| La vita scorre dentro
le vie del Borgo
dove l'affanno dei giorni
trafiggono le anime.
Un sentire che giunge fino fuori
le mura
calura che assottiglia
il piacere
di un incontro dovuto.
Mura che trasudano ricordi
gente che ha oltrepassato
il cancello
rimasta imbrigliata
nello spazio
siderale
dove un continuum
in disparte
mette le briglie
al sole.
Giorni che passano
senza pietà
farfalle colorate
di un incerto avvenire,
passato tragico
dal potere che confonde,
ma al Borgo rinasce
la voglia
di andare per le strade
a cantar la solitudine.
E un giorno
quando nessuno vede
ti distacchi e te ne vai
in punta di piedi... |
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| Come olio scivola sul mare una
barchetta che
non sa dove andare, la
spinge il vento, soffio
che porta dove tramonta il sole
giorno maturo che si abbevera della quiete
di una notte stellata.
Ed io rimango muta
in questo mondo che va alla deriva,
voglia di cercar
una spiaggia
dove lasciarsi andare
e vedere sorgere il sole
quello che scalda il cuore.
Eden immutato
di una Terra senza confine e
lo sguardo mira l’orizzonte,
dove si posa osserva fiori e foglie
intensi come a primavera e il mare canta
la risacca.
L’ombra della sera porta conforto
ad un cuore colpito da malinconia
un credo dentro parole che sanno
di nostalgia,
vivere lontano, lasciar
ricordi
per il semplice fatto di non voler vedere
un'esistenza con sembianze d'egoismo,
quell’ego che s’innalza e gioca da padrone
in un campo diviso e non porta a nulla
di buono solo a carezzar
la morte agonizzante dentro stanze vuote
e giorni scuri. |
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| Prima dell’alba una scintilla
di fuoco varca
l’orizzonte
In attesa dell'innesco,
scossa elettrica
che incendia la vita.
L’aurora prepara
i doni che ogni creatura
porta nell’animo silente,
l’angoscia formata da tempeste,
sorrisi rubati all’arcobaleno e
sogni sotto un tappeto di cielo
dove ogni stella si accende all’invisibile
con un sole che inonda di luce.
Orsù gioie che brillano
lo sguardo e l’attesa
di un brindisi al divino
su giorni tetri che aspettano
il crescere .
Vivere gli anni,
il cuore
si desta dal torpore
affacciato ad un cielo
di porpora infuocato,
sul calar della sera
emergono desideri
nascosti, si elevano al
suono di squilli che
chiamano il dolore
lo trovano poco distante e
la mente offuscata
s'inebria con
una coppa di vino
condivisa con la morte... |
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| Scartare una caramella
delizia che si appresta
al palato
gusto sopraffino
di zucchero dolce
che ti allarga il sorriso.
Bambino
che ti apri alla vita
l’ignoto è scuro,
l’inganno a portata di mano,
non prendere quelle caramelle
che sanno di buono
per nascondere
il cattivo dentro
a uomini
di poca fede.
Uomini che si vendono
per un pugno di soldi
arma letale per calmare
la coscienza...
E poi... arriva la tragedia
un bambolotto rotto
lasciato in disparte
dentro la discarica
dell'indifferenza
con il cuore infranto
e pezze dentro l’anima,
non ci sono cure
solo la carta
e l'avanzo di
una caramella . |
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| Nasce l'erba
a stento
tra i sassi antichi
ghiaia che si confonde
con il grigio
del giorno
il sole par nascondersi
dietro nubi
folte come montagne,
cirri neri
che si inalberano
al soffio del vento
riflessi mancanti
sotto primavere
sbiadite
un piangere senza conforto,
imparando che il cammino
è sofferenza
dentro ore
a levigar le pietre
ai ruscelli della vita,
acque limpide e torbide
che fan la storia. |
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Scrivere di sogni
e parlare d'amore
giocare con le parole
discutere di fatti
vivere emozioni
suscitando sensazione
dove ti portano
ad un niente
o a qualcosa di bello
un sostare dentro
ammirando la vita
sotto forma di film,
la platea che applaude
si commuove
sognando di te... |
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| Delicato il sentire
di quando in armonia con gli
elementi forgiammo il giorno,
contrasto divino
di chi s’abbevera alla fonte
del sapere.
Ogni momento che passa riconcilia quegli
attimi dove lo scorrere del tempo
s'incammina lento.
