Una luna... la più bella
le sue radici, la storia incisa nel tempo
“una ricerca nell’immediatezza perduta”
il roteare tra le librazioni... la luce
una splendida visione dall’alba al tramonto
tra le macchie scure presieduta
ad evidenziare l’astronomica osservazione. |
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Braccia al cielo a levigare le nuvole
imposte al sussurro di sere d’estate
turbinio di pensieri nel circondo restate
enunciati tra le immortali parole.
Millenario tronco, la fresca natura
vetusta libertà circuita dal tempo
a scegliere nuove stagioni impreziosite
dal fulgido respiro che accalora.
Affossano nel terreno radici profonde
a scavare nella terra note di speranza
l’insinuo vorticoso a spingere con costanza
a velare il pianto di vissuta gloria.
Coreografiche impressioni in percezione
contorni a mirare con brivido stesura
lento brusio accompagna piacevole visione
tra le ombre fruscianti a donar frescura.
Radici profonde
alito di vita a baciare i giorni
tra quei rami il virgulto sentimento
tu, ulivo dall’immortale aspetto
accogli la vita al riparo dal tutto. |
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Cade silenziosa tra le fronde
supina si pone al suo arrivo
par schiaffeggiare quell’inerme ramo
nell’insinuo leggiadro e felino.
Par lacrima scesa dal cielo
cristalli di luce a bagnare il viso
lembi di cercata speme
tra le foglie a sigillar gli odori.
Nuvole scivolano bisbigliando
tra le ali di uccelli festosi, le scorribande
tu, goccia sfuggi or sbadigliando
e ti posi sulle mani, deliziosa.
Aria lambita nell’omertoso respiro
l’assaporo d’un pensiero a correre lontano
gli occhi si stropicciano all’infinito
nello sguardo che si fissa e accalora. |
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Assorto, pacato, a meditare resto
rimembro natura, l’estasio spesso
contemplo l’assemblo lo sfondo fisso,
lo sguardo donando il riporto lesto
Oziato l’osservo il riparto, questo
l’essere vicino gli apparve il nesso
collina il colore vivace messo
lo scorro in vallata al trasporto chiesto
Al sole vivere l’estesa terra
ambrato il prostrare a vedere il bello
le mani a cogliere il pensiero lieto
ammiro al restare l’unico veto
di tanta bellezza il risiedo snello
al soave appiglio il piacere afferra |
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Spalancare le finestre,
aprire le porte,
lasciar entrare dell’aria il sussurro.
il frizzante vento a colmare
lo specchio della vita,
il miglior silenzio tra le socchiuse ciglia
con lo sguardo a catturare il tutto
nel soffio d’amore che al cuor piglia.
Ascoltare il canto degli uccelli,
audire il suono, il crogiolo
tra le parole bisbigliate
sul palco della esistenza
e contemplare del creato
i suoi angoli più belli.
Osservare del mattino il chiarore,
del cielo la limpida visione
il sorgere del sole, la sua grandezza
il riscaldo, il tepore avvolgente
e restare ad ammirare lo stupore
della rugiada il brillio
col profumo della natura cogliente,
l’immensa sua bellezza. |
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Abbraccia l’immenso mare l’orizzonte
intensa luce emanata al suo imbrunire
le barche in circondo giungono a fluire
come pedine orchestrate da scacchi alla fonte
Leggera increspatura accompagna tra i silenzi,
il giardino della pace è lì che felice origlia
istanti da vivere per abbracciare il domani in veglia
mentre la vita scorre lentamente tra i suoi orifizi
Omertose anime osservano il poetico tramonto,
fruisci di brezza notturna si pone leggera
cancellando ogni frastuono riflettendo a specchio
quel giardino di pace ad ogni anima che spera
Come potrebbe altrimenti operare l’artista
allo spettacolo che la natura offre ai suoi occhi
intinge il suo dorato pennello vagando a vista
per ai posteri donare della sua arte i migliori spicchi
Chimere cosparse di nostalgico pensiero,
all’accarezzo di quel tempo riflesso nell’animo
sulle ali d’un sogno la più bella atmosfera
un fiore germogliato per l’eternità, il suo siero. |
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Magica visione, cartolina del Creato
variopinto cielo che si colora di pura magia,
meraviglioso quadro ad intingere la nostalgia
tra le nuvole curiose all’incantesimo ammirato
S’emoziona la scogliera prospicente
l’incantevole tramonto su di essa si protrae
mentre imbrunite barche sostano allineate
ed estasiate restano in genuflesso omaggio
Il mare si racchiude col fruscio delle onde
e l’accarezzo di chiglie nell’immagino arenile
tra i silenzi a circondare la notte a venire
coi sogni e le speranze a posarsi sulle sponde
Incantevole tramonto, tu lasci sospirare,
tu lasci che il cuore tra le braccia galleggi
tra le sensazioni, pensieri più profondi attesi
e nella tua recita continui a veleggiare
aspettando tra le socchiuse labbra gli albeggi
sulla panchina del domani il suo sopraggiungere. |
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Pagine di vita,
passeggi per vie senza tempo
ascritte oggi... vissute
essere bimbi fortunati.
Guance arrossate dal vento,
giornate mai finite
giocando senza più fiato,
correndo pei prati
scegliendo fiori... più belli
in dono alla mamma
lasciando al futuro il dire
là ove il cuore sognava.
Strade senza tempo,
colme di ricordi,
di bei momenti consumati,
innocenti scorribande
ginocchia sbucciate
mani impolverate
dalla nuda terra
urla, schiamazzi
liberi di vivere... liberi
senza illusioni, imbarazzi
oggi forse smarriti. |
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Bianca rena, una barca pensierosa
s’accompagna nel silenzio del tempo,
sola, a mirar dello spazio, inoperosa
sulla spiaggia ognitempo.
Abbraccia della brezza la carezza,
arresa alle incurie attende bonaria
goccia a bagnar il suo amore, avvezza
a remar gloria...
...e tu, torre ad osservare incredula
silenziosa come vecchia megera
riposi col pensiero che pendula
nel giacer con lei messaggera
ad annunciar ai posteri gaudio tripudio
l’incantevole volto della natura
di quell’alba affascinante preludio
d’un dipinto che in essa perdura. |
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