Sotto la luce che increspa
il giorno
si divide il cuore
la morte scompiglia
la vita
ricordando l’umano
che è in noi.
Era dicembre
mese scintillante,
perisce e nasce la luce
eppur si muore,
calendario condiviso
dall’abbandono
masticando
la notte
prendendosi
la parte più importante
di te.
È uscita in punta di piedi
lasciando un sussurro
e il cuore
pieno di
malinconia
guardando
oltre nel miraggio
di vedere quella luce
che inebria e addolcisse
il momento.
Giorni tetri
tutto s’abbuia aspettando
il giorno più corto
inseguendo un barlume
di speranza
e la sera si accosta
al ventre di una
vecchia signora
dove il domani
non fa paura...
Era dicembre. |
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| Un blu sfumato
colora l'alba,
coriandoli di luce
attraversano il buio:
l'aurora si sveglia.
Primavera sbadiglia
alla finestra,
tutto si accende di nuovo.
La sveglia, e senti l'odore del caffè,
le strade si animano
la musica è tornata.
E' un nuovo giorno,
una speranza nuova cammina
col passo lieve del coraggio
fino a sera
quando si accende di nuovo.
Intorno è tutto
un bagliore d'amore,
una frase, un sospiro;
e i coriandoli di luce
affollano ancora la mente. |
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| Ragazze cresciute in fretta,
due sorelle,
uguali gli occhi,
diverso il colore dei capelli
ma con l’anima semplice
e amore da donare
che tutti volevano rubare.
Rubare per non dare -
solo pretendere.
Imparano a difendersi
senza far male...
Due ragazze
una vita
una costellazione
di intervalli infiniti
dove i sogni si immergono,
due ragazze
una vita
affrontano la realtà...
Due ragazze
una vita:
i loro occhi uguali
e i capelli neri e rossi
sprigionano fuoco
e un silenzio profondo |
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Una mamma, una donna.
non si può dimenticare che innanzi tutto è una donna
e allora perché si esalta
questa figura? Non è pari al babbo.
L’essere si completa in eguale
misura,
l’uno non è nulla senza l’altro
anche se a volte
la natura fa emergere
un sentire diverso qualcosa di delicato
che sprofonda in
una parte recondita e la mente sconfina
nei luoghi arcaici dove nessuno osa,
e il peccato che l’uomo ha creato imbriglia l’amore,
scende nel profondo per riemergere
e liberare il pensiero.
La mamma è importante come lo è il babbo,
nessuno dei due compensa l’altro
ma allora perché si esalta la mamma?
Forse perché si vuole imbrigliare
in un ruolo che non è solo di mamma.
Quando una donna è uccisa, non è forse una mamma, oppure una mamma futura?
Ci si dimentica subito
basta usare la mamma! Volergli bene
nei suoi momenti felici come in quelli funesti.
Il babbo: figura resa sterile d’amore per troppo tempo e creata
a immagine e somiglianza
per un impero d’orrore.
Mamma, babbo, uomini
E donne, soli nello stesso
emisfero di arcobaleni caduti dentro
strascichi
di gioia che increspano
la sera
dove la sofferenza va spasso
con la gioia
e non come
si vorrebbe con la perfezione
che giace dentro una bugia. |
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| La pena che si prova
a vivere in giornate
dove tutto scorre
e nulla si ferma,
chiedi, ti rispondono
non ti guardano, non ti vedono,
sei qualcuno che parla
un problema,
il loro sentire e’ verso un superficialità
che confonde.
Il chiasso intorno, oppure
un silenzio assordante
dove si muove una persona
che di umano ha solo le sembianze...
POI, esci ancora
Incontri gente che compra
spende,
a volte i soldi non bastano,
ripongono
sfidano, non riescono a non
acquistare;
devono avere tutto,
poi buttano
in un angolo della casa
dove mosche esterrefatte
si posano per pulirsi le zampe...
S’ingrandisce il desiderio
guardare per vetrine
controllare il prezzo, e’ troppo caro,
come fare? forse mi faranno credito?
allora s’ innesca un meccanismo perverso,
comprare a debito, il gioco e’ fatto
sei prigioniero di qualcosa più grande di te
non sei più libero, hai la mente contorta
tra il comprare e il pagare,
come droga che ti porta dentro un imbuto,
l’uscita stretta ti serra la gola...
