| A prescinder dal vero
c’ognun in sé trattiene
come fitto mistero
avvolto in auree catene
il dubbio m’assale:
forse son io divino
d’essenza pura e fine,
ma non so a pieno
d’esserlo e m’inchino
al processo naturale? |
|
|
|
| Energetiche presenze
m’avvolgono leggere
e penetrano il cuore
che muto soggiace
al vibrar dell’essenza
tanto dolce e sottile.
Il fluido della vita
scorre nella natura
senza alcun pensiero,
si manifesta nel seme,
illumina la cellula
dell’Infinito Amore. |
|
|
|
| Se pur fosse soltanto
un’effimera fioca luce
ad apparir d’incanto
tra pensier che adduce
a tristezza d’animo,
o fosse vano tentare
d’uno slancio di vita,
pur sempre l’Amare
m’è cosa gradita
e di ciò non biasimo. |
|
|
|
| Mesto e rimesto ancor
l’audacia d’un’alba
ad affrontar la notte
per uscir dal buio
con impeto d’amor
e laggiù or sfolgora
di luce chiara e densa
a sfiorare il cielo
calmando il suo furor
padrona d’ogni dì
volteggia sicura
fin quando il crepuscolo
s’appalesa orsù
come ombra oscura
che vuol tirarla giù. |
|
|
|
| Foriero d’idee
e di sottili pensieri
colui che riflette
sé stesso in sé,
sta centrato nel cuor
dal fuori protetto,
ha fede nell’intimo
che ben conosce,
è roccia nel vento,
equilibrista dell’anima,
ancóra sul fondo:
nessuna tempesta
potrà scalfirlo. |
|
|
|
| Ruberei la fragilità
d’una farfalla in volo
pur d’aver la sua beltà
per un giorno solo:
lieve batter d’ali
che sfidano il vento,
purezza senza eguali,
elegante movimento.
Non so cosa darei
per volar un’istante
così come fa lei:
leggiadro aliante. |
|
|
|
|