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Veronica F
Le 146 poesie di Veronica F
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e di te
mi mancherà la voce
un soffio sulla ruggine dei miei silenzi,
parole nuove sospese in un bisbiglio
le lasciavi rubare dai pensieri incerti,
t’incontrarono sulla salita di una frase a metà
“lo so” nella stretta delle tue mani,
l’intensità
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a brandelli,
eppur s’inchina al suo destino,
l’anima ha le parole leggere
non sfida il vento divenuto ostile,
lo lascia andar via con il suo respiro
ricordando un’antica promessa
nascosta tra petali di pensieri
“ti lascerò un sorriso”
diceva
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Cattivi pensieri
insidiano ombre e silenzi
di guardia alla porta della memoria
respiri affannosi di voglia blasfema
riemergono dalle viscere dell’oblio,
gelidi di malvagità
strattonano veli di seta
adagiati dagli angeli sui sogni di
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Il respiro si fermò
solo un attimo
poi distese le ali in quel vento d’aprile
inquieto della tua solitudine
per portarti ancora il mio amore
ed in punta di piedi
entrai nei tuoi occhi
per non svegliare antiche paure
o forse le mie
che restarono
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Mi chiederò sempre cos’è l’amore
mi ha lasciata confusa
tra la tua assenza che sparla di te
e pagine su pagine di pura poesia,
ogni giorno più ingiallite
contano impassibili gli anni
che non ho mai contato
al buio il tempo è sempre lo stesso
con
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Di noi
ricorderemo anime illuse da sé stesse,
consumati d’amore irreale
vivremo un tempo fermo al nostro tempo
mentre il bianco scolorirà i nostri capelli
e le parole...
impagabili emozioni per un amore al buio
memorie crudeli del dolore senza
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Non sarei qui
a ricucire gli strappi del tempo
per coprirmi dal freddo
e nutrire le vene di vecchi rimpianti
se ci fosse un’altra vita...
la mia è già finita
sulla tua strada piena di buche
e tu
fai finta di non sapere,
ma resto qui
aggrappata
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troppe parole giurate sul cuore
fino a costellare un universo parallelo,
passi di danza con la felicità
in equilibrio perfetto sul filo dell’infinito,
l’insonnia
che ho sempre desiderato
per non perdere un solo viraggio di luce,
erano soltanto
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andavi via
così
stordito dallo sgomento in gola,
altre parole negate a noi
ad ogni battito muto,
straziato fissavi la porta aperta
linea sottile tra vivere e morire,
immane il peso di una scelta
per un solo passo
intralciato dall’assenza di
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dieci passi
solo dieci
ti separano da me
quanti ne ho percorsi?
cento, mille, un milione forse
chi li ha mai contati?
la ragione ignora guerre
perse in partenza
contro la sorda follia del cuore,
per te ho consumato
le suole dei miei sandali
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e ti spara diritto al cuore
l’amore bugiardo,
gli occhi in fuga da un perché
fa così male riconoscere i tuoi,
non potrà mai ricordartelo uno specchio
è una macchia incolore sulla coscienza
di nero ha sporcato solo il mio tempo,
e
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ho seminato amore
nient’altro accoglieva la mia terra ferita,
ho conservato parole senza ascolto
tante, quelle dette tra me e me,
nessuna volava così vicina da poterla sentire
o forse la solitudine allunga le distanze,
astrusi segnali lanciava
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pioggia battente sulla pensilina
fremo di una tregua tra la gente stipata al riparo,
colpa di un leggero senso di ansia
la mannaia del dovere nega imprevisti,
una voce mi incolla al telefonino
parla da sola a chi non ha voglia di parlare,
alzo
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bastarono gli occhi,
inafferrabili guizzi d’oro ed ambra
fermarono la mia corsa,
bastò un attimo senza fiato
per sentirti spina nel petto,
senza il tempo di coprire la mia nudità
liane di luce già strette ai polsi,
non era normale in un
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le persiane abbassate
quel tanto che basta ad un filo di luce,
tra le strette feritoie degli occhi
l’invadenza del risveglio
una lama che abbaglia la zona d’ombra,
il calpestio concitato del silenzio nel petto
eppure c’è solo il respiro del
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passi solitari
scandiscono le accuse del poi
e il dolore s’accuccia nell’angolo delle parole,
s’affanna la ragione colpevole del cuore
come ascoltarli e pesarli
stordita dal grido del tuo amore?