Orsù dimentichiamoci
chi siamo e
scendiamo in piazza
ad ascoltare
il rumore del nulla
per fonderci con il miasma
che cattura
quell’attimo
di benessere e scappa
vola via il gene pensante
della primavera che incalza
e vuole arrivare, ma stenta
perché l’abbandono dell’uomo
fa si che le stagioni
smarriscano la strada.
Ogni anno si ripete
quella differenza che contrasta
l’animo: e l’animo mio
ormai è diventato
quello che non è
solo pensieri sparsi dentro
illusioni della mente... |
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| Vorrei parlarti di me
di quello che faccio
ogni giorno
usurando
momenti astratti
pensando e sottraendo
la magia dentro
sogni rubati alla notte.
Consumando l’estratto che s’aggiusta
sotto chimere confuse
e lasciando entrare
il vento a primavera
arietta che piano piano
si assottiglia e
la luce che l’estate ha lasciato alla
porta dove una brezza repentina
smorza dentro un autunno che sa di
selvatico amore.
E allora andando verso l’inverno
dove le frontiere del mattino
si spengono
tutto si trasforma
nella notte perenne,
io sono qui a pensare
che forse un giorno
ci incontreremo
nascosti nei prati del divenire
a raccontare storie
che sanno di noi... |
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| Si nasce in ogni
angolo del mondo
dentro pance che
lo spingere fa di ogni
giorno un respiro.
Battito
d’umana
vittoria, fiato che
non per tutti
è semplice.
Nascere e vivere
un dilemma che non
aggiusta
la vita, ti porta a spasso
con la tristezza di una fatalità
voluta, un’ignoranza
che t’agguanta fuor di misura
sfruttando il distribuire
di una ricchezza rubata ai
disperati.
Visitando la coscienza e non voltando
la faccia dall’altra parte,
annaspare, fame d’aria cercando
quello spazio che forse un giorno
quando l’opacità dell’uomo
avrà raggiunto la notte
e l’ora che volge al disìo
sarà solo un ricordo
truce
di squallidi individui,
l’epilogo dell’innata
stoltezza...
La vita sorriderà di nuovo
all’alba e il condividere
una vittoria ricevuta
da un’umanità ritrovata e
nascere sarà la gioia
di un respiro... |
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| Parla! Ma sopratutto canta,
vivi sotto l’ombra del sole
guardando al giorno
con gli occhi dell’amore.
Sogna! Cantando dentro
giorni scuri
volgendo lo sguardo in avanti e
sorridi
anche se il gelo
ti ha freddato l'anima.
Guarda la luna
ascolta il battito del cuore,
un ritmo che ti conduce
su scogli insormontabili
dove giacciono i sogni.
Cadono le illusioni
all'alba
del giorno
quando la notte
svanisce e ti ritrovi
a danzare
sulle note
musicali di un arpeggio.
Musica che rende la giornata concreta
dentro angoli bui dove
scricchiola l'umano sentire.
Parla, sorridi, canta e danza.
ma sopratutto
vivi... |
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| Nel giardino dell'amore
dove i sensi
s'inebriano nell’ardore,
basta un attimo una foglia
che cade e la meraviglia vaga
nei viali dove regna
la magia,
passione e tremore
essenza quotidiana,
visione onirica
di un tramonto focoso
brezza divina
di una semplice carezza,
profumo nell’aria e
il guardare intorno
osservi la bellezza nella sua perfezione,
un canto, un animale che fugge
e prendersi per mano
in cammino verso una meta,
rammentare, guardarsi negli occhi
vedersi dentro, capirsi e fondersi
nell’unione perfetta...
Musica che accompagna
Il clamore che segue, ovattato
s’offusca, la quieta si appropria
della vita e sprofonda
dentro la Terra, giardino
incolto dove giace e rinasce l'amore. |
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| Le piaceva stare da sola
camminare con i suoi pensieri
sgualciti
intrecciando desideri
dentro sogni
colorati di rosso...
Nata sbadata e cresciuta
distratta
aspettava il momento
opportuno
per uscire da sbarre
invisibili
ritrovando se stessa.
In quel mondo strano
appartenuto
a gente senza scrupoli
che fa della verità
solo inganni senza fine
alterando il coraggio
di gente semplice
che urla lo sdegno.
