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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361344Autori attivi: 7477
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Ilaria v
Le 82 poesie di Ilaria v
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Guarda, figlia de Medici
questo meraviglioso
sorriso del cielo.
Le sue belle labbra
di bianco dipinte
si affacciano
sulle tue morbide curve
stasera, come alla sua amante
ella ti porge un regalo.
Guarda, Davide di marmo
che da secoli
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Lasciatemi morire qui,
tra le braccia calde
di questo letto sfatto
Tra le lenzuola della notte
che gelida, corre;
tra la pioggia adagiatasi
con tanta delicatezza
sullasfalto e sul suo collo.
Lasciatemi vivere
tra le crepe del suo tempo,
nel
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-Continua un po', cerca
di non smettere,
non cadere, se per sbaglio
troverai intoppi, o radici
sconnesse.- diceva la gente
a una bambina stanca
di non capire cosa fosse
questa misera vita.
-Lo vedi l'orizzonte, oltre
vi sarà una
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Acido
l'ambiente, al termine
della storia, vicini
ad altri acidi, invidia
o corruzione.
È tempo di fuggire
dalla lunga catena.
Calore
l'atmosfera è bollente
fatemi lasciare alle
spalle il peso di
negatività
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Grigio pallido, assorto,
è l'inverno che arriva.
Una volta il tuo blu
era intenso e profondo,
Stendhal faticava
a fissarti per ore
ed io, della sua sindrome
malata affondai lentamente
ogni frammento di pelle.
Il tuo azzurro non
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Stanotte, entra e chiudi la porta
non incespicare sull'uscio
ma portati dentro
il profumo di muschio.
Dal bucato sentirai
un odore di vaniglia
sarà pungente e femmina
e ti fermerai un po'
ad annusarlo con rispetto
stanotte.
Sai che
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Vorrei essere
un'Hessiana,
definita su un insieme
di numeri e radici
con un teorema
a definirmi,
dove al cuore io
sarei uguale a te.
La fisica delle cose
ci spiega che noi
siamo campi vibrazionali,
e per il teorema
dobbiamo essere
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Delle vane parole
ne feci un vestito,
da indossare nelle occasioni
in cui la tristezza
mi avrebbe pervasa.
Dei restii baci
ne feci rossetto
da abbinare alle ciglia
dei tuoi occhi languidi.
Del tuo odore di uomo
ne feci profumo
da portare
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Le sue rosacee grinze,
custode la sua barba,
tra gli spigoli sottili,
il corpo non sinuoso,
mascolino, ambiguo,
dalla toppa appare.
Non tanto diverso
l'amore che provo,
se dietro la tenda
si nascondesse
una donna.
Le sue mani,
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È il punto in cui
le tue braccia combaciano
sulla mia pelle, tra le ciglia
che il viaggio ha inizio.
Per inerzia, sotto le lenzuola
senza pelle, senza occhi, senza senso
mi abbandono a te, notte,
e mi faccio trovare,
come un verme,
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Perdendo lo sguardo
nelle linee del tuo volto
ho perso l'effimero conto
dei sospiri rubati.
Perdendo lo sguardo
nei tuoi oceani
ho capito l'imprescindibilità
della tua calma.
Ma fu solo conoscendo
il tuo vuoto
che il mio
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Stamane hai lasciato sul tavolo,
per sbaglio, le tue labbra.
Per distrazione le hai posate
nel posacenere,
insieme alla sigaretta,
per dimenticanza,
le ho viste fotografate
sulla tazzina slabbrata
dalle infinite mattine
di noia.
Questa
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Tra sospiri
incantati, ancora col naso
a guardare un cielo consumato
tra fiocchi, grondanti,
spiccioli come gocce
madide di passato
su quelle gote
melanconiche.
Ti sferza tra il gelo
e ti desta ancora
il riemergere
tra fiotti di pensieri
un
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Sale
su un pendio ripido sale
lento,
l'amore va, e torna lento,
come il mare, ritrae le sue onde
nel punto dell'infinito
e bagna ogni sasso,
granelli di sabbia ruvidi
e lisci,
levigati, fino alla nausea.
