Vola il tempo, folate investono ferito animo
a ritroso si investe celando il viso alla realtà
tutto spinto nei meandri d’una folle corsa,
con pennellate di memoria unte di verità.
Lance con forza scagliate, rubate all’oggi
schivate con certezze e senza timori, il fendere
con centauri sperduti tra le ombre in pista attendere
tra le celle evocate da voce tremula del destino.
Una guida, una luce, un cielo mielato,
conducente di luminosi attimi fuggenti
tutto coll’evadere nell’abbaglio, il travolgere
per quei momenti superati... il viaggio
tra le sfaccettature d'essenze mirate
ad arte colorate nell’evocato passaggio.
Schizzate metamorfosi
indietro piegate nel comune desiderio,
sfiorate da striature tinteggiate, sentite,
spinte nelle paure, batticuori del domani
e fuggire lontano per ritornare alla gioiosità,
alla bellezza dello sguardo verso il sole
al bagliore mai spento di quella speranza,
per dire: Ci sono!
Son qui tra le tue braccia
nella gioia della viva esistenza! |
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Cala il sipario di un passato dì, suo l’andare,
la luce dona il passo alla incipiente oscurità,
la rugiada capolino s’appresta nel dare visione
di quelle ore in scia mescolate alla umidità.
Solitario s’avviene con lento spiraglio, cadente
per le strade oramai vuote e sorde ai respiri,
luminarie alle ombre si accostano con raggiri
mentre un gatto s’acquieta lì... dormiente.
Muore il tempo, si scolora l’attesa notte,
nell’animo alla soglia del domani in petto,
le mani in tasca... freddi silenzi in arrivo
su biglietto di cartapesta in spartito scritti
mentre su tramonti in orizzonti memore flette
sogno disperso tra onde in destino.
Trascino pensiero, calpesto via mestamente
canzonando lieti note per alleviare timore,
solo è il mio ego a disegnare con la mente
vagito del mondo osservo in affaccio...
nell’incontro della vita, la gioia, l’amore
in riaffioro accarezzata nello sciolto ghiaccio. |
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Le linee del tempo hanno marcato il suo viso,
rughe operose hanno segnato la saggezza pura
mentre le mani, si quelle mani
si pronunciano oramai indifese
a mostrar il corso di vegliarda figura.
Ostenta degli anni la sua vecchiaia,
tremante s’accosta alla imbandita tavola
ma tutto resta difficile anche l’aurora
che negli occhi si propende laggiù in baia.
Le sue fioche parole sono vita, corde vibranti,
scuotono il cuore con forte emozione
ma tutto è così faticoso anche contar le ore
e resti immobile... a contemplare il vissuto.
Il silenzio attornia il suo essere... fiacco
recita solitudine l’apostrofato destino, caparbietà,
la poltrona attende quel fragile corpo, stanco
mentre l’orologio scandisce il ricordo, l’età.
Verrà quel giorno
quando nel non averti più, in viso
una lacrima furtiva segnerà quel passaggio
e ti ritroverò in sogno ancor con quel sorriso
oh si che ti ritroverò mio vecchio saggio
in quell’indelebile tragitto donato
dalla tua luminosa esistenza. |
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Penso, rifletto sul domani,
in quel domani che colora
le pareti di fosche tinte,
tutto attraversa in un attimo... l’abbandono,
quell’attimo che folgora il pensiero, il sorriso.
Ascolto una musica lontana,
la sento sempre più che da me s’allontana,
accarezzo le note che mi scivolano addosso,
le afferro per non smarrirle... perderle.
La mente viaggia per vie infinite
mi abbraccia, mi trasporta su lontani lidi,
ed io lì... a voler toccare ancora quella sabbia,
lasciarmi lambire i piedi, bagnarmi le mani
dalle onde gentili in risacca.