Voleva mettere
il rossetto
e frugare dentro cassetti
per scegliere lo smalto più bello,
un colore dell’arcobaleno
che dava gioia allo sguardo
per poi sognare cercando
quel palpitare
senza opprimere .
Essere solo lei che cammina
sulle spiagge di mari lontani
dove la sera parla d’amore
e la luna vergognosa
si nasconde dietro
piccole nuvole... velandola.
Donna e stella,
sapeva del bene
e del male, sbagliare per correggersi,
provare senza farsi intimorire da
uomini che pretendono
donne piegate
da una legge scritta
apposta per uso e consumo,
vietando di vivere
una vita normale
fatta di piccole follie
dentro giorni
colorati di astratto. |
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| Guardando quell’ultima
neve di primavera
sciogliersi davanti al canto
dell’usignolo,
la sua melodia incanta
la fantasia
e la magia prende
quei pensieri
sgualciti
di farfalla che vola
libera con i sogni
profumati da viole
nate nei prati verdi
e in riva a ruscelli cristallini
che sfociano in fiumi
poderosi di acque
cupe .
Solo guardando tutto ciò
mi estraneo dal mondo
e appaio con le mie sembianze
di creatura senza tempo,
disegnata afona
da una mano invisibile
che modella una realtà
inesistente, ma viva per me.
E il piacere provato
Immenso, sa di un antico
gioco fatto
quando bambina
credevo alle favole
e giocavo con le bambole
chiusa in una stanza e
aperta dal mio ego con chiavistelli
che nessuno aveva,
solo la mente osava
e usciva da quell'animo
mesto
di un cuore solitario. |
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| La linfa del giorno
scompone l’attimo
con il battito del cuore
e s’infrange al tuo vedere,
si assottigliano i pensieri
e solo uno emerge.
L’amore gronda
dentro ogni animo
che la ruggine non ha scalfito,
la poesia
ha preso il volo
lanciando palloncini colorati
che sanno di buono...
Innamorarsi
quando la neve scolora i capelli
e gli occhi diventano
piccoli
perdendo quella freschezza
e non la luce
che impervia:
rinascendo
ad ogni primavera. |
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| Crolla il muro dentro
disperazioni vissute
in lembi di terra
dove la morte era condivisa.
Gettare tutto alle ortiche
per trovare l’agognata libertà
credere che il male sia sconfitto
e vivere saranno giorni
di velluto,
morire al pensiero che tutta
la realtà è
una montagna di cartapesta...
L’uomo inventa, cresce, ma non
cambia mai
rimane solo l’eterno egoista che vuole
primeggiare sull’altro
e la povertà avvilente
sarà terra sconsacrata per
uomini senza scrupoli,
gente arricchita dal dolore
altrui in giorni tutti uguali
dentro sogni sgretolati all’alba
e intanto i muri crescono
ancora. |
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| Cipressi alti come
sentinelle
dentro giorni funesti
che l’alba scernisse
e il tramonto ferisce
con il suo arancio
turbinio di colori
che fanno
della terra mia
una brivido
di calore.
Monti che s’innalzano
scendono fino al mare
giganti abbandonati
da sirene che
cantano la speranza
di tempi dove
il vivere è semplice,
il parlare non mostra astio
e la terra produce
quel tanto che serve.
Case non troppo alte per
custodire la pace che
regna dentro cuori
consapevoli di quello che
hanno davanti
senza lasciarsi ingannare
da una avidità
che sorvola il cielo
e cade
sopra vette
lasciando l’animo
vestito di niente e
una verità nota solo
a pochi... |
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| L’orrore della vita
passa davanti ad occhi
innocenti
lasciando un segno indelebile,
l’uomo uccide per il solo gusto di
farlo...
il seme della violenza
sconfigge tutte
le parole
non viene più cullato,
è lasciato solo
come un pulcino dentro
un pollaio abbandonato.
E verrà il giorno
che la parola si farà fatto
la libertà concreta
dentro segnali di gioia,
gioia diversa, solenne
che graffierà l’abitudine
del frastuono.
Il colore del giorno
cambierà, si desterà
pure l’affanno,
si sveglierà
l’amore, la Terra griderà,
sussulterà per correggere
i danni.
Solo allora
l’uomo capirà che la vita
e’ una sola, fatta di piccole
cose, condivise, e il rispetto
per il fratello senza
tendere agguati.
