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Valentina Ebranati
Le 50 poesie di Valentina Ebranati
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Nata sul finire di un ciclo oscuro,
genti e fedi che premono ai confini
dell'impero della civiltà:
i filosofi studiano il fenomeno
i mistici adottano i culti d'oriente...
Quale imperatore sarà deposto?
Quale barbaro brucerà il
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Non chiedetemi
di calmarmi
di accontentarmi
di spengere
questo mio fuoco,
conosco senza pietà
la faccia nascosta della luna
e la falsa favola
del lieto fine.
Lasciatemi invece
alla scintilla
all'inquietudine
al pianto
alla
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Il sole illumina il campo di grano
sotto il cielo nero di tempesta,
di sotto la collina scura
me ne sto ad aspettare
il passaggio per un'altra dimensione.
Mi percorre l'energia
e sento
l'angoscia di tutto il mondo
e sul mondo la
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Maledetta, furba Temperanza
che con le mani travasi
l'amore dalle tue due brocche
e con saliva di baci ricuci
le crepe dei vasi spezzati.
La tua pazienza non è sacrificio
ma ambigua verità,
equilibrismo, stratagemma di Bagatto
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Vivo per
il semaforo rosso del treno di notte
l'annuncio del ritardo all'alba alla stazione
il tepore dei gatti accoccolati
il sospiro di passione del Principe
e lo sguardo liquido inquieto del Re.
Vivo io per
i profumi delle
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E' il tempo che si consuma
che ruba vita alle mie voglie
rende triste il mio sguardo sulle cose
i vasi di coccio rosso le vecchie fotografie
malinconiche serie di sorrisi
abbandonati a se stessi
chiuse negli album
copertine come coperchi di
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| Mi acceca
il bagliore giallo del sole
e il bianco riverbero della rena
ma mi ritrovo...
nel fresco sollievo blu,
eterna figlia
del mare.
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| Vagabonderei tutto il giorno
su un binario morto
vicino al mare,
che si appoggi sulla rena,
che si lasci abbracciare
dalle ortiche...
Laggiù
sotto il sole cocente
farei i pensieri più belli:
quelli che non pensano a niente.
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| Per un viottolo assolato
cerco la via del mare
e intanto...
mi perdo fra gli arbusti
secchi e fruscianti.
Nulla si muove nel cicaleccio
ed oltre la duna bianca
scorgo una fascia di blu,
ferma,
come le ore dei miei giorni.
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| Ho sempre amato
pigreggiare ed aspettare il nulla,
sotto un albero poco frondoso
al calore afoso,
presso un muro sgretolato
ed avvinghiato dai capperi.
Non so cosa aspetto,
forse che questo tempo
immobile passi...
E accarezzata da stanche
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| Vengo e ti cerco
fra il mare di ginestre e ginepri
con il vento che risuona nelle orecchie.
Vengo e ti cerco
dentro la sabbia bruciante
dove affonda il piede stanco.
Vengo e ti cerco
nella polvere dell’aria calda
fra i ronzii e le cicale.
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| Ho scelto la tua assenza.
Ma strappo petali di rose
rosse carezze mancate.
Taglio ogni mia vena
pulsante di desiderio.
In palpabile lago di sangue
affogo urla strozzate in gola
bruciate da liquore di lacrime.
Segrete. Nascoste.
Come il fuoco
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| Dentro il vortice
sbattuta sotto e sopra
ad ogni giro
otto volante da cui non posso scendere
sensazione di morte
ad ogni giro
stravolta sotto e sopra
per una scintilla di paradiso
tizzoni d'inferno
e un colpo nello stomaco.
Dentro il
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| Buio.
Rischiarato da stelle di plastica.
Fantasmi di pensieri opprimono tentativi di sonno.
Progetti si affollano.
Colpevoli di riempire quel nulla
riservato a irraggiungibili illuminazioni.
Inquietanti occhi a specchio di gatti sul
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| Ubriacata dalla fioritura dei tigli
sondo inconsce notturne profondità,
pulsare di lucciola mancata
rianima l'umido del muschio;
scandaglio l'inquieta emozione
apnea nel cristallo turchese,
fuochi d'artificio di alghe
d'oro a
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| Non c'è consolazione in questa mia tristezza,
non c'è quel retrogusto dolce delle more a settembre
malinconia notturna ricordi galeotti
profumi d'erba di antiche mura estive fanciulle
-no-
ha un gusto amaro metallico di ferro
lo
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| E' vuoto negli occhi stanchi
di vedere di scandire
la mediocrità del male.
Osservano distanti
metafore di
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| L'ansia della perdita
serpeggia, assaggio della morte
pervade il flusso del sangue
agghiaccia come amaro
in bocca di veleno,
promessa del vuoto
finestra sul freddo inferno;
la ferita dell'abbandono
paralizza e condanna
estraniante
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| Nei miei sogni
collane di perle nere,
tristi mosche morte
fra diamanti oscuri.
Acque sporche fangose
non danno respiro,
mi immergo per fuggire
negli abissi neri...
luci sinistre mi guidano.
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| I
Intorno,
è giallo e ocra odore di terra.
Dentro,
fresco e acuto aroma di spezie.
II
Ho attaccato sul muro di pietra
esposto al sole
una treccia d'agli e peperoncini.
III
Frinire assordante di cicale
mi riempie la
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50 poesie trovate. In questa pagina dal n° 21 al n° 40.
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