Tutto accalora il cuore,
il respirare a volte è faticoso, tentenna
ma l’amore per la vita è sempre in me,
il mio amore è sempre con voi
Penso, rifletto sul domani,
in quel domani che caccerò con forza
ma consapevole che in viso coglierò
per quel respiro che toccherà il cielo
ed allora... allora sarà notte fonda. |
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Un mondo ti circonda oh sole
affonda le tue radici col radioso raggio,
una stanza accoglie il vagito con amore,
la vita... che s’affaccia con coraggio.
Dell’oggi il vago ricordo... miraggi
di quella stanza nuova a venire, l’aprire
e brulica la mente ai suoi passaggi
da quelle porte a volte chiuse all’avvenire.
La ragione dell’essere invoglia
nel cammino ispirato ... miglior fortuna
e tutto resta un ritratto inciso, l’abbaglio
da quel sentiero spronato che accomuna
La vita... la gioia del viverla
nell’incalzo foriero delle intemperie
entra la luce dalle sue fessure, la perla
e alluma le stanze anche quelle di ieri.
Le stanze della vita, quel timido raggio di sole,
quel sentiero che imperterrito le attraversa
sulla nuda terra, visi, parole, la gioia che si versa
nel celebro luminoso della sua bellezza infinita |
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Un presto mattino come tanti
innamorato della vita, dei suoi colori
scolpisce quel raggio il marcato viso,
non contano gli anni, non li spaventa.
Al sorgere di un nuovo dì, una carezza,
pargoli attorno festosi, è vero gaudio
non contano gli anni, è allegrezza,
tutta una esistenza passata è un tripudio.
Pulsa il cuore tra sogni e realtà,
non contano gli anni nella luce del giorno
l’intreccio di parole sagge sono intorno
coi sussurri a rincorrersi nel segreto della felicità.
Nell’ora che avanza, il tempo, il sorseggio voluto
fiori in giardino a mormorare in silenzio
corolle a circondare il canuto vegliardo
nel suo unico e grande desiderio
nello specchio sconfinato d’un cammino vissuto. |
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Dolce è il sognar al bel pensiero
amore che tutto dona e tutto riceve
nel fluente cielo sguazza sincero
vive nelle albe a sorridere ammirato.
Colma di parole nell’esuberante sogno
tenerezza sulla bocca che sussurra
un lampo, un bisbiglio e tutto si colora
all’amor che sul cuore scorra.
Nel mirabile fiore donato
il candido profumo lì inebriato
s’apron le porte all’amor fremente
col profumato bacio dal respir ardente.
Mai la pioggia cancellerà il sorriso
il cuore batterà forte e sempre più batterà
tutto sarà un fiorito giardino
esploso alla vita che felice lo svetterà. |
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Se potessi, già se potessi
ti direi d’osservare bene il cielo
sembra che parli, che volesse
indicarti di quel volare il velo.
Se potessi, già se potessi
ti direi d’osservare bene la luna
sembra che indichi, ogni riflesso
d’una via alla ricerca della fortuna.
Ti direi:
Cosa fai senza sorriso, senza brio!
ti vedo sperso nei meandri della vita
alla ricerca costante d’una uscita
chiuso tra le pareti offuscate dall’oblio.
Ti direi di guardare il mondo con occhi veri,
occhi che devono saper soffrire per poi gioire
per assaporare della esistenza i volti sinceri
e solo se potessi, te la indicherei senza colpo ferire.
Ti indicherei la svolta, il sogno
per cancellare tutte le brutture, guerre, violenze,
per abolire tutto ciò che deturpa e segna l’animo
tra gli invadenti fumi che opprimono i respiri.
Se potessi questo cancellerei!
Ascolta, fallo tuo,
sorriderai al mondo
e con esso regnerai felice, nella pace
e nella salvezza del genere umano. |
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e tutto mi riporta lì
ove il vento conduce
per lastricare i miei passi...
...e tutto sarà lì
illuminato dalla speranza
negli scenari intinti,
in un paesaggio che respira
tra i colori di una vita. |
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