A te madre ad offrir preghiera mi prostro,
nel giacer sei tra le nuvole più belle, origli
in muta attesa del cuore mio la sua musica
affrescando la memoria tra i rimembri passati.
Ti poggi sullo scanno più alto, osservi
le note dal fato soffocate son state
versando stille di pianto mai spente
mentre gli uccelli ad annunziar viaggio lontano.
Capolino fa tra i solari raggi il sorriso tuo,
nei celesti cieli ad accarezzar il viso mio,
ho posato delle rosse rose sussurrando,
ho pensato a te nel sopir parole in tristezza.
Danza nel tempo, azzerata la voce tua,
scivola dolcemente tra le brame sospirose
ad omaggiar gentil pensiero nell'oblio
tra le sfogliate foto mai tolte dal cuore.
Ho posato delle rosse rose tra i capelli tuoi,
ho pensato silenziosamente
per non calpestare il dire tuo,
ho pregato per te che da lassù m'osservi
e un bacio in dono t'ho lasciato
per venire domani a trovarti ancora. |
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Carezze di tempo i confini hanno varcato,
rimembri di gaia spensieratezza
la gioia negli occhi, lo splendere smarcato
il dono del calore profuso con dolcezza.
Hai accarezzato l’esistenza, nei venti tracciata,
coi momenti più belli, da te posseduta,
lì... hai forgiato con le mani dell’amore la vita,
col cuore, hai donato la felicità, nel canto voluto.
La semplicità dell’animo, la voce in aliti,
la parola dolce al sorgere del mattino
tutto s’avvedeva in te avvolto in serbati scrigni,
tu... eccelsa creatura
nel mondo eri con amabili disegni.
I respiri hanno accompagnato passaggi,
i singhiozzi hanno forgiato i nostri cuori,
alberghi nell’animo coi tuoi luminosi raggi
e nei sospiri posti ai nostri albori. |
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Al caldo respiro dell’anima mia
tu mio dolce amore bisbigli tenerezza
dei pargoli la mamma, sei gioia che elargisce
sei il sole nel cuore di tutti, l’allegrezza
sei l’Angelo che ogni momento addolcisce.
Tu, mia dolce compagna,
sei colei dal felice risveglio d’ogni mattino,
tu che delle tue mani sempre s’abbisogna
sei la luce che illumina il cammino
Nelle albe a sorgere, la tua carezza,
i raggi a raggiungere sono nel tuo candore
tu dallo sguardo così raggiante
sei il brillio che s’avvolge con passione
sei il sapore della infinita dolcezza
Tu mia sposa,
tu Mamma,
stupenda figlia del Creato
nelle notti tua è la guida,
nei giorni tuo è il sicuro passo,
tu prezioso fiore d’incanto
sei quel treno dai binari tranquilli
sei l’unica forza a riempire di splendore. |
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Lo sguardo accarezza l’aria,
coglie l’attimo sublime della fatata gioventù,
col sorriso donato al nascente cuore
che forte batte nell’incredulo respiro
d’una bontà a sorgere nelle albe a venire.
Stupite labbra s'approntano al pensiero,
parole versate con poetica essenza
nella meraviglia di soave brusio, un siero
col tenero fruscio dell’adolescenza.
Nella luce che d’incanto sprigioni,
sfiori l’anima col tuo candore,
con la freschezza illumini i silenzi ...
della vita sei perla d’amore,
tu, bocciolo germogliato tra le nate stagioni.
Dolce bimba,
gemma sbocciata nel giardino dell’esistenza
dagli occhi emani vitalità,
un candido messaggio lode la tua presenza
nella fresca carezza della tua giovine età. |
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Nel meriggio che giunge al cuore
tutto è un fiorire, scandire di bei ricordi
tutto è un colorare in ogni luogo,
piena di allegria, di felicità il trasbordo
dove traspare evidente la grande emozione
Cuore di mamma
cuore d’incredibile forza, vitalità
tutto l’amore profuso, è un osanna
tutto donato col candore della genuinità
Ci saranno silenzi al dolce canto tuo,
ci sarà la più bella canzone, ovazione
tutto si circonderà di gai momenti
tutto sarà così bello col tenero accogliente
Non c’è inverno al tuo parlare,
non c’è pioggia negli occhi al tuo sorriso,
tutto è così splendente, respiro condiviso
tutto è così profumato, al dolce tuo amare.
