Il cielo prepotente e saggio aveva cessato appena
di gettare sassi sul nostro delirio,
in un giorno di neonata primavera.
Aveva espresso inascoltato il suo dissenso
al nostro convulso sentire.
Ma la mente incurante continuava a fluire
e a rimbalzare incontrollabili dissonanze.
Era persa, risoluta e smarrita, consapevole ed ignara,
ottimista e disperata, oramai in preda a fulminante distimia.
Ogni pensiero opposto e incontrollabile,
ogni attimo il primo ma anche l'ultimo.
Cercavamo appiglio ad ogni sporgenza
lasciandoci andare subito dopo,
commiserando l'altro nell'odio e liberandocene nell'amore,
ridotti vicendevolmente ad essere
come incrinati specchi di esemplari negazioni,
oscurati da polvere e terra,
da sabbia e cenere.
Era un cielo di grandine
in un giorno di neonata primavera
e ossimoro era diventato il nostro amore. | |
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DaviD |
07/10/2015 12:08 3784 |
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DaviD |
12/11/2015 06:59 2737 |
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Si lotta per la sopravvivenza, in giorni di terrore.
Qualcuno si prende le sue rivincite,
qualcun'altro libera i suoi demoni.
In giorni di terrore il migliore me stesso
rimpiange il peggiore se'.
Le richieste celano bisogni insoddisfatti
l'inconscio coglie l'insoddisfazione
la tregua attiva conferma l'inconscio e lo avvalora,
la battaglia divampa all'improvviso.
Non sai più scovare il bene nel male, l'errore nel giusto
scegli di difendere il debole, di focalizzare un obiettivo
di sviluppare il ruolo.
In giorni di terrore si lanciano grida di dolore
si cerca amore e protezione.
Si rivolta il cervello preparando la rivolta.
L`aiuto si trova dove ricompensato, altrimenti e`guerra.
L`ipocrita guerra della convivenza,
inutile spreco di energie,
affermazione di potenza, piacere di sè stesso.
La trincea madre, lo slancio verso il nemico,
la disperazione dell`abbandono,
avanzare in un incubo raggiungendo fugaci protezioni,
dovendone dare, volendone dare.
Guardarsi negli occhi degli altri nascondendosi ai propri,
nella socialità il trionfo dell`individualismo.
Nel post un verbo senza principio.
Assenze psicotrope, presenze impalpabili,
fantasmi di uomini illusi dall`anima.
E il cielo inizia a lacrimare, la notte dei desideri.
Riti pagani senza più fascino, ricordi di un passato glorioso
di uomini non ancora stupidi tremanti cerbiatti
ma tremende laboriose formiche. | |
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DaviD |
18/09/2015 06:52 2271 |
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DaviD |
17/11/2015 05:27 1755 |
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C'hai ragione core mio, l'equilibrio è quello giusto,
ma nun te ne approfitta', nun ce prende troppo gusto.
Che seppure l'arberello col tuo aiuto e dedizione,
sta piantando le radici e se volge in arberone,
ogni tanto glie ce vole l'acqua fresca e n' po' de sole,
pe' fa sì che cresca forte, nun se spezzi due o tre vorte.
E poi l'aria, quella bona, quel leggero venticello,
che je fa sentì che è bello, che le foje je arisona.
No quer vento burascoso che nun smette de soffiare,
che je sembra di': "A coso, vedi un po' che devi fare!
Pure si nun c'ho guadagno, io si vojo me te magno!!". |
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DaviD |
19/09/2015 06:28 2120 |
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DaviD |
13/10/2015 11:12 3294 |
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