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marcello plavier
Le 161 poesie di marcello plavier
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| Eccoci faccia a faccia,
nelle nostre ferite.
Il freddo è diventato nostra dimora
e il resto, come fa il vento
quando scrive i suoi viaggi,
polvere.
La notte mi presenta
solo fiori appassiti
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| Sono ritornato
dal fondo dei secoli
recando nel mio cranio
tutta la umana storia
Uomo antico
con occhi stremati
vedo dalla finestra
le confuse isole
del paradiso
e la luna che dà
accoglienza ad un satellite
che sale stanco,
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| Come l'aria
Sei venuta dal mare,
portandomi luce improvvisa
ti ho vista arrivare capelli nel sole
bocca ciliegia occhi ridenti
fra mura basse trovammo
l'accordo del nostro fiatare
era estate eri il fiore raccolto
dal tuo giardino
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laggiù nel mezzo della pianura
l'albero secco spande bestemmia
sale dalla ferita un purpurino muschio
come strofa insanguinata
e il vento nella disperazione
urla e passa.
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| A un passo
dai miei passi
si levano
frontiere vive
Non esiste
segno cardinale
solo la solitudine
moltiplicata
divisa fra moltitudini
di persone
La città ha
un aspetto
minerale
la sua geometria
non è bella
come quella
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| Dalla luce vedo
nascere tutte le forme
lei straniera come parola
venuta dall'eterno
rimane sino alla fine
dei secoli mai intaccata
sempre vergine
madre dell'universo
transita da pianeta a pianeta
antica più degli animali
e delle
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| Dentro gli echi urgenti e confusi
contemplo invano il sorgere della voce
inutilmente così scriverla, darle rumore
E' parlata calma, che s'avvia all'ascolto
nel momento in cui la scorgo scritta
Sento vaghi mormorii d'amarezze
nitide, senza
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| Quanto lavoro oggi
signora dal nero mantello
giungi mai banale
silenziosa afferri
l'anima e la conduci
nello spazio siderale
dove complice degli astri
il tuo nuovo ospite
s'immergeva.
Ora assiso su una stella
con gesto misurato
e voce
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| Quanno de Checco magni er pecorino,
te prenne un calore e ritorni regazzino
Nun aresisti più a quel calore,
e delle donne fai er cacciatore.
Si poi te smorzi con 'na foietta,
e te ne vai colla prediletta.
E je fai sentì 'na
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Io ti accarezzo, piccina
Imbrunire di gennaio
E tu sei qui con me
Tu coi bordi esatti
Dolce esistenza
Con corpo di fine argento
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| Scrivo sulla sabbia
e tutto mi è lontano
Mi segue l'ombra
di una magnolia
col suo magico profumo
mentre dorme nel
suo silenzio.
Le fronde del nostro
cammino si proiettano
nel prato del tuo corpo
che riluce di sudore vivo
Apro il tuo
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| Quando alcune diligenti nubi
si sfiorano come fiori
appena dischiusi
nel buio silenzio
ascolto me stesso.
Ad occhi aperti
cosa vedo se non
la mia voce che parla
del tempo passato,
mentre altre nubi affiorano
nell'invisibile soffio
del mio
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| Residenziali paradisi
pagabili in comode rate
la città si nasconde
nell'afa dell'estate
l'astro fruga la coltre di smog
che nasconde le storie di tutti
è coperta che arieggia
quella che da bimbi ci
proteggeva dal buio
genitore
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| Quante cose s'accalcano
e vociano alte nel cielo
la mia mente è desta da
questo vocio ed il pensiero
desidera fare parte del gioco.
I sogni fluttuano
nella corrente del vago
le braccia cercano d'abbracciare
mentre risposte non
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| Eccomi,
dolce tra le pieghe
del tuo splendido fiore
fiorito alla soglia dell'estasi
rorido di speranza nell'attesa
di labbra audaci e morbide
Dolce mi vuoi
ed allora apriti affrontami
Su questo letto sfatto
sei un incanto che
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| Amore svegliati
strappa alla notte
negatrice,
e all'ombra
che lo nascondeva,
quel corpo,
dove la luce nell'alba,
vive in sommessa attesa.
