Premio di Poesia Scrivere 2009
Le lunghe notti del poeta |
Gridano talvolta i desideri perduti strillano fuggendo sulle labbra della notte ridono singhiozzi pizzicati trafiggono ombre impaurite ingoiano i segreti saccheggiano i pensieri si stringono ancora le fila invisibili dei giochi che fondono uomini e cose |
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Solo quando il presente soffia i veli all'apparenza ti ritrovi a fronteggiare l'autentico rintocco del tuo cuore.
Levita lì, nel centro esatto il tuo tormento dove il grigio e il rosa si condensano come fa l'adesso con l'allora anche quando senza volere paragona.
Ma ogni volta che il dolce lembo dell'andato afferri e con rabbia lo scaraventi giù per terra una parte di te si spezza ancora muore alla voglia che ti consuma.
E a nulla serve dalla tua vista allontanare ciò che ti reca altro male ancora - quando sai bene - che ogni vissuto pieno prezioso giace nel cantuccio più segreto del tuo cuore.
(sulle note di "Beyond the invisible" Enigma) |
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nell'orbita sgranata su questa notte bianca nessun cielo di stelle da conforto non il canto dolce d'usignolo ne il fremito dell'erba sotto il vento solo i motori di chi si muove
insonne
come me che muovo solo dita per spiegare al foglio cosa trasformi il sonno in così pallida e fumosa veglia
è il vuoto che come melma s'insinua in ogni luogo che scivola viscido sul cuore giaciglio scomodo bagnato del suo umore non può dar riposo al cuore che si asciuga né al corpo che piange la passione |
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È lì che vorrei atterrassi un giorno dove l'onda lunga abbraccia il mio respiro e l'ombra si ritrae
componendo, l'assenza in essenza tua e i passi resteranno impronta di un volo sul cielo.
Poi alle prime luci dell'alba essere orizzonte. |
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Non toccate il mio silenzio state qui, senza parlare mentre cullo quest'amore mentre gli scaldo le mani. Se il mare si frange furioso e lontano è un faro amico io resto qui, con lui.
Non toccate questo silenzio, e non toccate il mio amore. Qui accanto lui dorme, qui accanto lo veglio. Son baci i miei pensieri è carezza lo sguardo lui giace, tenero, fragile, socchiuse ha le ciglia su sogni di cristallo. Dorme, non vedete?
E io veglio, io sola, il corpo inerte, freddo. A voi più non risponde, ma la mia anima ode, oltre i confini del silenzio, che grida e fugge via, perché lui dorme, e io lo veglio.
E' mio quest'amore, è mio, che nessun universo divide, ch'è vita ancora, ch'è vivo ancora.
Non toccate il mio silenzio state qui senza parlare, dorme solamente il mio amore. E io lo veglio. |
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Amore accettami per quel che sono un tenero sognatore un Re senza trono
Ancor m'innamoro di campi in fiore che nel mio quieto inceder ho visto all'orizzonte e più volte dell'oggi e del domani ho varcato il ponte
Se solo potessi, con mano inguantata ti prenderei una stella che non risulterebbe certo adeguata, perché tu sei già bella
Allora sgomento proverei di nuovo con tutto il firmamento, che come un amante cadrebbe ai tuoi piedi
Ma se mai dirti dovessi quel che non vedi non saprei descriverti quel che per te provo, mai troverei parole e inventarmi dovrei vocabolo nuovo
Amarti lo sai è stato sì facile il cuor mio innamorato caduto è come frumento maturo, come granulo gracile
Sol quando in tuo seno l'hai accettato, ho capito che la mia esistenza in un'attimo avevi carpito
Accoglimi Amor mio vedrai delle mie colpe farò penitenza e al tuo cospetto mi prostrerò pio
Per cui anni e anni dividere voglio ancora con te il talamo tuo come un amante davanti a te, dell'anima mia mi spoglio. |
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Kahlil Gibran Un seme nascosto nel cuore di una mela, è un frutteto invisibile. E tuttavia, se quel seme cade nella roccia, non darà mai frutto. |
Con il capo basso le mani giunte sarebbe l'ora di sussurrare, non solo per il bisogno ma per qualche sorriso ricevuto. Ingrato al mondo senza capirlo egoista del tempo narciso delle ore godute non rilasso l'anima perdo attimi nella commiserazione del non avere spazio, triste frittata girata nel non dire d'aver giocato. Tendo la mano fronte a me culla una mela mi specchio in essa spaccata a metà come la mia vita sono il seme che scivola dalla polpa a metà strada tra il giardino e il cemento prima che cada so già cosa fare non mi vedrà stamane il barista guadagno un bacio in questo amore da coltivare. |
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Respiro ancora, è vero e quasi mi stupisce quel rantolo strozzato nella gola. Il cielo gronda sale e sputa stelle amare. Gocce di nero corrodono e frantumano, spalancano voragini nel cuore. E la realtà ammuffisce paradossi d'amore. Volano, sono solo parole... Preghiere accartocciate come foglie in autunno che precipitano e in silenzio, svaniscono. Rimane fango, e sonno senza sogni. Terra matrigna che raccoglie semi per frutteti di sangue.
A chi hai svenduto i pensieri, ragazzo col fucile? Freddo metallo in cambio del bambino di ieri. Giocavi al soldato e ridevi... E negli occhi stringevi l'unica guerra mai desiderata: comprendere il mistero della vita. Quando hai perduto tuo figlio, donna in nero? Ha un fiore rosso in bocca e non sorride. Ora è un uomo che uccide. |
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Sono come semi nell'anima le intenzioni di trasmettere messaggi d'amore. Come musica in un crescendo di note che sfiorano l'immenso. Respiro in dissolvenza d'attimi oscuri, nell'incomprensibile gioco amaro del tormento.
Semi d'amore che germogliano dando alla luce profumo d'emozione. Intensità che s'accompagna al fertile e rigoglioso intento di seminare aria nel deserto d'un cielo senza fine.
Però, alle volte mi sfuggono le immagini, quando si scontra la diversità di comprensione tra l'io e le menti, mentre testarda esplode in me la gioia. Un acuirsi di sensazioni uniche, che sognano di scivolare fin dentro l'altrui esistenza.
Perché spesso, ancorata ai margini del tempo, resta l'inaccettabile saggezza della vita che scorre, il tentativo d'eludere la consapevolezza dell'indifferenza, e di far crescere quel bene senza alcuna sopportazione.
E quando il seme, che vive in trasparenza, resta incompreso nella profondità d'un cuore, è allora che s'inaridisce su pareti rocciose e muore, lasciando svanire l'illusione di vedere crescere ogni forma di purezza, la vera concezione della vita che dell'amore è un fiore. |
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