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Giuseppe Francesco Giannelli
Le 17 poesie di Giuseppe Francesco Giannelli
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Marcio da far schifo
con un sogno fuori posto,
nella tasca un bel coniglio
da tirare al momento giusto.
Ho un asso nella
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Mi sarà d’impaccio
questo paio d’ali
nel giorno in cui
non avrò spalle
dietro cui poltrire.
Potrò
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Io che ti tenevo la mano,
Io.
Un aereo ad elica che
tossisce in partenza,
chi ho di fronte?
Una goccia d’acqua
sulla
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Questa poi è un’altra storia,
i mulini lo san bene
ciò che insegna la sua memoria
di lotte gloriose e amabili pene.
Le labbra aride e lontane
da un gioco greve e peccaminoso
l’orgoglio di promesse insane,
un bacio nel vento al Toboso.
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Se della vecchia alba
avessi soltanto
sfiorato l'aurora,
del vecchio mare
separato le gocce e
dal tuo
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La lunga gonna rossa e quel fiore
tra i capelli. I sogni spettinati e
gli infiniti inverni.
Fresche come viole le
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Impetuoso a luci spente
il rombo assordante,
il lampo splendente.
Nell'aria fumante
un eco mortale.
Il cuore, le
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Cascate di gelo nella mente,
naufragio nel mare isolato.
Fuori dal ritmo della gente,
presagio di un cuore dilaniato.
Occhi annebbiati dall'aurora,
sguardi desolati e fiumi di vuoto.
Prima della fine, prima dell'ora,
tramonta la strada
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E' un tuono, ardente,
imploso tra le pareti
di un cuore infranto.
E' una foglia, caduca,
crepitante a tonfo sordo,
amara e silente.
E' il pianto, risoluto,
l'abbraccio mancato
di un figlio mai nato.
E' una madre, muta,
uno sguardo
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Sapori nostrani
di terre lontane e
tamburelli eleganti,
di grandi bastioni
a difesa, di frutti
inebrianti e di
giovani amanti.
Sapori di canti
antichi e gesta
echeggianti di
storie non vere e
credenze viventi.
Baciando l'arido
seme,
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Giuseppe Francesco Giannelli.
Il rosso del mare
nero di petrolio,
l'odore, lo scintillio
delle acque infauste,
crepitando scivola,
distrugge, calpesta e
inorridisce.
Lento risale quel
fuoco che inneggia
un dominio di voci
echeggianti tra le
dita, tra i cuori, dentro
e
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La morte corre veloce
sulle strade di un Paese
in festa e intanto più in là
qualcuno piange...
Ha visto e non può
dimenticare l'odore
del ferro bruciato e
l'urlo di quelle rotaie,
in un giorno di Settembre,
un giorno di
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Ricordo di mia madre
giusta fra le genti,
cuore soave.
Ricordo di mia madre.
Bellezza, dolore,
materna passione.
Ricordo di mia madre
nei suoi pensieri
da fanciulla.
Ricordo di una stella
ora al posto di
una culla.
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Vola il vento tra le pieghe
del mare e quel disegno
trema.
Sorge l'eterno fuoco,
aldilà del cielo,
s'infrange il rosso e
l'arancione tra le nubi
e la solitaria torre.
Un uomo, il suo sguardo,
un viso bagnato dai ricordi e
infinite
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Il fumo di quel camino,
un rumore disumano.
Soldati o iene?
Un gioco spietato
in un giorno di primavera.
Non serve capire
il perché di tutto ciò.
Non lo capirebbero
nemmeno loro.
Un destino scelto
dall'uomo e un'amara
marcia
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Cadono le foglie come cadono i soldati,
cadono due palazzi, cadono duemila uomini.
Muoiono la libertà, il rispetto, il pudore
e si perdono quei valori, si perde la ragione.
Cadono quei burattini e precipita l'economia.
Un pezzo amaro di
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Lascia che il tempo ritorni
con i suoi ricordi a sfiorarti
il cuore, qui, solo un anno fa
solo tu ed io.
forse non ricordi i mille battiti
di quella notte...
La brezza ci faceva stringere
e poi... quell'emozione.
persi in un attimo di
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