Amare e’ donare
dentro una clessidra del tempo
dall’alba al tramonto ciclo perfetto
per nascere, vivere e morire... |
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| Camminare per
confondersi con la gente,
nuvole d'ombra che entrano
dentro spiriti di solitudine,
occhi per osservare
negli angoli del coraggio
bramando cortesia, innalzando il dolore
giocando a rimpiattino con il fascino
del sorriso.
Ed io che avanzo per nascondermi
non passo inosservata, la pelle
freme e l'emozione s'alza dentro battiti
di rossore, inondano il viso,
scombussolano ed
evito, inciampo e lo sdegno
si perde nelle nuvole d'ombra
che lo squallore ti porta
a notare, la coscienza degli altri,
giusta distanza
della gente per bene. |
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Quando la vita ebbe origine
tutto era perfetto
ogni animale aveva una ragione
solo il lupo era incompreso,
bello, elegante e sempre
scattante cercava
la sua vittoria...
La vittoria di chi si vuole
riscattare da quello che
gli era stato cucito addosso...
Piano piano, giorno dopo giorno
la sua paura si calmò, venne
sempre più vicino alla caverna
delle creature umane
che avevano addomesticato la luce,
il fulmine saetta accentrato dentro un braciere
e la carne era più gustosa al palato...
Il lupo con più coraggio, cominciò a mangiare
gli avanzi, a dormire fuori dalla grotta...
S'intraprese una storia fra gli umani e i lupi
una storia silenziosa che solo sguardi languidi
e fieri capivano,
solo il lupo con il passare del tempo
iniziò ad amare quella specie, a volte
stizzosa a volte con slanci
che sembravano colmi d’amore
e lui che amava tutto anche il frastuono che facevano
si addomesticò
e dal quel giorno
cessò di essere un lupo e divenne
per sempre un bellissimo cane lupo...
L’amore del lupo è ancora presente
fra gli umani, anche se a volte
viene dimenticato l’amore
e l’antico abito ritorna
nella perfidia di chi vuole
confondere le parti. |
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| Guerre e guerre ancora
discutendo verità sotto celate
realtà,
fumi si elevano alti, soffocano
innocenti dagli occhi tristi,
un giorno canteranno la loro gloria
non ci sarà perdono.
Verranno brine a gelare
sguardi senza luce,
montagne di fango arricchiscono
città senza scampo
e tu uomo sei in grado di risolvere
facendo leva sul buono dentro di te,
fai venir fuori quella parte migliore
una lealtà verso la Madre Terra e il rispetto per le
sue creature.
Nell'ora della quiete
quando la notte si sveglia
il passero canta il
suo canto libero
alla ricerca
di un ramo dove nidificare,
trappole nascoste inquietano
quel cinguettio e lo portano
su tavole illegali per
pochi soldi, il perdono è distante
passi che affondano,
non riescono a camminare
e perdersi dentro sensazioni strane non porterà lontano. |
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| La luna
fatta di polvere
e sassi
non è meno bella,
appare
solitaria nel cielo
nero dello spazio
dove il sole la carezza e la illumina
con il raggio
dolce di luce riflessa.
Il sapere non distrugge
la sua bellezza
come lo può essere una persona
bella nel donarsi e meno bella
nell'apparire
quello che conta è il suo sentire
il suo offrirsi
e la la luna che ogni notte
regala quel sorriso,
un sorriso che veglia
anche quando è velato
con quelle nuvole che il vento porta e
spazza via
oppure accorrono
numerose coprendo
la luce e la tristezza si
accende, ma come sempre
tutto passa
e guardando quel sasso,
la sua forma, il tempo racchiuso
dentro quel pezzo di roccia,
immaginare quante persone
hanno guardato con occhi innamorati,
ammirati, curiosi e con le promesse fatte in notti
d'estate, occhi che hanno
pianto e gioito, ma la luna è rimasta
sempre uguale,
come rimarrà nel tempo a venire
e gli uomini passano vivono e muoiono
dentro sogni concreti
guardando quella luce brillante
che sorride
e... immagina... |
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| Batte il tempo
un tintinnio crudele,
il suo scalfire innalza
la danza delle ore.
Ore di solitudine che
increspano la sera,
magica atmosfera
che si crea al crepuscolo
del giorno,
la vita s'innesca
nei colori perenni
di un tramonto focoso
in riva al mare...
Corre il tempo
incontro alla morte
la gioventù passa
velocemente, una cascata di vita,
solenne ricordo di un attimo condiviso.
