Quanto gusto se prova nel piansarse adosso,
e pian pian so nel fosso
se ghe tira anca la gente che ne vol ben.
E si che
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Senza zavorra
riempire zaini di elio
e volare
oltre colline d'aria.
Scansar con un soffio
fumo d'alberi in fiamme
e passar sulla cresta gelata dei sogni.
Gonfiarsi di odori e colori
affondando le dita
nel bordo dei cieli.
Sfiorare
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| G'avea un can da pùtìn,
l'era una cagneto pìcenìn;
ma par mì l'era tanto
e l'era quel che avea deciso de tòr mì.
L'avea tolto col me papà
nel canìl municipàl.
L'era
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| Accetterai
di intraprendere
visioni diverse
ogni volta
che un gallo,
nella tua testa,
unicamente portatrice
del gene della tua superba
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| Escono a spasso,
invitate dal fumo dell’alcool.
Sono ammalianti,
brillanti,
striscianti;
luci argentine,
nuvole brune,
foglie in cornice,
tiepido lume.
È il negativo di una figura,
che resta,
in fondo agli occhi.
Profumi
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| Serte robe i è come un muro,
fate ben,
a piombo,
in bola,
le te fa sentir sicuro.
Malte grese che se suga,
muradori
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| Cianfrusaglie giù in cantina,
di ricordi una vetrina,
e fogli addormentati,
riflettori mai puntati,
sulle idee che si
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| Sadako che guarda
volando leggera
appesa alle mille gru di carta,
storie di guerra
natura nefasta
migliaia di anni
da
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| Quante scatole,
bende di pietra,
legate strette,
l'odore stantio
di vino,
cibo,
sigarette.
Filtra solo attraverso
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| Salti la corda
danzando in silenzio,
tra le righe di un sogno,
in un goccio d'assenzio.
Sopspiri
musa inaspettata,
gatta ruffiana e spietata,
imboscata
tra i rovi odorosi di Maggio.
Donando un assaggio di cielo sereno,
il gusto pieno
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| Sul ciglio di una strada
sparpagliata di sassi,
così,
scordando i passi appena percorsi,
puro spirito,
su sfondo d'alberi che piangono foglie,
vergogne,
invidia e rancore.
Così,
lasciando a terra quel mozzicone di
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| A volte non sembra giusto sorridere,
quando fili di presente e passato
si intrecciano nostalgici e prepotenti:
le finestre della nonna
da cui si affaccia un volto sconosciuto,
l'amore appassionato d'un tempo,
abbracciato a qualcun altro,
un
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| Come un minerale,
o come l'acqua,
senza vita eppure
base o ambiente,
inizio e fine di ogni una,
parte essenziale,
struttura molecolare,
legami tra atomi,
particelle infinitesimali.
E poi lo spazio,
riflesso di quell'infinito,
trama e
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| Il profumo di maggio
scende in cantina,
e dentro una vecchia vetrina,
si posa sui libri di scuola.
E' li che la mente vola,
in questi momenti,
coi giorni più lunghi e
ritmi più lenti,
a quei ricordi più o meno distanti,
ai
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| E' uno specchio che cambia colore,
riflette ogni umore e bisbiglia
non è uno specchio che abbaglia
ma tremola in ombra.
Sussurra alla luce fioca della candela,
mormora,
ma non ascolta.
E' uno specchio di immagini confezionate,
frasi
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| E' illudersi di non deludere
a portar le nuvole.,
eludere languide certezze,
tra le brezze profumate d'Aprile,
ad aprire cancelli arrugginiti,
a sfatare miti e piangerne,
e sorridere dei presagi,
certi che gli agi,
tra le gemme gonfie di
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| E un giorno mi sveglio,
di fronte a una bilancia che sa di sogno,
d’incubo.
Da un lato un fisico distrutto,
una macchina
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Immagini usate
figure imbevute di ricordi gentili,
serate miti in cerchi familiari,
profumi usuali,
racconti e scambi di teneri ardori;
giocando a frustare il tempo.
Perdendo il senso del sentire,
accecante,
materia mutante,
da carne
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| Folate di vento
si incuneano
tra gli alberi
nei dirupi,
tintinnano e gelano e colgono
frutti di piante di semi caduti.
Sono ricordi smarriti
i momenti,
le stagioni,
perse nelle nebbie degli eventi,
ringhiose racchiuse tra ghigni,
tra i
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| E’ un giardino in depressione,
la passione;
gli idilli,
i sogni,
e mistici anelli
lo scambio di anime
pare
ingrossi fardelli.
E’ l’incuria,
è il banale,
quel che rende uguale una luce al fosforo
all’odore dello zolfo,
sono le
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| Rubando alla luna quel silenzio pallido,
parlar soltanto con lei,
tacendo il buio del lato nascosto,
brillando del suono del sole riflesso.
Rubarla alla luna,
la fortuna di illuminarle gli occhi,
e sentire i suoi sospiri, i suoi
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| Quanto cercare
assecondando pruriti impuri,
calare scuri su scudi fragili.
Fradici singhiozzi
a frequenze relegate nei pozzi,
un tempo sporchi cunicoli,
sudici vicoli addobbati di meretrici;
ora ampolle cristalline colme di lacrime,
dolci e
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| Quando è l’anima a gridare,
assordante,
in un corpo troppo distante,
ed egoista.
Quando perle d’ametista
e sentimenti
lasciano sgomenti al pensiero di spiegare.
Notti amare a piangere,
a giorni alterni .
Dipinti dettati da dei
a
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| Pensare
a come sfilano in un posto inconsistente,
come aggrovigliate o in fila e ordinate
figure d'aria
materialmente concretizzabili
dall'unico dio che conosco,
quell'essere che ha il mezzo
per varcare i due mondi.
Sono strade di sogni,
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| Camminando oltre il velo dei cinque sensi,
guardando con occhi diversi,
i fiori, gli eventi, gli insetti,
scoprire sentieri perfetti,
linee più o meno tortuose,
tratti decisi di progetto.
Quasi davvero vi fosse quel grande architetto,
e lo
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Sono quelle più grosse,
o quelle piccole e quasi invisibili
che si ingrandiscono solo quando meno ti serve,
sono quelle che restano latenti,
nascoste,
o camuffate da false illusioni.
Sono le angosce che disperdono l’energia
dietro
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| Bisòrea imparàr a tejar bòn el butìn,
a farghe sentìr che se ghe vòl bèn,
ma se bisògna
se g’ha da spetàr,
sensa piànsar,
rabiàrse,
bàtar pugni o cavàrse
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| Forse sarea mejo anca ancò
nar a far un giro so a l’Adese,
nar vanti fin do se pol,
caminando in meso ale piope e i salgari,
contemplar i robini,
nasar l’odor del vecio spocacion,
poro Adese,
gnanca el se inquinesse da solo.
Si
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| Parlando co’ la sola che me capisse,
e no l’è me mare se intende,
che quele ai fioi le ghe perdona anca le bastieme,
guardando la bona intension,
ho capìo che dal bon
quando ciapo in man na pena,
no riesso a far de manco,
con tutta la
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| Nuotando tra i versi
di una vita migliore,
non tanto diversi,
ma neanche persi,
come quando era triste.
Liberarsi d’ogni veste
e vestirsi d’amore e sesso
e scoprire amplessi
anche nei gesti quotidiani,
lavarsi le mani
per lisciarle i
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