Sono messi dorate
che ondeggian contente
quelle trecce a cascata
su esili spalle
e inchiostro di china
quei ciuffi ribelli
che fluttuan su ciglia
palpitanti di sole
...e sale, sale il trastullo e
l'argentino baccano
e come espande correndo
sui prati
e m'allieta e distrae
il chioccolar birichino.
Tendo i miei sensi
al brusio del vento
che posa alle fronde
e intuisco quel canto...
stormiscono un coro
i giganti del parco
che di chiome fanciulle
che han corso sui prati
ne han viste soverchie
e ombreggian paterni
quei giochi giocondi... |
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Vivì |
11/08/2012 10:57 3731 |
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Cumulo di facciate estrose
al suggestivo
promontorio appese
nel languido abbracciare
virgola di mare.
Proni gli scogli a corona
offrono riparo
evitando
gli spumeggianti
spruzzi
ai pescator solerti
con canne e reti ai gozzi.
Guizza l’argento
dell’onde riflesso
e l’azzurro dal ciel
in dono concesso
e frizza il salmastro
sui visi
al sole esposti.
Virgola di terra e mare
e quel briciolo di rena
che pari a un tesoro... vale. |
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Vivì |
22/01/2012 09:43 4572 |
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Vivì |
10/05/2012 07:50 10205 |
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Quando sarò lontana
raccontami del mio mare...
Tu parlami della sera
che scende sulla scogliera
delle placide onde
dal frangersi soave.
Raccontami del pescatore
che al buio va a totanare.
O delle cento lampare
che sembrano luminarie
e dalla riva appaiono
intermittenti lucciole
che danzano sul mare.
Raccontami del vento...
della sua tiepida brezza
che sfiora la nuda pelle
come una dolce carezza
o come con forza scaglia
i marosi sulla spiaggia
trascinando a riva tronchi
come se fossero paglia.
Raccontami del mare
il colore più turchino...
oh... quanto vorrei fare
a ritroso il mio cammino!
Raccontagli di me al mare
...non farmi dimenticare! |
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Vivì |
21/03/2010 03:45 4294 |
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Sentinella
che s'erge a difesa
d'approdo lambito
dall'onde
ed eroso da venti...
e rimanda
echi smarriti
e accorati di preci
e di pianti...
E accende il vigile sguardo
tentando lo squarcio
di tenebri fitte
e poi lancia lungo e lontano
il richiamo di luce
che raccoglie seguaci
che han smarrito la rotta...
E quell'ira focosa
a lambir
snelli fianchi
mai prevarranno
all'amante
...punta il fido suo sguardo
ed ammira il popolo di mare... |
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Vivì |
14/10/2011 07:38 4261 |
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Vivì |
09/05/2012 08:14 4041 |
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Vivì |
12/06/2011 19:15 9792 |
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Io ti vedo
distesa e sinuosa
adagiata a quell’acque turchesi
e dal moto perenne cullata...
tale a dea forse poco osannata
e tale dama velata di quell’onde le trine
m’appari dipinta come in tela d’autore sì fine.
Di tinte pregiate è il concerto armonioso
quel tuo vanto
e come canta la sapida brezza
che sfiora le anse
e nei fianchi rotondi
che si porgono al sole... quanta ebbrezza!
e quanto languidi fremono
i seni al riparo.
Io ti vedo mia Riviera
e aprendo la mente
sussurro quei nomi
...e di cielo e di mare
e del canto del vento
si colma il mio cuore. |
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Vivì |
07/08/2012 08:11 6405 |
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Vivì |
26/07/2012 07:26 6819 |
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E' un'isola il parco
un'oasi franca
di ombra e di fresco
che antico sovrasta
abbracciando quel mare
...e regina è la quiete che irrora
E mi è culla quel frullo
soave
che aleggia tra i rami
ammiccanti di sole
e quel trillo vitale
ch'espande solerti richiami...
e son gai gli insetti
che posan alacri le ali.
E pavesa orgoglioso
baluardo
quel roditore
che lesto zampetta
e rosicchia...
e si mostra gagliarda al roseto
la divina tra i fiori... |
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Vivì |
23/07/2012 13:45 3834 |
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Avverto il sibilo
del vento
tra i capelli e penso
che mai carezza
fu più fraterna e intensa...
si leva lieto di uomini neri
il cantoall'ombra d'ondeggianti fronde...
e a capo chino avanza
quel colombo becchettando
...ma rintocca improvviso il bronzo
poco distante
ed espande l'eco di una solenne Ave
accompagnando la sirena d'una nave... |
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Vivì |
13/07/2012 19:03 3619 |
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sorge come un'antico
bistrot parigino e s'estende
dipinto e dal tempo segnato
l'antico piazzale acciottolato
e come tela d'autore consunta
attende l'accorto ritocco...
