Sonnecchiano dondolandosi nella darsena,
alcove di fugaci amor,
accarezza lo scafo lo sciaquìo,
col suo dolce rumor ci accompagna,
di lampare tenue è la luce,
discreta complice nella buia notte,
tempo ne avrò per assaporar
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| Occhi profondi, color del corallo,
m'hanno ammaliato,
fulgidi riccioli biondi, che al sol risplendono,
m'hanno incantato.
Ti ho vista.
Cielo terso, azzurro,
che col mar formano tutt'uno.
Un dardo,
trafitto è il mio cuor.
Eri Tu
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| Cala la notte,
si accendono i sensi,
palpitanti si cercano i corpi,
ansimante si fa il respiro,
poi man mano sempre piu' forte.
Voluttuosa femmina,
accogli il mio dardo infuocato,
non ti brucero' col fuoco della passione,
ma saziero' le tue
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Come dolce miele, un ti amo, sussurrato appena, ma come uragano, devastante e incontrollabile. Come dolce miele, appassionato bacio, sulle schiuse mie labbra, ma come mare, ricco e immenso. Come dolce miele, candida carezza, sulla pelle mia fremente, ma
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| Gelido vento, il viso mio sferza, utopici pensieri, invadon la mente, irraggiungibile tu sei, nel real tempo, che lento passa, e non si stanca mai, onde fermarsi un attimo, a riposar. Solingo cammino, col freddo nel cuore, tristemente orfano, dell'amata
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| Avido desìo strugger mi duole, della notte attender l'avvento, sagoma eccitante del corpo tuo distesa, inerme, mia ambita preda, ti voglio. Ecco m'accosto, silenzioso e suadente, a te m'avvinghio, ti stringo, ti prendo, il mio essere, il tuo
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| D'essenza aspri residui, come cadente petalo, che dal fior si stacca, l'olfatto mio lambiscono, dolce residua traccia, del tuo esser stata li, caldo ancor giaciglio, dei nostri uniti corpi, ancor vivo in me, tuo passional anelito, che greve avvolge il
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Ornata di luminose stelle, brilla lontana la Luna. Afosa notte d'agosto. Ancestrale silenzio mi avvolge, anfratti reconditi e bui della mente, ivi mi immergo, sol del mio ardir vestito. Allungo le mani o Luna, ti prendo, sei mia, guida col tuo brillar i
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Rosso vermiglio le labbra tue, socchiusi, languidi occhi, come tese corde di violino, fasciato, il fremente corpo, protesa ed avida, di passional voglia, l'attimo attendi, meco il sommo piacer, dell'apice conquistar.
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Plumbeo è il cielo e scuro l'orizzonte, volando basse garriscono le rondini, annunciano il temporale. Senza tetto né riparo, vago insicuro e barcollante, come anima sperduta, improvvisa una casetta, di fronte a me si para, non credo ai miei
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La quiete della notte mia ispiratrice, palpebre pesanti, un giorno intenso e lungo, alle tentazioni di Morfeo, ceder non voglio, nero su bianco trascriver io devo, cio'che la mente mia mi invita a far. E' d'uopo coglier l'attimo, che nel seguente die,
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Specchi di verita', che in silenzio gemono, ti osservano, ti parlano, muti, aiuto invocano. Nell'iride tuo profondo, dell'anima il disagio percepisco, i tormenti tuoi immagino, di greve mal vivere, sazio il tuo io, come cordone ombelicale, teco mi
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Occhi tristi, innanzi a me scorrono, nel profondo ti guardano, l'animo ti scrutano, cercano di capire, perche' io sono cosi, e non come loro. I bimbi felici, corrono, giocano, si divertono. Giorni di festa, abbondanza, sulle tavole dei bimbi felici.
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Gelida alba, or m'accoglie, freddo sudario, tutt'intorno avvolge, grigi e intristiti volti, or m'appaiono, come strane, e fugaci ombre, immantinente scompaiono. Di contro volti allegri, nell'imminente festa, che gaudio e gioia porta, mi passan vicino,
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Nefando presagio, il cuor m'assale, si' forte, che tumulto diviene, indicibil dolore, dell'animo si ciba, stillicidio passar, innanzi all'iride mio, finanche l'atroce dolor, che del fuoco, le carni strazia, sollievo mi par. Immenso gaudio mi coglie,
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Bruciano le carni tue, alla merce' di tizzoni, di voglia e desiderio intrise. Il fuoco che arde in te, con la possente mia voglia io spegnerò, la tua sete placherò, del desiderio, il calice berrai, sicche' domata la tua voglia sara'.
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Tremule le mani, sul mio viso, per un istante dimorano, mille e cento cose, dirmi Tu vorresti, ma non un solo verbo, dalle Tue serrate labbra, col suo dolce suono, allietar mi vuole. Solo intenso sguardo, dai Tuoi spenti occhi, il cuor mio addolora,
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Il cuor mio di gioia si veste, lucide si velan gli occhi, calde gocce, scivolano lentamente sulle gote. Il viso mio si illumina, tutte le volte che, con sconfinato amor, dolcemente meco ti stringo. I battiti del cuoricino tuo percepisco. Piccolo
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D'ambra adornate, rassegnate si staccano, come leggere piume, al suol si adagiano, che come umido giaciglio, in seno li accoglie. Di grigia foschia, le deserte vie, odor di fumo nell'aria, e di cald'arroste, la strada chiede, come giusta pretesa, di
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Grigio il colore, di pioggia greve le nuvole, nel livido ciel si rincorrono, aldila' del vetro li osservo, silente in me avanza, su foglio bianco annotar, profondi pensier, che finanche a Morfeo, hanno impedito al mio corpo avvicinar. Esterna la mente
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