Giunge il giorno della dipartita
e il tempo ferma la sua corsa
per aprire nuovi sentieri
e ripartire senza sosta
dentro battiti e aliti
che vincono la morte...
Oppure occupando lo spazio
dentro la mente
di qualcuno che vivrà sempre
nel ricordo di quel frammento di vita...
Scorre veloce l'istante
sabbia dispersa dentro clessidre
temporali che atomi
trasporteranno nell'universo... |
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| Nelle notti d’estate
quando la calura
ti sveglia
ti sorprendi a pensare
di quando bambina
il caldo non dava
fastidio.
Cavalcavi il vento
sopra prati fioriti
lucciole come lanterne
gioivano al tocco
di una manina
che prendeva quel piccolo
bottino
e lo portava lontano sotto
un bicchiere: magica
la trasformazione in
scintillanti monetine che
al mattino trovavi,
libera da impegni
di ogni bambino correvi
a comperare quelle gomme
per fare palle enormi
che poi ti scoppiavano in volto.
Giorni d’estate sereni
cantavano le cicale
sugli alberi
e i grilli rispondevano in coro,
erba alta dove nascondersi dentro
e la sera scendeva tranquilla
con i suoi tramonti scambiati
di sole e luna che dandosi
la mano
Intrecciavano pennellate d'amore... |
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| Accadde una sera d’estate,
quando al tramonto si
accesero le stelle e
lo sguardo si levò
per ammirarne la bellezza
in quel cielo dove
una luna arrossita
scorse
Giove e Venere
uniti in un bacio
d'ardore che sgorgò
inondando la Terra
di chiarore.
S'accesero le emozioni
in quei cuori
alla ricerca di passione,
vogliosi di amarsi
sotto quell'incanto
dove il cielo si appropriò
dell'amore:
svelando, sognando e immaginando... |
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| Quando la notte cala
sulla Giustizia
e il popolo viene dimenticato
dentro un angolo buio
dove armadi contengono nefandezze
tralasciate
per evitare soluzioni...
Problemi che ritorneranno sempre
come fantasmi che volano
sopra le nuvole
per giudicare
la coscienza nel sonno.
Un dormire che non porta
al riposo,
ma all’incubo creato
sotto spettri di papaveri
rossi
morti per donare la libertà
a chi ha subito ingiustizie.
Infiltrati e camuffati
son passati alla sponda dei giusti,
come persone per bene, pagate
da uno Stato nato
sulla Resistenza,
macchiati da crimini nefandi
lavorando
per quei servizi segreti
deturpando ancora la verità...
La violenza continua in anni dove
si crede di essere liberi,
ma ancora schiavi di qualcosa
che non comprendiamo.
Usati di nuovo
per arricchire quelle tasche
che andranno a rafforzarsi per
destabilizzare ancora...
Noi pecore al pascolo
andiamo dietro al pifferaio
magico
che ci conduce
davanti ad un prato d'erba
fresca, dall’apparenza
invitante, demandiamo ancora
senza prendere atto di una consapevolezza
che viene a mancare.
Storpiata e demolita
da chi sa quello che vuole
facciamo la guerra dei poveri,
ma chissà forse un’altra
resistenza sta per nascere;
tremate, tremate
le streghe son tornate
donne che avranno
l’ultima parola
quella della conclusione.
Tremate tremate le streghe son tornate... |
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| Avevo una casa
una famiglia
un tempo che era mio
e l‘ho perduto
dentro una stiva,
ammassato
tra sogni e violenze
qualcosa che non percepivo,
solo un relitto che ti porta lontano
dentro un mare che sa di dolore.
Ammucchiati tra letame e orina
carne da macello
per scopi ancora non chiari,
ti aggiudicano un posto
anche se non lo vuoi.
Vogliono infrangere
la storia, cambiando
capitolo,
ora si è fatta indifferente
anzi ti vogliono morto
e tu sei morto
in quel mare
che nessuno protegge
solo la stenta
di chi vuol portare
aiuto.
Sono nato nella parte
sbagliata, nella Terra
ce ne sono molti,
ma l’Africa fa la risonanza:
un cuore che pulsa
dentro una fossa comune. |
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| Quando la sera ti conduce dentro
momenti che il giorno
non pensi,
saltando ostacoli
speri di oltrepassare
la soglia
per trovare una speranza:
la soluzione di tutto.