La fine e’ vicina, il gioco e’ fatto
un nuovo schiavo e’ nato... |
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| E piove, piove ancora,
bagnati, bagnati
dentro,
come fossimo sporchi
di ataviche ignoranze,
o realtà che non riusciamo
più a vivere,
come sospesi dentro
gocce d’acqua
apprendiamo
un
ovattato furore del mondo.
Mondo senza scrupoli che va verso
qualcosa di brutto,
dagli albori dell’uomo
si e’ sempre combattuto
per primeggiare sull’altro;
anche oggi non e’ cambiato nulla
solo il metodo,
si fanno guerre
si spaccano mondi
si creano idolatrie
di gente vuota che vuole
solo primeggiare nell’arroganza,
apparire, comandare e calpestare
il debole...
Gente senza scrupoli che avanza senza pensare
che alla fine resteranno con un pugno di mosche
in mano...
Solo allora comprenderanno quello che hanno
perso, oppure chissà una flebile speranza,
prima di scivolare nel baratro
li ravveda
Ma, il meccanismo innescato
è inarrestabile, gli ha preso la mano
troppi fronti sono roventi
la guerra ufficiosa e’ accesa
e noi siamo qui
inermi e piove
piove ancora
sul bagnato
su case vuote, su Cristi venuti da lontano
su poveri che lavorano e non vivono,
piove su genti che non sanno da che parte stare,
ognuno cerca il suo spazio,
ma lo spazio che cerchi non e’ tuo
è sempre di qualcuno altro, come un fardello
che non sappiamo più dove posare...
E piove... |
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Era dicembre
mese scintillante
dove muore e nasce la luce
giorni tetri dentro corazze
di solitudini.
Gente che corre
senza guardarsi intorno
volano momenti dentro
un frastuono che inneggia
alla bontà,
solo parole che non hanno un seguito
feste e banchetti
dove ai bordi delle strade
gente disperata
arricchisce una carità sperperata.
Luci e colori
che accecano lo sguardo
vedere senza guardare
dentro un cuore
solitario che parla una lingua diversa.
Il capire non è consueto
ma solo lo starnazzare
di una bontà apparente,
la stella cometa si avvicina
la novella si ripete
sfruttata da persone
senza scrupoli mischiando
il cuore con il denaro
facendo schiavi dentro
giorni tetri di cruenta
cattiveria |
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| Parlare con la mente altrove
essere in rivolta con se stessi
l'animo triste di chi ha sete
di gioia.
Pensieri effimeri,
male oscuro,
la notte cala sulla vita
di chi pensa di averla in mano.
Comandare se stessi
forzare la mano
e trovarsi con un pugno di mosche;
la stupidità umana
e' grande,
grande ancora di più l'orgoglio
di non abbassarsi al coraggio
di prendere in mano il cuore...
E la vittima di tutto:
e' carnefice di se stesso... |
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Scegliere di nascere
non è consentito
la vita ti porta la sorpresa:
maschio o femmina, differenza
sottile...
All’alba del giorno
quando ancora si apprende,
l’amore dato ti porta
a scandire le emozioni,
amare e donare
semplice dilemma
di uno stato emotivo libero.
Uomo o donna, differenze
e similitudini, solo con
la mente di chi dona e riceve
si possono portare avanti le idee
di unione e sesso, il padre e la madre
perenni e contrastanti, sicuri e insicuri,
creature perfette,
deboli
sotto decisioni che sanno di ipocrisia...
L’amore che si dona non cerca diversità,
come simulacri imbiancati
dove l’omertà è obbligatoria.
Cambiare: il cambiamento è in atto,
spesso si trovano proteste che sfociano in violenza,
la mano pietosa che chiude gli occhi
non trova pace, vuole gridare il suo sdegno,
trovare la strada giusta per aprire la mente
dire che la donna è uguale all’uomo, nei diritti
e nei doveri, nelle gioie e nei dolori
e solo con il rispetto e il dialogo si trova
l’unione che si vuole...
Amare è donare,
i figli voluti sono quelli consapevoli
di essere accettati,
di fare parte di un nucleo dove l’amore
è al centro del pensiero
e di conseguenza il crescere in questo
contesto ti porta ad affrontare un mondo creato per confondere
non per aiutare,
ma come un ago in un pagliaio
o la pazienza del ragno
l’amore trionfa sotto un luce diversa e la verità della vita
s’apprende come un semplice canto di sirena... |
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| Scoprire l'altra faccia della Luna
quella celata da un mistero che affascina
basta poco, trovare la malinconia
in un sorriso di donna
la sua delicatezza che sfocia
in giorni mesti di sopportabile
dolore, la tristezza cresce
al pensiero vano
oltre l'immaginabile,
quando il cupo sovrasta
e la china risalita
diventa lo
scalare di una parete piatta
del monte più alto.