sapevi
come strapparmi l’anima dal niente
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Veronica F.
| sei il pensiero sincero d’amore
che si ferma e aspetta con pudore
la stanchezza di un viavai di quelli senza meta,
sei il brivido
che smentisce l’assenza delle tue mani
è tepore sulla dura scorza dell’andare avanti,
sei la dolce forza
che schiude
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Verrai
quando avrai dimenticato,
mi ritroverai sconosciuta più di ieri
da qui non sono mai andata via
invecchiando a coltivare promesse,
strisciando sotto il peso di cieli caduti
a raccogliere tempesta,
a non difendermi più dalla tua
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| C’è un posto
dove a volte ritorni per parlare con me,
invulnerabile siedi su attimi spinosi di un noi
forse uno, forse due,
non hanno mai contato dieci dita del tuo tempo,
ne ho per chinarmi a raccogliere un rimpianto
e buttarlo via nel caos di un
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| un giorno come un altro...
mi stringe la gola sentirlo bussare alla porta,
la notte è passata oltre il mio sguardo irriverente
eppure
non è che un timido sbirciare sul possibile,
come chi
ha passato il tempo a cucire solo parole sul
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| Attraversare la strada
tra la folla distratta dal bruciare il tempo,
mille rumori nell’aria e non sentirli
neppure un’eco lontano,
vitreo lo sguardo
mente ancora del colore opaco dei tuoi occhi,
lividi sul cuore
da una carezza donata e rinchiusa
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| troppi rumori intorno a noi
per poterci ascoltare,
troppa folla si accalca sotto uno spicchio di luna
per poter scorgere due anime smarrite come noi,
è tutto un trafficare cigolante di giorni andati,
arrancano su strade piene di buche
come vecchi
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| e c’era
la voce gentile
che si alzava imperiosa tra grida crudeli,
un’anima nuda
apparsa ai miei occhi sfiniti tra la folla di ombre,
il volto smascherato di un angelo in vita
scioglieva ventagli di cera su sguardi impostori,
due ali, le
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| e qui
dove ora si grida troppo,
cosa non darei
per raggiungerti nell’infinito silenzio,
dove l’amore
è una poesia nascosta tra i respiri del cuore
soffia via la neve sollevando piume di parole,
si fa strada tra mucchi di petali avvelenati
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| mendico parole alla tua sincerità
per pensieri malati di assenza,
fogli accartocciati
traboccano da un cestino sofferente,
refusi corretti e cancellati
sconfortano la sete di verità,
non prende mai vita la giusta domanda
annaspo tra risposte
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| un ennesimo sguardo allo specchio
cerchi imperfezioni in un trucco perfetto,
il respiro calmo della certezza,
troppi strati di polvere sul passato
per poter rianimare un dolore,
un sogno inedito da dedicare
la tua vanità gusta l’attesa,
un altro
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| amare te
sentire, vedere, toccare sensazioni
eri sostanza forgiata dalla purezza,
il respiro
la tua presenza,
la solitudine
un attimo senza te,
l’emozione nel tuo sguardo
culla di pensieri e parole
insegnava i battiti al cuore appena nato,
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| e non sentire più
il rumore dei tuoi passi dietro di me,
mentre il fiato della tua ombra sul collo
si disperde in una rada foschia,
ecco il mio vero inverno
ha il cielo stuprato da un’ oscura stella
memoria di un domani mai
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| Non verrò oggi
e tu non mi aspetterai,
sai che
non ho mai compreso i convenevoli,
le sfilate di cuori truccati a lutto
e di fazzoletti sul capo cosparso di cenere,
sai che
ogni goccia della mia pena è fresca e dolce rugiada
irrora all’infinito
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| Dimmi, qual’è il prezzo?
vorrei saperlo
ma non ho più fondi da investire,
sono povera ormai
tutta la mia ricchezza l’ho donata a te
dissipata
nel tempo d’attesa che desse i suoi frutti,
prosciugata
per dissetare emozioni nell’inedia della tua
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146 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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