Il vento che soffia
è
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Con quanta grazia l'angioletto
canta questo bel sonetto,
per cantare ad ogni cuore
la magia dell'amore.
"Oggi è nato il Redentore
di ogni cosa il creatore,
con la mamma e il suo papà
tutti i cuori
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Da bambini giocavamo
Nel fango e nella terra,
Ci insudiciavamo i vestiti
Ma eravamo contenti.
Giocavamo con la palla,
Tu troppo piccolo
E io troppo donna
Per avere le ginocchia sbucciate
Per mano dell'allegria.
Te lo ricordi?
E quando
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Invia un messaggio privato a Ilaria v.
Taci.
Il mare ritrae
la chioma distesa
tra le voragini dell'infinito.
Lascia alla brezza
il compito di cullare
il
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Allu pais d' i chiantasard1
eja sta attent allj cos ca faj:
non poi j'ssì ca tut
o all'ancul nud
chj cristian
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Nel luccichio di un momento
i ricordi sfuggono dalle gote
sulla cresta di una lacrima
che accarezza il viso.
Pianti e risa
si mescolano tra l'malgama
di una vita
tinta di colori
dissonanti tra loro.
Quanto disio una volta
in un solo
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Ancora una volta
lo sguardo si alza.
Il velo squarciato
dalla lancia crudele.
Punita da un destino
che non ti apparteneva.
Non potevi essere
solo una mamma?
Una lacrima di cielo
ti lacera il viso
intriso di sangue...
Una corona di
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Agonia del passato
taci,
smettila di tormentarmi
allontana le tue grinfie
non soffocare il mio essere.
Guardami.
Son
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Un polimorfo essere
Sguazza nelle acque stagnanti
Di un corpo indifeso.
Non è dolore.
Il corpo freme
Sotto le spoglie dormienti
Di una calma impercettibile.
Non è morte.
Non è paura.
Batte sotto le ali
Di un cuore
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Là dove il giorno
Giace inerme nella sua lenta agonia
Un fiore sboccia,
Nutrito di linfa oscura.
Là dove il sole
Riposa in un manto di lacrime,
Una rosa si erge
Senza malinconia.
Quando la chioma di Orione
Brilla nella
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Non rimembri
le nostre giornate?
Quando stanchi di tutto
Ci concedevamo
Un attimo di respiro
Senza occuparci del prossimo.
Non ricordi?
Io e te da soli,
Senza nasconderci dalle tenebre
Lasciandoci accarezzare
Dalla flebile luna.
Io
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Scivola dietro il cielo
di nuvole plumbee ricolmo,
il vaneggiante sorriso
dello sconfitto vincitore.
Di amore
me ne son fatta beffa.
Infallibili misfatti
preparo al cupido giocondo
e di lui ne rido pubblicamente
ormai ricolmo di
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Piccole note
cuciono assieme
la trama di un canto.
Piccole mani
che accarezzano
uno strumento.
Silenzi riempiti
di pause
sullo spartito della vita.
Sospiri leggeri,
battiti forti,
curiosi gruppetti.
Melodie strambe
si snodano
su
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La paura del domani,
una stupida fobia
nata ieri,
chissà quando...
chissà perchè.
Non molla la sua presa,
non stacca i suoi artigli
avvinghiati nelle mie carni
e non mi lascia da sola,
mai.
La paura del domani,
non
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Eterno è il momento
dove due occhi
si scrutano.
Eterna è la voglia
di stringerti forte.
Maestoso il disio
di averti al mio fianco.
Oh principe
increspato
dall'onda del mare.
L'onda infrange
la sua bianca chioma
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Odio e guerre
sulle pagine dei giornali,
in primis tutto
ma niente amore.
Indifferenza sovrana
scorrazza e si sollazza
nel mondo infernale,
Peccatori divini,
ubriachi di menefreghismo.
Se ci importasse
un po' dell'altro,
se non morissimo
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82 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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