Solo allora conoscerai
l'essere che davanti a te
ti guarda e vede non vede,
la visuale va oltre e l'ammirare
la ritrovi nella faccia luminosa
di una Luna radiosa
dove lo sciogliersi è simile
a una fata che imbriglia la notte
apre i cassetti della fantasia
e lo squarcio che avviene
va a spasso con il sole
uniti in un abbraccio perenne
nel cielo mattutino
dell'aurora... |
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| Respirare, chiudere gli occhi
vedere il cielo rosa
con briciole di nuvole
che sfogliano la luna
L’effluvio si spande
ti penetra e riaffiorano
i pensieri...
Pensieri che cavalcano i sogni
oltrepassano la soglia del cielo
si ritrovano ai bordi dell’universo
dove granelli di stelle
li portano via ...
Pensieri, sogni, il profumo della
vita visto con gli occhi chiusi e con
il cuore che canta meraviglia. |
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| Tra una chiacchiera
e un sorriso
scrivo versi
asciugando lacrime
soffiando nasi
spiegando fatti
e cantando girotondi.
Marmellate di more
sul pane,
panini alla nutella
visti e spariti
succhi al mirtillo
e spremute d’arancia.
Pomarola sulla pasta
invita lo sguardo
succosi manicaretti
con purè il preferito.
Giorni frenetici
di bimbi e di gioia
passati perduti
ritrovati e vissuti
Versi melodiosi
di parole concrete e
gioie sincere.
Ma
inciampi nell’ombra del sole
come quando bambina
cercavi compagnia,
sola ti ritrovavi in un angolo
di luna
beffata, derisa, usata
e allontanata...
Il passato e’ passato
con rimpianti e rimorsi
mai voltarsi indietro,
guardare avanti
il futuro e’ adesso
viviamolo intero
gustando l’attimo
che sa di buono e
la fragranza arriva
dove ti porta
un cuore bambino... |
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| Ogni giorno che passa
si spegne quella
luce che brilla
dentro petali di rosa
frantumati nel giardino
incolto...
Coraggio e arroganza
si mischiano insieme
hanno preso la mano
a un cuore in tumulto.
Non comprende l’amore,
solo la brama dentro giorni
stregati e violenti
d'un uomo non
cresciuto
solo viziato con l’anima
strappata da un’età senza tempo.
Rose speciali si spengono
volano e arrivano ad ovest
dove la sera cala e lo sguardo
si perde nel buio. |
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| Saper volare
guardando oltre
l’orizzonte dove si perde
lo sguardo,
la mente umana si chiude dentro
scrigni segreti che tessono
tele di ragno per imbrigliare
un cuore di donna.
Sfogliando la luna nella pazienza
della sera
vede la sua vita scorrere
vestita di rosso
libera a metà
senza poter
volare
la sua libertà.
Giochi di parole
profumi esotici
lo sguardo basso
solo dentro la sua casa può
togliere quel velo che le copre il corpo
i capelli sciolti che vanno oltre l’immaginazione
e occhi dipinti per un solo uomo.
Non e’ vivere,
solo rassegnazione di un costume
che sa di prigione,
guardare oltre l’infinito
può giungere alla soglia
del sole,
dove l’incanto scioglie
quell'oppressione,
l'arcobaleno irradia
la bellezza di una donna
che ha imparato a volare... |
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| Chiuse le finestre
il buio sovrasta
coltelli d’ombra in
angoli oscuri
dove
il cuore imbarca
malinconia
la mente divaga
un’orda di solitudine
avanza
dentro me un IO che scalcia
vuole uscire,
par forzare
la quiete che precede la tempesta...
Corri corri notte
anche la luna ha disertato
il cielo, ci sei solo tu con il tuo
IO pieno di follia e speranza
paura e gioia
amore e odio
sentimenti che passano oltre
la soglia del dolore
e l’IO scende
per poi innalzarsi ancora
rigenerato
all’alba... |
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| Nel silenzio dei miei pensieri
mi rivedo bambina:
tanti capelli tante lentiggini
un sorriso malinconico
poi tanta fantasia
sogni,
e ubbidire.
