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Nicola Rubino
Le 197 poesie di Nicola Rubino
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Non ingelosire
se tocco un altro fiore
custodirò il tuo profumo
come la terra con una rosa
spietato amante
diretto verso il sole
a cercare l'abbaglio...
Non appassire
se non ti bacio più
sarà istante perso
in cui non
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Qui, fermo a frammentare i sensi
aspiro con narici tumefatte
Il sapore eutettico che
trasforma in ghiaccio i miei pensieri...
Arrampico, stanco, le mie idee sdolcite
da anni di tormento celato
In rigidi inverni, pronti
a rifarmi visita
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Silenziose
fuggono
sulle lievi onde marine
luci di cristallo
di un sole vigoroso
che si
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Tremolio dell’anima
avvicina il mio sentire
sulla sfinita pelle
dei segni del tempo
Odo...
Rinchiuse
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Spegnete le lanterne
spianate boschi bui
radete tutte
le radici ribelle
che danno vibro
ai miei arti
accendete fuochi
e schiaffeggiate
i miei umori perenni
persi in cieco oblio
che la mia mente arroventa
negli onirici viaggi
surreali
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Scolpendo l'anima
ho domandato virtù segrete
al profondo mio io
raffinando
quello spirito
che troppo amava...
nell'universo
similari creature
scuotono gli afflitti sguardi
quasi come marmo
fissi là in un punto...
assenze
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Lasciatami al vento
ladro dei miei sogni
alla luna chiara
regina delle mie notti
alla neve
di tarda primavera
raffinatrice d'anima...
e lasciatami al silenzio
musica silente
allegrezza di note
suadente sulla pelle.
lasciatemi, ancora
al
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Scuoti
l'arduo senso indelebile
che ha ucciso
il mio lento amarti
e rubami
il lamento
che ho elargito
come le urla nella guerra.
Disegna, scaltro
il percorso del nostro amarci
ma non fuggire
se la pace verrà ferita
dal rumore delle
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E se fosse
l'ultima sera
il grido del mio fantasma
ad accecare gli uditi lontani?
E se fosse
l'ultima sera
la voce del mio io
disperso fra le onde
ad annegare le loro passioni?
Se fosse la mia ombra
a metà sera
a camminare al posto
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Tu scaltro
a fingere l'amore
se la luna ti tocca
al novilunio
ti assenti...
Tu flebile
a divorar carezze
lievi spruzzi
ingannano
e lento muori...
Io spettatore
ardente e cieco
al tatto ti sento
i tuoi baci, il sapore
i capelli al
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Punge le mie narici
quell'evaso odore
forte
esagera i miei istinti
rinnova sensi oltre confine
quando la tua pelle
sfiora la mia estasi...
all'esserti accanto
suona immenso
il tocco del tuo fiato
e il grande gioco d'epidermide
rapisce il
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Gettami sassi
di gelosia insultami
butta fuoco su rose
che giacciono
sul marmo della
mia anima
accendi gli altri
colori calpestati
dal tuo sguardo
felino e ruggente
come quando
bramosi urlano
i pianeti e le stelle
e dammi gli schiaffi
se
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Conscio spettro dilaga nell'io
scuro, inquieto, ardito
solletico della mia anima
impetuoso e scaltro ricercatore
dei miei segni onirici
che giacciono, come fossili
saldati al tramonto
delle ultime stelle...
Stanco e flebile
il mio corpo torna al
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Flebile sguardo
tremante in cielo
aspettando
la notte che verrà
dimoro, assente
nei miei viaggi onirici
là, dove scorgo
paesaggi confusi
non ci sono canti
nè lamenti
solo il rumore del treno
che verrà...
scendo
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Colorai su tele
emerse dal vento
le esiccate gioie
di parvenza amorosa
e accesi di fuoco
la mia vita gemente
ricercando, lentamente
i tuoi baci...
Create d'immagine
la mia mente le sfumò
nelle tue labbra
la bramòsia di
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Simile aurora
inneggiava
prospera e audace
scintilla promiscua
simile al suono
prostrata al sentore
graffiava il vento...
