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Veronica Lancellotti
Le 17 poesie di Veronica Lancellotti
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Ad esso
principio imperfetto
promiscuo fantoccio
ibrido patriarca di questo mondo
a te
dimestichezza ed oltranza
hanno
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Ho smarrito l'espressione
ottenendo il silente e non espresso
movimento
del mio sguardo
per menda d'una opinione
che egli
discorde
ha dato
senza rima e
senza forme
l'ho ascoltato
ma mente mia
l'ha di getto rifiutato
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Vedi un po' tu
se nella mente tua
ci sono anche io
immagino
rude
il confronto
con te stesso
e mentre le sfumature
incorrette
dominano le tue linee
io
mi permetto
di dimostrarti
se pur con timore
l'amore
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è nel genere
e nella sembianza
nella grande quantità
nella importanza
una superiorità benevola
giusta
acquisita ascoltando
l'usanza
ma manca
la diligenza
nei tuoni e nei fulmini
che l'ampia
e spettrale
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Ambigua
appannata
distesa e tremante
era vita
o la morte
lorda e viziata
nel soffice
e spumoso angolo del dormiente
la mente le s'aprì
ed il bianco
buffo
respiro
non più s'arresto
ma era roco
triste e velato
con
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Ergono
sopra i passi
limitati di un suono
le polveri
le scocche
le vie esauste
maculate
di un fiocco
sciolto
è l'oscurità
porta rancore
e preme
l'estenuante battito
d'un cuore
ergono sulla cima
e
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Io l'ho visto
era pacato
accuratamente minuzioso
e distaccato
era fedele
sottile ed agitato
poneva spesso
i miei occhi
su un inquieto e rude
orologio
mostrava il tempo trascorso
era il viso
diligente
e tollerante
era il mio
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capovolge le sue azioni
breve
e teme
in disparte
cerca di attirare
l'attenzione
a favore di chi lo sa spiegare
di chi sa parlare
e capovolge
le mie azioni
l'imprevisto
sciocco
attivo
è un brivido
scricchiola
suona
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è immenso
e giace nell'animo
è paziente
e si sente libero
è chiaro
e si fa scoprire
è pallido
e non ha colori
vive ovunque
anche dove non c'è sole
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tentami
spingimi e poi credici
e sento
non un solo respiro
eppure sento
che tutto il resto è vivo
tentami
gridaci su
e soffoca la mia voce
sono vittima della mia ingiustizia
perpetua
e trema il mio sussurro
corre il
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Invia un messaggio privato a Veronica Lancellotti.
Eccomi nella notte
ecco le mie mani sciogliersi dal loro legamento
Guardo l'essere negli occhi
sfugge dalle mie sensazioni
mi gira le spalle
attonita mi logoro dentro
tutto questo non ha senso
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C'è il tempo per prendere consiglio
C'è un tempo in cui credi forse di averlo perso
posso essere costante
Odo gradevoli tocchi di acuti sfoltiti da esseri
credo di aver confuso questa frase
Il tempo delle mie strane chiese
un
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Ci sono passi
ci sono tristi avvenimenti
il sole s'oscura
la voce mia grida
e la gente s'affretta
Comprimo le parole
attutisco l'istante in cui rifletto
e resto immobile di fronte a questo strano avvenimento...
M'assopisco
striscio
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Ormai c'è già un giorno in cui ho detto,
l'ho già passato,
non dire di no,
sai che ho perso il senso triste di me
e dimmi
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E mi giudichino gli infami,
non ho voglia di immergermi nelle continue ed inutili sensazioni di disprezzo verso gli
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Ho respirato il tempo invano,
gettando orme attraverso la mia potente mano.
Ho visto un grigio pettirosso antico,
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Molto lontano si gela un corpo senza vita,
è il mio…?
Non ho forza per capire,
non i momenti per farlo,
non ho il
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