Il passare dei giorni
trasforma la bambina
in ragazza,
bella,
elegante
e sempre tanti sogni.
Arriva l’amore
bello
unico
...e lontano.
Lascia solo un soffio di mela dorata -
e tanta disperazione.
Tanta gente mi si fa d’intorno
e resto sempre con Me stessa,
e la fantasia sola compagna.
I bimbi da crescere come lupa d’amore,
il tempo passa
lasciandosi dietro ricordi,
ma tutto rinasce
come sole a primavera,
e tanta dolcezza colma
un cuore caldo d’amore.
Bimba ragazza donna:
un libro aperto con mille pensieri colorati
dall’arcobaleno dei sogni. |
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|
| Mamma
Parola semplice, dolce e profonda,
dice tutto.
Abbraccia tutti,
è la nostra prima parola,
sarà l’ultima.
Provare è indispensabile,
esserlo è difficile.
Essere chiamata mamma è gioia,
l’ho provato,
ho provato anche il dolore più grande,
e non si dimentica mai.
A volte ci rammarica,
oppure ci dispera,
perfetta altalena
per amare.
Eppure ora sono la mamma di mia madre... |
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| Nacque in un giorno
di nebbia
sola come la notte
dentro un clessidra di sabbia...
Bella come una rosa,
non voluta
forse desiderata
pretesa e lasciata
una bimba, solo l’amore.
Un amore vissuto
deciso e deriso
dentro giorni bui
dove il dolore era sparso
per le strade del mondo...
La bimba voluta e rifiutata
rimase sola con il suo fardello
di colpa,
ma con la speranza nel cuore
e il sorriso racchiuso dentro l’arcobaleno.
Arrivò il giorno
che le rondini tornarono
al nido e i bimbi giocarono
con gli aquiloni,
ma la bimba rimase in un canto
ad aspettare la gioia e allontanare
il dolore...
Dietro l’angolo s’aggirava la tempesta
e lei fiduciosa s’apprestava
al sorriso
solo che i bimbi sperano ma gli adulti
eseguono
e la bimba ormai cresciuta
voluta e abbandonata
anche quando il destino
segnato e il tramonto era al
crepuscolo,
l’abbandono vissuto e’
di nuovo tornato
e nell’odore di pietra e’
finita la sua storia... |
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|
| Scendi da quel piedistallo d'orgoglio
da quel piedistallo che hai innalzato
per difenderti dalla vera vita.
Reagisci al mistero della verità,
non celare il tuo viso sotto la sabbia:
è una maschera grigia che denuncia miseria...
Vivere è semplice,
basta poco sai
- solo amare e null'altro -
tu invece credi di amare
ma è solo vile paura a venir fuori
e affrontare il reale.
Si, la tua è ironia del reale;
affronti il giorno
prendendo a pugni il coraggio
sola con te stessa,
e poi pretendi che altri capisca
il tuo agire solo dall'apparire...
Ma il finto buonismo
è triste silenzio:
solo esser se stessi
e vedere la vita
con gli occhi del cuore
ci dona la pace con tutti...
Ti scrivo poiché dirti è impossibile,
forse un giorno leggerai queste frasi
e un dubbio scenderà nel tuo cuore
- cuore pur sempre puro
ma vittima dell'ansia della paura
e una finta maschera di coraggio -.
Ricorda, ti attendo nella mia semplice vita:
e non posso offrirti nulla:
se non la mia stima... |
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|
| Mamma...
La tua parola è tutto un dire...
ti riempie di conforto
ti coccola
ti incoraggia...
Ma poi...
la vita cambia con un attimo
e dopo
puoi essere stata la mamma migliore
del mondo oppure anche una mamma infelice
e tutto diventa difficile...
Tu hai bisogno di tutto
come un bimbo appena nato:
e' difficile farlo
bisogna essere pronti
saper accettare la malattia
e cercare di alleviare la sofferenza...
Solo che pronti non siamo
e tutto ci porta a ragionare
con l'egoismo... l'apparenza... costruiamo alibi
e dopo le incomprensioni sono tante
e le difficoltà da affrontare di più
A parole è tutto semplice...
ma ...la vita di tutti i giorni è tremenda...
Io ho affrontato tutto...
solo che parlare con le persone sane è impossibile...
e il domani mi fa' paura...