Simile gesto
irrompeva al cielo
alla notte gelida
rubava il buio
e le stelle cadevano
baciando il mare
sposando
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Nicola Rubino.
I lividi nell'anima
arroventano ancora
la tua pelle dolce
che lamenta
le carezze
come schiaffi
sepolti nell'io
fai dormire
i tumefatti pugni
che del rumore
ne hai fatto cecità
a non voler più baci
ne sei rea
e di
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Io profumo di te e
schegge di stelle
graffiano, stasera
il mio ribelle pensiero.
Vorrei
spargere fili di seta
quando
la tua iride brilla
e la tua pelle diventa d'oca.
Vorrei
portare una tua lacrima
sulla mia mano
ed aspettare
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Volevo ridipingere
toccare ancora
quel senso tuo sfatto
muovere le ali e
imparare ancora
a ridere...
Volevo riemergere
dal buio dell'io
e sfumare su carta
di nuovo
il sorriso
assuefatto e
colmo
di tante risa...
Volevo e non
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Accadde all'alba
che a cadere
furono le nostre anime
prigioniere
l'una dell'altra
promiscue
di storie indelebili...
mi hai visto
con gli occhi lucidi
ti ho visto con pelle tremare
mi hai scosso
mentre ero immobile
ti ho acceso quando
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Il cielo non fa rumore
nelle notti sfatte
di rigagnoli di stelle
ne ho sfumati troppi
prodezza sfinita
la mia corsa nel cielo
a rincorrere gli astri
è finita
in una lacrima
d'inganno...
e... l'uomo antico
di vita
ne ha
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Non mi rimangono
che fievoli
ricordi
raffinati di profumo
di lacrime
che mi truccano
l'anima...
Sono le perle
del mio passato
ad intingere
questo volto
trafitto
da inverni gelidi
E... come foglie
adornano
i miei rami spogli
secchi,
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Ritratto l'ultimo sole
soffiando sui tuoi occhi
li ho visti
chiusi per sempre
non più reattivi
alla luce d'orizzonte
li ho visti
spegnersi
di notte celati...
Urlando
come un leone di Savana
ho corso i lunghi prati
ma ho perso la
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Nella luce di quel camino
occhi da Babbo
miravan
col lanternino
Stelle cadenti
a render magiche
le notti
delle anime redenti
Soffici note al piano
e mani di pianista
alla sera
a muover pian piano
Atmosfera di maestose
gesta d'amore
e
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Intinta ribellione!
Hai rantolato sulla mia pelle
soggiogato i miei sensi
artefatto le mie ebbrezze...
va', via da me
solo per un attimo
abbandona i miei sensi
come cera di candela
distaccati
lenta e frastagliata
dalla mia fiamma!
o,
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Un dolce carillon
alla sera
nella stanza di Margot
diffondeva
le note da ballerina
e fuori la neve...
incalzavano i lupi
nella valle
adornata di luci
amavano
i dolci folletti
radunarsi alla finestra
per rubare le magiche note...
e il
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Tinsero elogi
alle grame dame
come con cavalli
la dolcezza era chioma
rivestite parlatrici
adunavano folle
come candele
a nozze
e le vesti adornate
guizzavano
celeri
festose amanti
sorridevano nei
frastuoni peccaminosi
di
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Frange di luna
cozzano sulle stelle
stasera
nel mio censito
respiro
Come indelebile sabbia
affinata
dall'amore delle onde
io
stasera
stendo le mie lacrime
d'uomo peccaminoso
al di la' dell'apice
ove le feci nascere
poi...
Chiedo
leggi
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Non odierai
i miei gesti sconci
quando all'ombra
del rinascente
orgoglio
ti sperperero'
L'inganno,
fievole, ardito
pungente al cuore
anagramma amico
di spine fioriero
Adesso, leccami l'anima
e nel silenzioso
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Cantano ancora
i fuochi fatui
cantano l'anima
che hanno con se'
Nei campi
ballano cipressi
scossi dal vento
e i nostri passi
silenti disegnano
le storie
e le nostalgie
immobili
all'ultimo bacio
per il viaggio eterno
sobillano le
leggi
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197 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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