Cuore di mamma
luce di vibrante passione, d’amorosa veste
un’onda che travolge e trasporta
sei tu cara mamma, tutto investe
del cielo stellato sei la soave manna |
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e fu mattina, lo sguardo mio incrociò il suo
gli occhi parlavano, lanciavano un messaggio
la muta stanza raccoglieva i suoi ultimi respiri
mentre il sole capolino faceva al nuovo dì.
Presi la sua mano, raccolsi l’eremo calore
poi... l’ultimo alito suo mi giunse nel silenzio
tra le lacrime a scendere a me copiose
...ero orfano di lei, avevo perduto il suo amore
ero solo, lì a contemplare l’infinito strazio.
Esanime giaceva il corpo
il suo traguardo era giunto inaspettato,
il cuore fu trafitto dal dolore
mia madre era lì agonizzante, morente,
da bianche nuvole accompagnata...
mentre esalava il suo ultimo sospiro.
Era mia madre
La luce della famiglia guidante
il faro ad illuminare di tutti il cammino
strappata a noi da un acerrimo nemico
per un crudele gioco del destino,
era lì pronta, partiva per il suo finale viaggio
...un ultimo bacio sul velo coprente
e volò via col suo più bel raggio. |
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Nell’esilio della voce, un silente sipario
a contare in mesto silenzio il coro
con la strada ricoperta di ricordi
mentre scivola lentamente nell’oblio.
Blandisce l’eterno sonno
caduco si riflette all’infinito
a volger lo sguardo con afono respiro
ove s’immagina il viso
tra quelle argentate nuvole
ad ammirar i colori del tempo.
Le mani rivolte in preghiera
osannano gli istanti trascorsi
tra quei fioriti momenti in febbrile attesa
scacciando ombre incredule e somiglianti.
Sembra steppa al divenir vicino
l’occhio a strizzare tra le offuscate ciglia
domani quel fiore risorgerà,
una nuova luce accarezzerà quei petali
e tutto resterà inciso per sempre.
Attendere di quella luna il suo chiarore
la strada sarà illuminata nella notte
e sarà guida tra le alture della coscienza
col pensiero dipinto coi colori della vita. |
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Il profumo di te o madre su me aleggia
un manto di stelle corolla il mio sguardo,
fronde sono a sorridere il cuore e si poggia
nei navighi del tempo... il lungo silenzio.
Fresca acqua bagna il tuo candido viso
ridona nell’olimpo essere la tua vita
è gioia del vederti così felice, briosa
a te o mamma... il canto più bello...
ma mi manchi tanto!
Il lungo silenzio ha accarezzato il sonno
un abbraccio mi cinge al tuo osservarti,
una carezza, e la melodia nell’animo
trasporta note a cullar quel durevole viaggio.
A te o madre il mio eterno scalare
il presentarti a me con gioviale presenza
bacio le tue mani, a te il mio amare
col profumo che ancor m’invade
della tua eterna essenza...
ma mi manchi tanto!
Mi sperdo in questo lungo silenzio
ma il tuo calor sempre m’accompagna
hai forgiato l’anima mia col tuo sorriso
e nulla, nulla al mondo si cancellerà
alla bellezza della tua luce a me arriso
che nel cammino mio per sempre s’accompagnerà.
Giovanni Monopoli |
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Seduti intorno ad un tavolo, il pensiero,
ritorna lontano la mente, ciao papà
la voce, la voce che risuona, austera, fiera
l’ascolto ammutoliti, incantati dalle verità.
Parole, consigli, attimi intensamente vissuti
la mano in accompagno a guidare
tra gli incerti passi d’adolescente a mirare
del futuro la via, coi fiori coltivati, cresciuti
Ricordo di giorni, mesi, anni, la guida
col richiamo a rimembrare, coltivare
di quelle onde il sorriso, l’amare
sulla spiaggia della esistenza l’adorare
Seduti ancora intorno a quel tavolo
si scelgono da un antico album le foto
gioie, abbracci, tutti insieme, un bel sorvolo
a parlare, vivere, di quel tesoro l’ansimo noto
Ciao papà ti penso ancora e sempre
la voce risuona nell’Olimpo della vita
colora, incornicia ogni fare, ogni dire
il ricordo affiora e resta guida, il cammino
per quel domani a venire, i tuoi detti all’infinito. |
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Prendere il testimone di un sogno
da chi prima di te l’ha posseduto
e corri quanto più lontano puoi
così troverai il tuo percorso, l’avvenire.