Il giorno ti chiama alla vita
ascolta il tuo corpo,
senti il tuo sangue
credimi,
il tuo compito
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a marcello plavier.
| Ma st'amor lon ch 'a l'è'
Na rosa ch'a fioriss fòra stagion?
Forse 'n vent ch'at porta torment,
ch'at martela ant la testa,
na tempesta ch'at pica ant le ven- e
ch'at visca le pen- e 'nt el sang e 'nt el cheur
L'è
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| Musa insegnami il canto
venerabile e antico
per afferrare il tuo splendore
il tempo ci separa
dividendoci tagliando
il nostro desiderare
Posa delicatamente le tue dita
sul mio viso
Musa insegnami il tuo canto
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| Omaggio
Le tue cosce
recondite ombre nere
oscurano lo splendore
della tua magnolia.
Lasciami affinché
le mia dita scorrano
per le vie del tuo corpo
Vengo a consumarti
con le labbra
ed a trascinarti
nel profondo di
un amplesso senza
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| Sento l'ondeggiare del desiderio
e mi rende giovane e forte
Affronta il fulgido innesto
raccogline il suo nettare
mentre la mia lingua
affonda nella tua carne
Come un fiore
sboccia il tuo seno
Tu curva all'indietro
mentre
risalgo con le mie
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| Sognare, chi ordina
i nostri sogni
coordina, conduce.
sono emboli freddolosi
che arano nella memoria
con fragile filo di fiamma.
Lente sono le turbìne
mentre un tùrbine
pigramente modifica
l'ordine dei sogni
Con leggero
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| Sulla cresta di colline senza neve,
lo smeriglio della pietra
acuisce il diffondere di luce.
Forse dormire attraverso
l'abbaglio di queste frecce
luminose che vibrano nel ricordo.
come un ago di fredda morfina
Il pennino scorre su carta
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| Lassù sulle cime
dove nasce l'acqua
in attesa di scendere
per lavare gli uomini
di lassù ho visto
nel mio dormiveglia
animali piccini divorati
da animali più grandi
animali grandi divorati
dagli uomini e gli
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| Lei dorme fluttuando
Il respiro dei suoi seni
spinge contro le pareti
in onde lente
il mio corpo affogato
Non riesco prendere sonno
Attenderò tutta la notte
in queste spiagge di calce
deserte e verticali.
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| Sento riempire le grondaie degli occhi
ed il cuore amputato vive in palpito di ghiaccio
le mattine sono più vaste delle notti
e le notti come sono lontane dalle mie albe.
mi sento vuoto, senza più nulla da dare
e del silenzio ne faccio
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| Pensarti, amore mio,
è come il tuo lieve
posare sulla mia pelle,
farfalla dai mille colori.
E un attimo d'amore,
un breve brivido,
che prende vita sui miei pori,
per finire poi rapidamente
come farfalla, che va,
di fiore in fiore
ma
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| Conoscerti, riconoscerti.
Oh vita mia, tutta la creazione
esiste dentro il tuo essere,
e tutto ciò che è in te esiste
nella creazione.
Tu essenza di tutto ciò
che è visibile
ed invisibile, sei il
fiore della vita,
e
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| Scendo e mi proietto
all'interno della terra
dove lo scheletro della vita
protesta pietrificandosi
E' un fiume al contrario
pieno di allucinazioni
fluttuanti acque
verso la sua anima
Scendo nella oscura melma
e le rive mi proiettano
stelle
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| Sali sul mio zatterone
c'è posto per te
il carico non è pesante.
Come vedi ho costruito
un angolo per accoglierti,
il tuo corpo
esile ed ondeggiante
sa diffondere fremiti di gioia.
C'è un malizioso
sorriso
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| Dandoci la mano
tratteniamo il respiro
seduti presso
un grande albero
dove la brezza si sente
in sospiri diseguali
sotto rami densi di foglie
con carezza dolce
nel chiaro di luna.
Non pensiamo, sogniamo!
Mi sento ardere
al tuo guardarmi
il
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161 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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