Pero' ogni attimo che mi guardi
con una muta parola
il tuo silenzio urla tutto il dolore
dell'abbandono...
e non sarò io la causa del tuo dolore... |
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| Prima della notte
quando il
giorno si stacca dalla luce
i pensieri vagano nella malinconia
della sera...
L’orgoglio trasuda pena
sorseggia rancore
si rimira silenzioso
nell’attimo incontaminato
del dolore...
Dolore che trafigge
l’anima, ci porta
dentro sofferenze sconosciute,
la notte ti avvolge
silenziosa
con il suo mantello nero
bucato da stelle
dalla luce fioca
squarciando il cuore...
Notte piangi su di me
io non ho lacrime
solo parole mute
dentro il respiro,
sospiri lenti,
il battito debole
e’ già notte
la mia notte. |
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| Se fossero le foglie
a rivelare le storie
racconterebbero di una bimba
nata e abbandonata
sotto l’ombra del giorno
di un anno qualunque
dentro l’odore di pietra
in periodi scuri,
frutto proibito
di un fiore sconsacrato.
Con trepidazione
si aggira la protesta
tenere o abbandonare
dilemma difficile
in quegli anni ruggenti
di ipocrisia e suffragi...
Se fossero le foglie
a raccontar le storie
parlerebbero di quella bimba
con la faccia triste
chiusa e lontana
ma, mai capita...
Ora che la pace
e’ nel vento,
lo sguardo bambino
e’ cresciuto nel lamento
s’appresta la condanna
del nuovo abbandono...
Se fossero le foglie
a raccontar le storie
direbbero di una bimba
lontana che ormai non c’e’
più, ma solo il ricordo
e’ rimasto nell’aria
odore di foglie
che parlano al vento
raccontano storie
di bimbi che furono... |
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|
| Esalato l'ultimo respiro
la quiete è scesa nel volto
il cuore fermo nell'attimo
crudele
tanto è il dolore
che circonda la veglia.
Calma piatta
solo lacrime che rigano il viso
il cordone è reciso
ormai si è spezzato
l'ultimo baluardo di speranza
le radici uccise dall'egoismo.
Danzano ora nel cielo
con la bellezza
che le accompagna,
anime perse
cercano ristoro
guardano l'orizzonte
e l'immagine sfuma
dentro la nostalgia dei ricordi... |
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| Lenta l’ora
del dolore
non fa chiasso, piange in solitudine
dentro frammenti di silenzi,
giacendo senza tregua
in spazi di abbandono
dove gente senza occhi vede
e non vede quell'urlo straziante
che la notte amalgama
fino ai bordi dell’aurora
e il bisbiglio arriva agli orecchi
di Dio fino a che un bacio
innalza il giorno
aprendo il cielo
accogliendo quell’anima
con la gloria del firmamento |
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|
Tiepido sole
di primavera,
un tenue sorriso si innalza
fra cielo e terra
un arcobaleno
che ci congiunge di
nuovo nel ricordo ormai
lontano.
Anni son passati
l’immagine e’ stinta
una luce tenue
l’emozione riporta
indietro nel tempo
quando ragazze
ci tenevamo per mano.
Sposa felice
di un amore sincero
madre di un piccolo fiore,
tutto sembrava scorrere
senza nuvole all’orizzonte;
poi... un attimo
tutto fini,
accadde così un mattino
di primavera
facce attonite e un fiorellino
saltellava senza capire
il perché. |
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|
|
| L'ansia pervade l'anima,
vivere tra persone sorde
la musica è un lamento
come ti penetra dentro!
Uno sguardo al cielo
e tutto sorride.
Saper vedere
costretta a saper vedere
oltre le nuvole,
o finire dentro
un granello di sabbia
scaldato dal sole
e la luna d'argento
ti accarezza il capo...
le stelle nell'universo
sono gocce di luce
filtrate dagli occhi:
e l'ansia svanisce
solo nel fragore
del silenzio... |
|
|
|
| Aspettando il sole
con la pioggia negli occhi
ritma il cuore
un sussurro d’amore.
Lacrime amare rigano il volto,
bisbiglia il vento
per consolare, cinguettii nell’aria
orchestrano la gioia;
aspettando il sole:
l’anima sorride... |
|
|
|
| Così mi sento
dentro
un turbine di pensieri
che affranti arrivano
lontano
La mente spazia, si libera della zavorra
per correre felice dentro
emozioni che fanno sperare
sempre in un mondo migliore,
ma dentro nel vuoto dei sentimenti
non sosta la meraviglia
solo un canto di guerra
che s’innalza crudele
per fondere la vita con la morte
un brutale abbraccio che maschera
un quotidiano silenzio...
