Benvenuto a voi Messer Carnevale
che, coi frizzi e lazzi ogni anno tornate
e la tristezza dai cor mondate.
Ditemi Messere, così tanto ameno:
forse che dal ciel carpiste voi
l’arcobaleno?
O forse a un pittore la tavolozza
per indossar codesta veste pazza?
Per me, Messer Carnevale,
bizzarro siete pari a folle giullare,
poiché la folla invogliate
in danze sfrenate e goliardiche feste,
con arcane maschere e cambiando la veste!
Sin io bramerei cambiar di faccia, mio allegro istrione,
e indossar cotta di maglia sotto argentea armatura,
porre un elmo di ferro sul capo mio fiero,
per trasformarmi in splendido condottiero.
Obietterete allora voi, Messere
"Non si è mai vista donna cavaliere!"
Allor io risponderò con garbo...
"Non rammentate Giovanna D’Arco?"
Orbene, ammirerete voi e tutti
il condottiero su d’ombroso destriero al trotto,
a cavalcar su infiniti e gloriosi sentieri
alla guida di mille e crociati cavalieri!
Chiedo vénia, Messer Carnevale!
Giacché, mai beltà e cotanta fierezza
furono mai visti per contrade
gremite di così tanta gente e maschere in festa
piene di frizzi, scherzi e lazzi!
Ma... se vorrete, Messere, vi farò l’onore
di nominare voi, mio fido scudiero!
E voi imperator del regno dell’Allegria,
ginocchio a terra e testa china,
come antico cavalier innanzi alla sua regina,
renderete omaggio a me, pulzella altera e fiera!
Ed io con sguardo avanti e spada tratta,
andrò con orgoglio a testa alta,
credendo ancor di essere... Giovanna D’Arco! |
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Vivì |
09/02/2010 15:42 10043 |
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Vivì |
14/09/2010 09:16 7640 |
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Vivì |
16/06/2010 14:02 8834 |
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Vivì |
21/06/2010 06:00 4500 |
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E' melodico canto
di sirena ammaliante
il richiamo
Eco ancestrale...
D'acqua...
desio d'acqua è l'incontro.
Abbraccio voluttuoso
di onde diamantine
a fluir intriganti.
Armonia di pensieri
amalgama desideri
a librar lievi.
Adorna l'iride
sfavillio prismato
Approdo soave
in oblio dondolato
ovatta nuvole chete.
Affacciata su soffice cirro
osservando la vita
lieto il sorriso
che sfiora... paradiso. |
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Vivì |
20/06/2010 06:14 4522 |
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Vivì |
20/05/2010 07:00 8646 |
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Soave s’appresta, creatura alata
regina silvestre e del dove incantato
dal canto ammaliante
ancor più di sirene,
portatrice e custode di luce e di bene,
Custodir ‘na lanterna come fosse tesoro,
assolta come missione e non come lavoro,
con mille lucciole a farle da compagnia
e intermittenti e briose a illuminarle la via.
Quando sorge la luna, ch’ bella come nessuna,
e riflette laggiù, nella verde laguna
la fata prepara l’arcano rituale,
movenze magiche come fosse vestale.
Nel cerchio di pietre sono alte le fiamme,
le lucciole splendono pari preziose gemme,
il bosco si desta dal suo disincanto
prigioniero di luce e di quel magico canto.
I rami e le fronde le rendono omaggio
chinando le chiome al suo passaggio
i fiori schiudono le delicate corolle,
argentino fruscio di acque vien dalla polla.
In ascolto è la fata ed è molto attenta,
a coglier nell’aria di cucciolo il pianto,
e seppur sarà flebile il primo vagito
è pronta una lucciola a lui già destinata.
Scrutano gli insetti in alto nel cielo,
laddove le stelle stendono mitico velo
pronte a far luce al cucciolo nato
ch’è da quel momento sarà vieppiù illuminato.
Cipria lunare e profumo di stelle,
intermittenti le lucciole belle
sorridono ai bimbi di tutto il mondo
pronte con loro a un fare un girotondo. |
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Vivì |
28/06/2010 21:31 5543 |
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Cos’è una poesia se non un fiume di emozioni che sgorga dall’anima di chi la scrive e si riversa come una carezza nella mente di chi legge?
Comporre versi su versi ispirati da un suono, il ticchettio della pioggia o il richiamo di un implume nel suo nido... il pianto o il sorriso di un bambino o quello di un perfetto sconosciuto.
Che cos’è un poeta se non un ricamatore di parole?
Intreccio ghirlande di versi e ricamo metafore cercando immagini suggestive da suggerire in una strofa. Inserisco punti in sospeso per lasciare che sia il lettore a percepire il mio pensiero, suggerisco, sussurro, quasi bisbiglio il mio sentire, le mie emozioni...
Volano le sensazioni e si posano come allegre farfalle su questo o su quello!
Sta all’attento lettore afferrarle...
Vivì a fine 2011 ha pubblicato una raccolta di favole dal titolo " Le favole di Gigagiò" con l’Apollo edizioni e ad Aprile 2012 una fiaba dal titolo " Elydor, l’unicorno nero" con la MorganMiller edizioni.
A fine luglio 2012 ha pubblicato un fantasy dal titolo " Il monastero del canto del vento" casa editrice Garcia e nel 2013 un altro racconto fantasy " Gimkoba, il figlio del giaguaro." e altre tre favole con la Lillibook edizioni. Nel 2014 " La favola di Patatanche" e "Tarti, l’ambasciatrice di pace" con Apollo edizioni.
Nel maggio 2017 il romanzo fantasy " I guerrieri della sposa del sole" edito da Delos digital
Nel 2017 un nuovo racconto fantasy" Un Highlander per amico" edito dalla Delos.
Favole e ancora favole pubblicate nel 2018 in collaborazione del sito Scrivere dai titoli " Le favole e le filastrocche di Gigagiò" e tre fiabe natalizie dal titolo "Favolando con le stelle"
Entro novembre 2018 è prevista la pubblicazione di una favola dal titolo " La casa delle farfalle" edito da Apollo edizioni.
I libri sono disponibili presso i principali portali di vendita online.
Se qualcuno volesse contattarmi può farlo all’indirizzo email
Di me disegnerò
tremuli tratti
in quel narrar
di fole
con fervore
e quel smarrirsi
in nuvole
in ogni dove. |
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