Col cuore... tra le mani, deprecabili suoni, parole senza senso,
ascolto,
che pianto di sofferenza che scorre dentro al petto
non allentano.
Creature smarrite- figlie di un tempo sordo nei cui occhi il sogno
disperde il sole e la speranza-
brancolano, in fluido di propinato affanno,
la miseria.
No! non m’arrenderò dei pallidi d’amore
all’arroganza
ma, d’umanità prostrata, vincendo torpore affosserò la spada
nel ventre di codarda sorte
e di ferrea giustizia sfoggiando luccichio solerte ridarò
la luce ad anime di cristallo. | |
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Esala la vita nell’aria avvelenata
dilatandosi verso il cielo
coi brividi di un cuore che lentamente
muore su dilaniata terra
Mentre fragore ridondante d’antica fiaba
si perde nella notte dei tempi.
Disonestà d’ingrata prole
mettendo sotto i piedi umana dignità
ha alimentato nel ventre
della propria madre la cancrena.
Rifiuti tossici e scorie radioattive
languono
sotto gli occhi di vittime innocenti,
a nulla servirà tardivo “mea culpa“
di un padre
che avaro di controlli
sinistramente uccide i propri figli.
Il pianto del tempo purificherà
male letale, un dì lontano,
quando in un deserto d’anime
il vecchio carillon
di”Campania Felix”riprenderà
il suo incantato suono. | |
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Nel grido stridulo di un'aria di tempesta
cerco di ricomporre
tasselli di un puzzle scomposto
là dove ossequiate certezze
soccombono
recise da un vento di bora.
Piange il tempo su sanguinanti ferite
che dai suoi rami grondano in lenta agonia:
Tu, umana essenza,
che acuto discernere ti fu donato
e che attingendo
a linfa selvaggia della tua insatura ingordigia,
hai distrutto
ai posteri il sogno del domani,
Non saranno chiusi
gli occhi al sole dei miei giorni,
se non si placherà la sete
che sulle spalle incombe e che ardentemente invoca
una ferrea giustizia. | |
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Si sbava sotto i portici di un freddo pungente
Il male
che sulle bocche albeggia di cuori indifferenti
E che
a denti stretti sibila negli abissi della ricchezza.
Nell’intricata trama che alla povertà imprime dolore
Voraci sguardi
divorano affanni di un popolo soggiogato che non vede.
Così sarà,come prestabilito piano,
l’ultimo atto
che cucito ha il ventre del futuro. | |
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Onnipotenti menti
Raccolgono consensi
Simulano soluzioni
Architettate azioni.
Passaggi insormontabili
Di retaggi ancestrali,
cancrena inarrestabile,
della società, il male.
Accrescere successo,
poco importa il decesso,
toccando e calpestando
l'umana dignità.
Lupi come sciacalli
Su vittime deplorevoli,
tingono nuove facciate
con arringhe arroganti
recuperando meriti
lungi da soluzioni. |
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Pensieri sbriciolati s’addensano
dentro l’animo prostrato
nell’attesa d’un incerto domani.
Velo d’oscure nuvole
annichilisce il cielo,
la barbarie incalza:
diritti calpestati,
anni di conquista distrutti
mentre una massa informe
avanza rivestendo l’altrui identità.
Malefico artificio -sulla bocca di subdoli traditori-
ha ribaltato la sorte manipolando vite
e dentro un corrotto gioco
d’ipocrite lusinghe intessendo
in nome del dio denaro
ferree catene.
Ma riverbero di calda luce
disegnando l’ultima scia d’antico bene
s’accende in provate menti
-travolte dalle sabbie mobili
d’un caotico mondo senza più radici-.
Mormora d’improvviso
il sospirato giorno del risveglio
...a ricacciare i vili usurpatori di speranza
Perché, nel tepore di un sogno,
ad ogni essere sulla terra una piccola
goccia di felicità possa brillare
nei suoi occhi. |
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Ho sempre avuto un bisogno intimo di imprimere su un foglio un episodio particolare,un qualcosa che mi avesse particolarmente emozionato,pensieri intimi che tenevo per me quando qualcuno un giorno leggendo dei miei versi mi incoraggiò a continuare ma è stato grazie all’incontro con “Scrivere “e alle tante gratificazioni che mi sono venute entrando a far parte di questo sito che,ad un certo punto della mia vita preso dal desiderio di dare un valore aggiunto alla mia esistenza,ho iniziato a scrivere.
La mia è una poesia un po’malinconica,che esprime rabbia,dolore e che a prima vista sembra manifestare il sogno di volersi rifugiare in un mondo intimo fatto di emozioni contro l’ineluttabile destino e lo è: in essa c’è il desiderio sconfinato di abbandonarsi nella contemplazione di una natura incontaminata ma questo bisogno è solo un momento di riflessione e di riscoperta dei valori più intimi e veri dell’uomo,per cui alla rabbia e al dolore seguono il desiderio della riscossa e di scendere in campo a combattere contro le ingiustizie per quei valori per i quali la vita vale la pena di essere vissuta.
P.s. Franco Petrone,docente di lingue e letterature straniere dell’Europa occidentale,nasce tardi come poeta. Perennemente alla ricerca di una propria dimensione, i suoi versi sono semplici come la sua anima d’eterno adolescente ma hanno talvolta il dono di sapere emozionare ripercorrendo temi attuali della quotidianità del nostro tempo. La malinconia spesso oscura la gioia di vivere ma attraverso un sentire permeato da un amore sconfinato per la natura e la bellezza in tutte le sue forme nonché da un senso molto patito di giustizia riesce alla fine sempre a cogliere una nota positiva di speranza nella sua poetica. Non avendo alcuna velleità di clamore si è fin’ora limitato a pubblicare i suoi versi su questo sito di poeti esordienti:"Scrivere".
La sua poesia nasce da un miscuglio di sensazioni ed emozioni che girovagando in modo confuso nella mente,necessitano di essere elaborate,plasmate ed accarezzate per dare alla fine un effetto poetico che riesca ad impressionare in un contenuto valido e apprezzabile. |
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