L’arcobaleno tenta di ricongiungere
un sorriso triste, non ci riesce
troppo forte e’ il risentimento
provato che si allea con lo sfruttamento
delle ricchezze...
Allora nella quiete prima della tempesta
si prega e impreca, si fa solo quello
che vogliono gli altri,
tutto meno che vivere,
il vivere che affronta la vita
che altri hanno scelto di distruggere...
Così mi sento in questo
mondo che ha perso la strada. |
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|
|
| Il cipresso segna l'ingresso
varcato il cancello
l'attesa del mondo
si è fermata;
solo l'inedia scandisce i giorni;
anticamera d'amore
per il suffragio dei ricordi...
Si aspetta l'evento
in un giorno qualunque
per l'ultimo atto
dei figli di nessuno... |
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|
|
| Ci sono momenti
che guardare dentro le persone
si aprono voragini,
la vertigine non lascia
spazio,
il nulla
e' ombra senza confini;
la poesia si spegne.
Le vibrazioni dell'anima
indugiano raminghe,
cercano, bramano
l'eco dell'amore
dove poesia sosta.
Il bagliore dell'attimo
congiunge all'estasi
d'un momento di vita
piena di soffusa lirica,
e la vertigine si schiude
dentro un mulinello
di parole... |
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|
| Assaporare ogni momento
lo scandire della vita
e’ l’essenza giornaliera
di un’anima che vola.
Volare e planare dentro sogni,
speranze che ognuno
tiene dentro a quell’IO
che vuole far venire
fuori
per dare e ricevere nell’equità
dell’amore.
Invece tutto si cela dietro
giornate grigie dove la nebbia
perdura e
il sole non riesce a dissolvere.
L’IO in catene
vuole oltrepassare quella soglia,
non può, si chiude a riccio
e la mente sconfina nell’apparire
in giorni di festa
che al momento sembrano felici,
solo la tristezza radicata
si libera
per raggiungere la Luna
e sfogliare
quel chiarore che ammalia gli occhi.
La luce rischiara, il buio
disperde, non si vede la coscienza
che dice parole in fuga,
l’ascolto è sordo
come il sorriso spento su labbra
ridenti...
Un dolore che percuote l’umanità,
e l’IO rilegato dentro clessidre
che sanno d’amaro,
il fiele
liberato porta a guerre
infinite
in giorni tutti uguali
di donne ribelli... |
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Dirupi selvaggi
a strapiombo sulla scogliera
Irte montagne che sovrastano
la luna...
Notte dove l’angoscia
si mescola al paesaggio
triste, la quiete
incorniciata dalla paura.
Sensazioni strane
si diffondono
nella sera
la luna non aizza il buio,
tenebra silente
dove il raggio arriva
sotto forma di ombra,
il gufo richiama l’attenzione
e tutto si aggroviglia
con raggi
di solitudine...
Cecità sparse dentro ognuno di noi,
non si comanda al cuore,
prende l’amore e lo porta con se, senza
pensare, senza oscillare il minimo dubbio.
E allora piove, piove dentro sensazioni
mai provate,
lasciate sopite e mendicate,
piove nel dramma muto
di una vita scordata.
Solo la luna ti può dare un mano
lei solo sa, la tragedia di ognuno
di noi e’ scritta nelle pietre di lava
di un vulcano spento, dove la luna fa capolino
nelle sere sperdute.
Dentro un secchio lasciato nel bosco,
sotto un camino nella vigilia di Natale.
dentro una Chiesa nel giorno più bello.
Poi chissà, sparse ovunque si vada
con la brama e la bruma della notte
con il chiasso e il silenzio
dove la vita scorre oppure tace
dove lo sguardo si volta dall’altra parte
e gli occhi piangono per il mutismo di chi ti e’ accanto...
Solo la notte ti confonde
con il suo mantello e il giorno
ti trova libera dagli angusti pensieri
e allora la giornata inizia
senza lasciare traccia del sogno passato,
dimenticato, avanti con l’io consolidato
come lo vogliono gli altri...
E tu piccola stella della notte
vola libera dove ti porta la fantasia... |
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