Vivaci e infantili trillano
le voci gioconde
in trafelata rincorsa
tra panchine ferrate
dal tempo oltraggiate
e amabilmente ombreggiate
da platani alti e fascinosi...
è una virgola... un'oasi di quiete
...un respiro di verde
che argina il caos del traffico attorno
E gorgoglia il suo canto
la vetusta fontana
che tale a perla in conchiglia
al centro si staglia
...col chioccolare argentino
dell'acqua
e accompagna il soave cinguettare
di alacri fringuelli
che zampettano ai rami
frullando le ali
...è un suono gaudente
e visione d'idillio
che tocca il mio cuore
placando la mente... |
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Vivì |
23/06/2012 07:19 3930 |
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E' un incanto
il tramonto
che bacia
e costella d'oriente
le perle incastonate
nelle frastagliate
e selvagge coste
Raccolgo con lo sguardo
e i sensi
il susseguir di gemme
che spiccano adagiate
su rocce impervie a picco
e che vanitose
specchiando all'onde
s'incipriano di schizzi...
Cristallina quell'aura
preziosa frizza
e spumeggia il sentor salmastro
mentre rintocca la torre
dagli antichi bronzi coi severi tocchi
rammentando aspro
quel progredir dell'ore...
Superba in quel rosato vespro
m'appare
la gemma al centro di questo aperto mare
e riluce di quella luce
che solo un diamante può rimandare... |
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Vivì |
21/06/2012 11:48 3519 |
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Vivì |
12/10/2012 19:32 3500 |
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Dolce quel colle che declina al colle,
tratteggiano le cime che rimiran a valle,
dorsale che estende e alla volta verte,
disegna l’orizzonte e sino al blu converte.
Aria di casa, sapida brezza d’Appennini
divaga al settentrione dove l’Alpi son vicine,
fresca e ubertosa lingua di terra,
memore di regate e repubblicane guerre.
Al mare si sposano aulenti declivi,
arditi promontori adorni di vigne e ulivi
sonoro un po’ stonato di rondini e gabbiani,
melodia nostalgica che assale a piene mani.
Tramontana sapida che mitiga un sol cocente
spazza le nubi e ulula lugubre nella mente,
apparecchia il ciel di un astro con ancelle,
madreperla d’argento e panoplia di stelle.
Fluttua nella corrente un’immagine tremebonda,
sequenza di lampare a cavalcare l’onda,
frizza salmastra l’aria cruda che respiro,
è magico poema terra e mare che rimiro! |
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Vivì |
14/07/2018 07:51 1029 |
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Oh mia dolce luna genovese
che specchi in quel mar volubile,
talvolta smeraldo talvolta turchese
e con quel baluginar d’incanto
tremoli soavemente all’onde.
Come dama gentil ti poni e veli
spumeggiando rive, sponde e cale
e qualora d’ira agli scogli arrembi,
assumi il broncio e ti celi tra nembi.
Mia mera e stralunata luna
stretta in abbraccio di colli
e languida laguna,
godi da lassù l’ampio panorama
se squarcia la notte Lanterna come lama...
Beccheggia sin la chiglia all’aspro vento,
rapido è fluir di vele ebbre di salmastro
e tu, che palesi ombre e alone d’oriente,
serafica rimiri nel pozzo d’alabastro.
Brezza di levante, brezza del tramonto,
deciso o lieve sprone è eterno compagno...
e mentre nel ciel oscilla languendo il tempo
bacia l’astro perlaceo il mar d’emigranti. |
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Vivì |
02/05/2018 07:18 1045 |
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Abbarbicato al colle
sta il borgo sul crinale,
chine e devote spalle
su per la "creuza" che sale.
Di quei rintocchi al bronzo
s’adorna il campanile,
che orfano di rondini
è pur quel ciel gentile.
Affanno d’afflato e passo
sull’acciottolato sasso...
alla cima lo sguardo preme,
con sussurri, preci e speme.
Di crepe i muri
screziano
nel cheto andar all’eremo,
impervio rimane il cammino
d’un cuore pellegrino... |
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Vivì |
30/10/2011 06:19 4563 |
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Ti ho ancor vista stasera
nell'abbraccio del mare
in quel scampolo estivo
così linda, così pura
col sentor suggestivo di sale.