La vita è una bellissima battaglia
da affrontare tutti i giorni
da vivere in ogni momento
per regalarsi la gioia di possederla.
Ostacoli tanti inciampanti urticanti
c’è chi li ha superati prima di te
saprai farlo anche tu, quindi corri
tu corri quanto più puoi, corri.
Un giorno vedrai il traguardo,
quel traguardo ora lontano,
lo vedrai giungere ai tuoi piedi
ti sembrerà strano ma sarà vero
il testimone di quel sogno è lì con te,
è ancora con te, non lo lasciare,
sarà la tua salvezza, il tuo felice sguardo.
Non abbandonare mai quella via:
La vita è una bellissima battaglia! |
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Il profumo di te o madre su me aleggia
un manto di stelle corolla il mio sguardo,
fronde sono a sorridere il cuore e si poggia
nei navighi del tempo... il lungo silenzio.
Fresca acqua bagna il tuo candido viso
ridona nell’olimpo essere la tua vita
è gioia del vederti così felice, briosa
a te o mamma... il canto più bello...
ma mi manchi tanto!
Il lungo silenzio ha accarezzato il sonno
un abbraccio mi cinge al tuo osservarti,
una carezza, e la melodia nell’animo
trasporta note a cullar quel durevole viaggio.
A te o madre il mio eterno scalare
il presentarti a me con gioviale presenza
bacio le tue mani, a te il mio amare
col profumo che ancor m’invade
della tua eterna essenza...
ma mi manchi tanto!
Mi sperdo in questo lungo silenzio
ma il tuo calor sempre m’accompagna
hai forgiato l’anima mia col tuo sorriso
e nulla, nulla al mondo si cancellerà
alla bellezza della tua luce a me arriso
che nel cammino mio per sempre s’accompagnerà. |
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Al giungere d’ogni primavera
col caldo tepore che s’annuncia
della vita, dell’amor che spera
al sorriso d’ogni giorno che pronuncia.
Prendi la mia mano pargolo mio
stringila forte e non lasciarla mai,
lungo sarà il viaggio per le accese vie
nell’illumino della parola in dominio,
avvolta sarà dall’amore per te sviscerato
nel solco di quel giardino tracciato.
Prendi la mia mano piccino mio
per nulla al mondo dovrai abbandonarla
foriera sarà di fascinosi pensieri
col sospiroso vento a spingerti lontano.
Aperta ai ricordi sarà la mente
viaggerà felice a raccogliere il bello,
e nel silenzio di ogni mattino
capirai solcando quelle orme impresse
quanto bello sia stato il tuo cammino.
Prendi la mia mano piccolino
essa ti accompagnerà per sempre
verso quell’orizzonte, al suo fiorire
stringila ancora forte e vedrai
che domani ancora sarà a te vicino. |
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Nella pioggia dei ricordi, tu, sempre
nel giardino della vita non manchi
in questo mare d’inverno il pensiero
di poterti abbracciare ancora una volta.
Le notti, i furtivi camminamenti
chiudo gli occhi e immagino nell’oltre
una tenue piuma svolazzare in cielo,
mi canzona, cerco di afferrarla
ma ondeggia tra le onde cavalcanti
nell’universo che ti accoglie e sorride...
...si, sorride nella luce che ti illumina
cancellando le nostalgiche sensazioni
che nei respiri han trovato dimora
nei confinati sospiri cesellati nell’anima.
O padre, padre mio
nell’oggi elargito con tanto amore
irradio nell’aria il mio dolore
liberando le mie braccia nei silenzi intorno
per raggiungerti e stringerti a me ancora.
Non ci sei, ma ci sei
scorre nel buio del cuore il sogno,
l’apparire vestito di magnifico bagliore
non ci sei, ma ci sarai sempre
ieri, oggi, domani il mio agogno. |
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