Brucia
feroce
nell'anima
il vuoto che la soffoca
dopo il tuo addio. |
|
|
|
E' un'estate questa
di albe acerbe
e di sogni strani.
La paura, forse,
oppure il desiderio
che sia subito domani |
|
|
|
Chiuse
le nostre ali,
legate
dietro la schiena.
Angeli siamo,
in costante pena. |
|
|
|
In un arpeggio
tra mare e vento
chi mai sarà
a suonare
e chi strumento? |
|
|
|
Rovente l'anima
in piena notte accesa.
Anche se piove
non una stella spegne,
nè spegnerà l'attesa. |
|
|
|
Nulla dice
o sussurra,
oggi,
Muto agl'incanti,
il cuore. |
|
|
|
Semplicemente,
in bilico costante
tra oriente
ed occidente,
inavvertitamente,
già fugge ogni presente. |
|
|
|
Si fu.
Subito
sarà la Vita. |
|
|
|
Di versi
un florilegio intero
non basterebbe a dire
il poco che io feci
ed il molto che ebbi in dono
dal solo vostro esistere. |
|
|
|
Come splendide
antiche dimore
lungo la costa,
da sempre a guardare
e respirare il mare...
sognando e sognando
senza davvero mai
poter navigare. |
|
|
|
Sempre sospesi
tra i gorghi dell'abisso
ed una universale ascesi.
Crogiuolo vivo
nell'incontro
d' opposti estremi.
Noi. |
|
|
|
Senza prima né dopo,
senza futuro
e senza passato
eternità è
istante perpetuo,
il quando
di un mentre infinito. |
|
|
|
Rutilante
gran volteggiar
di fole e chimere,
stamane,
nell'indaco cielo
sereno autunnale.
La mia speranza
è,oggi,
totale. |
|
|
|
Con eleganza antica,
un po' vecchia maniera,
indossa sempre il cielo
l'abito suo più scuro
quando declina sera. |
|
|
|
T'inebrierà,
con il più antico canto
d'amore e voluttà.
E canterai per lui
con i tuoi fianchi
come da te
non fu cantato mai,
neanche per me. |
|
|
|
L'intelligenza umana
è certa, indiscussa, sicura.
E' ciò che gli uomini ne fanno,
lo scopo che le danno,
da sempre a far paura. |
|
|
|
Subito vola avido
lo sguardo
a sfidare l'infinito.
Ed il pensiero corre,
agile,
ad azzardar l'ignoto. |
|
|
|
L' anima è fatta di vento
E nel vento del tempo
ignoto e lontano,
del prima e del dopo
cerca l'appiglio
cui aggrappare la mano. |
|
|
|
Aspra si fa,
a volte,
e tumultuosa,
tra radici ed ali
nell'anima la sfida. |
|
|
|
Uomini noi:
di cielo
memoria infranta. |
|
|
|
Nella malinconia smarrita
di un addio
si schiude
un infinito nuovo
il limine variando
dell'orizzonte percepito. |
|
|
|
Il mare del Tempo
non ha colori.
Solo le nostre orme
segnano, per poco,
la sua algida battigia
uniforme e grigia. |
|
|
|
Come spose di pietra,
fedeli e presenti.
Saldi come cemento,
i miei pensieri nemmeno
la furia del vento
riesce a piegare. |
|
|
|
Zampillando freme
l'acqua alla fontana,
quale tenera memoria
timida al levarsi in poesia. |
|
|
|
Erose le più dure pietre
e dilavando il disincanto
diran di noi, un giorno,
come di fossili d'altura? |
|
|
|
Incredulo mi coglie
il tuo ricordo
e solitario mi sorprende
nel passo dolce della sera
quando si volge, lenta,
al buio della notte...
Tra te e me
di danza un passo
ritmato e lento
annullò il luogo,
confuse il tempo... |
|
|
|
Neppure avemmo
il breve quando d'un addio.
Coltivo da quel giorno,
lì nel cuore, dell'assenza
il giallo fiore. |
|
|
|
Se mai un giorno
accanto a me
ti rivedrò
io non saprò di te
che il tuo ritorno
e del ciel le accese stelle. |
|
|
|
per vanità
danza leggera
l'acqua,
gorgogliando,
nel limpido fiume
che riluce di sole. |
|
|
|
Uomo:
ineludibile
anelito d'eterno. |
|
|
|
Dimenticato il volto
dimenticato il nome
il quando e pure il dove
si va un poco più lontano.
E' certo il lieto fine. |
|
|
|
|