Oh, mio bel lungomare di Recco...
quell'andar piano piano
a due passi dall'onda, che riluce barbagli,
quanto gaudio v'è per gli occhi
e... così blando anche il vento lusinga,
l'aria sprizza salmastra e in odor settembrino
coi suoi schizzi par che pianga...
già nostalgico assale un rimpianto
nel ciarliero passeggio straniero
e chi s'appresta con cruccio al congedo,
ammaliato da quel sole e dal mare,
parla ancor di tornare.
Diggià specchia il serale proscenio
nella quieta laguna al riparo
e di natura quel fulgido premio
è riflesso in ogni sguardo d'amante
e col languor ne esalta i sospiri.
Ma già espande allettante
il sentor di focaccia
che seguaci assai ghiotti... procaccia.
Quante trilla gioiose
e fanciulle sulla rena che brilla
e il frusciar assai cheto
di risacca a battigia
che ancor ammalia e che culla... |
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Vivì |
01/09/2013 10:05 3681 |
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Baciato dal clima
s'ammanta d'egregio
quel cielo marino
che sfoggia il turchese...
è un prisma d'acquamarina
di cui si fa' vanto e si fregia.
Palpitante, salmastra è quell'aria,
quasi effimera ma straordinaria...
quasi organza levitante...
proprio là dipanano cirri
tali soffici ciuffi di burro,
proprio là intreccian esultanti
quei voli d'intrepide rondini
a sfidar gli altezzosi gabbiani.
Che tripudio in quel cielo
e in quel mare
quando veste di candida spuma
o di sole si colma e profuma.
Son frangenti lievemente in subbuglio
quei che alternano schizzi fruscianti...
quanto dolce è il rollìo delle chiglie
con le vele in affido a quel vento
e quanto arremba quell'onda allo scoglio. |
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Vivì |
04/05/2016 07:05 1556 |
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Chioccolar di gabbiani al mattino
quando ancor non v’è stralcio di brume
e del sol appare appena un barlume
in quel dove salmastro e marino.
E’ così che sto cuore si sveglia
quando ancor stenta l’alba
e la veglia
quando pur il sibilar della brezza
sfiora i sensi
pari a lieve carezza...
poi trionfa in tripudio d’aurora
e dissipa nel nulla il notturno timore.
Pur si desta pian piano la via
con astrusa e bizzarra alchimia
con l’odore allettante di pane...
l’abbaiare festoso d’un cane
ed il bronzeo richiamo dell’antica abbazia. |
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Vivì |
13/12/2015 09:58 1922 |
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S’adagia l’onda del dolce divagare
in quell’abbraccio di frescura
che può soltanto confortare...
gelsi che materni adagiano
quell’ombre,
oasi che rassicurante
rende capace e beato grembo.
Pullula di suoni e colori
il Porto antico
che schiude le porte al mondo
ospitale e amico,
candidi padiglioni
che s’aprono a vetrina
nel fulcro urbano che appartiene alla marina.
Giochi fanciulli intrecciano
a gai quegli schiamazzi
con folli rincorse e celie
a rallegrar la piazza...
ligio l’animo osservatore
depenna ogni rumore
e sottolinea il fruscio del vento
tra le fronde
e sotto ardite prore a far da sottofondo
l’effervescente sciabordare dell’onde... |
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Vivì |
29/06/2014 18:57 2896 |
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Genova tu erta e sinuosa
ti snodi a quei colli
che fan da corona
e t'adagi al riparo.
...io l'osservo
qel tuo stender al sole
le anse e le cale
e Superba ti specchi
a quell'acque gloriose...
poi ti vanti
del vento montano
che spazza i carrugi
che sferza i pensieri,
ma quanto rende quel cielo sereno
...io l'ammiro
la cinta di torri merlate
e di forti guardiani
affacciati sul mare
e l'alta vedetta
che fa' da madrina
e che svetta gagliarda alla marina.
Io t'ammiro lambita
dall'onde furiose
o quel dolce far vezzo
d'accenno risacca
un po' capriccioso...
salsedine e brezza
e a far lieto contorno
di sirene quel coro che adagia alle menti...
io ti vivo e serena respiro
quell'aria frizzante. |
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Vivì |
29/05/2013 10:29 5951 |
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E’ dorata livrea
per quei dolci declivi
tra agave e argentati ulivi
e le ardite discese
a strapiombo sul mare.
Cinque Terre da ammirare
con l’adorno d’effluvi
salmastri
e trasportato sull’ali di brezza,
tanto amena quell’afror di ginestre.
Lemme va cremagliera e sferraglia,
trasportando tra i filari dorati
il suo biondo tesoro
e con fatica bofonchia su su su per il colle.
E lassù, quando è in cima alla sella
"Sciacchetrà" delle viti è il bisbiglio
e già inebria quel titolo e abbaglia.