Quando la malattia coglie
impreparati e la mente non
condivide quel dramma
cercando sempre chi sta
peggio di te.
Salendo le scale
del perdono
arrivi in alto
pregando Santi che nemmeno
conosci
e il cuore aprendosi
alla gioia
nella consapevolezza che
l’aiuto mirato arrivi.
E quella sera
il tuo cuore si calmò
e la tranquillità si
impossessò di esso
eri fiduciosa,
ma nella notte un tonfo,
un sordo malessere
ti svegliò,
dovevi andare a vedere
a trovare il tuo piccolo
in ospedale
luogo dove era nato e ancora rimasto
per tanto, troppo tempo
senza capire il male fatto.
Quel dolore sordo al petto
un richiamo
l’ultimo legame prima del passo
successivo,
Giunti, era ancora li, con il respiro
che si confondeva,
ti ha atteso, per darti il
suo ultimo sguardo.
Allora senza indugio
chiedesti quel bimbo
piccolo pezzetto d’amore
per tenerlo tra le braccia
gioia negata da sempre.
Lo portasti via, era notte,
si potevano eludere le regole,
si andò dentro un mare di strade
con la confusione nel cuore e
il dolore che urlava al mondo
l’ingiustizia subita.
Prima dell'alba
fermi per ascoltare
il silenzio
Il sole stava sorgendo,
il suo bagliore
portò via
quel cuoricino
sopra le nuvole
dove l'arcobaleno
ai bordi
dell'aurora
lo conduceva oltre la vita. |
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|
| Neve gelida
che si accosta
alla paura
di chi ha perso tutto
e non riesce a trovar la strada
che conduce davanti ad un fuoco.
Giorni freddi
senza tregua
solo la carità di persone
che non vedono
e l'anima indifferente
come quella neve che cade e
ricopre tutto
anche la coscienza.
Nell'angolo sotto un cartone
dorme un disperato
un cuore ghiacciato
come il vento che soffia
e sibila un pianto
lontano che sa di richiamo:
vieni nell'ombra del giorno
dove il riposo è assoluto
e il gelo non esiste.
Rimase così con il bianco nel volto e
l'espressione felice
di quando bambino
vedeva scendere la neve,
la prendeva con le manine
gelide di un birichino... |
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| Quando il vento scompiglia
i capelli
e l’attimo
profuma di libertà,
vivere per condividere
e non oltrepassare quel tanto
che divida la soglia altrui.
Scorrere il silenzio
immergersi dentro
per un brivido
di pace,
la carezza concreta
di una brezza di felicità...
Giorni confusi
di gente comune
menestrelli
cantano una libertà
apparente
senza affrontare
il dilemma
del l’essere
e raggiungere un futuro
con ponti stabili
di profondo amore.
Amore giustizia
fratellanza e uguaglianza,
essere sciolti da lacci invisibili
che imbrigliano, strangolano,
comprimono il giorno soffocandolo
nel buio dimentichi del loro stesso respiro. |
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| Perché a volte ci si complica la vita?
perché orgogliosi,
oppure ottusi,
vogliamo imporre la nostra volontà;
anche quando
non ci riusciamo e abbiamo
provato in tutti i modi
senza scrupoli,
poi con l’essere testardo che
vuole per forza primeggiare
come due galli in un pollaio
che si scontrano
optiamo per le parole mute,
solo sguardi
e si sceglie la strada di non parlare più...
Poi la vita va avanti lo stesso
senza sapere quello che si perde,
la vita e’ una e non ritorna indietro
solo la nostra volontà lo può fare,
l’io e’ per eccellenza orgoglioso e si abitua a tutto
anche agli alibi inventati che poi
diventano verità, e tutti non sanno
più dove sta la verità, ci si confonde
si tenta di mettere in ordine i fatti
poi... tutto svanisce in una bolla di sapone
e le parole si fermano dentro, scoppiano
e s’innalzano al cielo come per chiedere
spiegazioni...
Ma l’orgoglio che trasuda pena
e’ sempre pronto a innescare
meccanismi di difesa per stare ad aspettare
che il primo passo lo deve fare sempre l’altro.
Infine nessuno si muove solo un giorno
quando il tempo sarà finito, allora
i dubbi, l’orgoglio, le paure, i rancori
cadranno in un liberatorio pianto, ma
tutto e’ compiuto e non ci sarà più posto
per un abbraccio ...
Perché? |
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