E son grani che penduli
imbrigliano il sole,
e son stille mielate
che frizzano in calici privilegiati.
Ed è ambrosia divina
per pochi e speciale...
è da re quel soave boccale! |
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Vivì |
22/05/2014 12:14 2897 |
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S'erge greve e maestosa
marmi policromi e capitelli
e nel nudo piazzale posa
con il vezzo di statiche sentinelle.
Rintocca sonoro il bronzo
al campanile
...è il richiamo di S. Lorenzo
ai suoi fedeli.
Spalanca il bronzeo portale
mettendo in mostra
austera beltà dentro la cattedrale.
Bisbiglia il silenzio
nella sacralità del tempio
e sussurra d'incensi
di salmodie e di canti,
di preci accorate e litanie cantilenate.
Accenna l'organo con tocco solenne
ombre che arcane e silenti nella penombra perenne,
così percorro la navata timorosa
come fragile fuscello
tra titaniche colonne ed elaborati scranni
mentre s'erge assurda e fuori luogo
un'ogiva minacciosa
che parla di sciagura e di prodigio.
...odora ancora il bouquet di rosa
posto innanzi al simulacro,
pegno d'una devota sposa
esili fil di fumo spirano
d'allampanati ceri...
sacro l'alone ch'eleva dall'altare...
poi, ampia la cupola m'accoglie
mentre con greve cipiglio
avanza a salmodiare
il celebrante. |
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Vivì |
17/02/2014 10:39 3004 |
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Mi beo di te e del sentor salmastro
che benigno doni
pregno di giada e alabastro...
mare, e sotto quel cielo ch’è degno
di cotanto bene,
ridonda dal porto al colle
il mugghiar profondo d’alcune sirene.
Lemme torna bofonchiando
il peschereccio
espandendo sentor di pesce,
quanto gaio il libeccio.
Luccica il nastro d’argento riflesso
e il litorale affolla per belveder concesso,
mentre in volo sfrontato
plana un candido gabbiano
e il fruscio dell’ali va smorzando pian piano.
Dondola col ventre fecondo
quel traghetto
e forse a quell’ormeggio sta un po’ stretto...
candide le vele danzano sull’onde
sospinte da Zefiro nel blu ancor più profondo.
Espande del vespro il rintocco al campanile
e nel tramonto tornano i gozzi all’arenile. |
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Vivì |
30/01/2014 07:36 3556 |
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Cos’è una poesia se non un fiume di emozioni che sgorga dall’anima di chi la scrive e si riversa come una carezza nella mente di chi legge?
Comporre versi su versi ispirati da un suono, il ticchettio della pioggia o il richiamo di un implume nel suo nido... il pianto o il sorriso di un bambino o quello di un perfetto sconosciuto.
Che cos’è un poeta se non un ricamatore di parole?
Intreccio ghirlande di versi e ricamo metafore cercando immagini suggestive da suggerire in una strofa. Inserisco punti in sospeso per lasciare che sia il lettore a percepire il mio pensiero, suggerisco, sussurro, quasi bisbiglio il mio sentire, le mie emozioni...
Volano le sensazioni e si posano come allegre farfalle su questo o su quello!
Sta all’attento lettore afferrarle...
Vivì a fine 2011 ha pubblicato una raccolta di favole dal titolo " Le favole di Gigagiò" con l’Apollo edizioni e ad Aprile 2012 una fiaba dal titolo " Elydor, l’unicorno nero" con la MorganMiller edizioni.
A fine luglio 2012 ha pubblicato un fantasy dal titolo " Il monastero del canto del vento" casa editrice Garcia e nel 2013 un altro racconto fantasy " Gimkoba, il figlio del giaguaro." e altre tre favole con la Lillibook edizioni. Nel 2014 " La favola di Patatanche" e "Tarti, l’ambasciatrice di pace" con Apollo edizioni.
Nel maggio 2017 il romanzo fantasy " I guerrieri della sposa del sole" edito da Delos digital
Nel 2017 un nuovo racconto fantasy" Un Highlander per amico" edito dalla Delos.
Favole e ancora favole pubblicate nel 2018 in collaborazione del sito Scrivere dai titoli " Le favole e le filastrocche di Gigagiò" e tre fiabe natalizie dal titolo "Favolando con le stelle"
Entro novembre 2018 è prevista la pubblicazione di una favola dal titolo " La casa delle farfalle" edito da Apollo edizioni.
I libri sono disponibili presso i principali portali di vendita online.
Se qualcuno volesse contattarmi può farlo all’indirizzo email
Di me disegnerò
tremuli tratti
in quel narrar
di fole
con fervore
e quel smarrirsi
in nuvole
in ogni dove. |
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