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Carla M Casula
Le 133 poesie di Carla M Casula
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S'amore pro a tie onzi momentu
brusiat che fogu mannu in igerru
e pro ti bìere puru a s'inferru
cherzo falare
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Sei l'ultima goccia
di sudore
che fa traboccare
la mia pelle...
Ancora t'aspetto
-sirena sbiadita-
su uno scoglio
ad intrecciare giochi d'amore
inesistenti
e succo di labbra
svaporato
dai troppi tramonti
Ancora
l'orologio dei pensieri
ti
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Parole
che non ti ho mai detto
velate di canzoni
opache di lamenti
gettate alle ortiche
delle strade spente
Parole
come fate ingannatrici
stracolme di visioni
e talami nuziali
egre di vento salmastro
nel rosso clamore
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Esangue meretrice
svestita di pudore
incateni dieci corpi
con lo sguardo menzognero
quelle dita tentatrici
tormentate
son mistero inesorabile
e veleno
Le tue sinuose gote
ora corrode
un'aspide invidiosa
bramosa di sepolcri
strappando i tuoi
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Tace il fuoco
e l'incorporeo danza nel frastuono
del cerchio che miscela luci ed ombre,
poi l'oscurità stende il mantello
sulla collina ingorda di rituali;
funamboli tra i vivi,
serpeggiano gli spiriti imbronciati
e bussano alle porte
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Apo leadu a ciafos su sole
pro chi sa lughe mi siat tumba;
como m'ammunto de fritu
e bufo sa nieddura,
in sos mamentos chi inghiriant sa die.
Apo iscarrafiadu sa luna
cun pispiristas de rabbia,
a banda 'e unu tempus tzegu
chi mai at cherfidu
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Appendo il freddo al collo
e del gelo ne faccio talismano,
poi chiudo a chiave il nodo della voce
e lo disciolgo -pallido-
nel punch d'acqua salata e mani tese.
Ricordi agosto, gonfio di coralli
ocra come le risa sul balcone?
Ricordi il suono
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La tenda chiara versa il suo profumo
nel rosa che declina,
sotto il bagliore timido del sole
e traccia suoni d'organza
che scemano nell'aria accovacciata;
segue il tramonto cerchi,
tenui come le labbra della sera
e invoca piume di
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Mi perdo
tra i fili di cotone
che vestono le unghie
-sanguina il bianco-
nel tuo fiato
sento
ma non vedo
-alraC, dove sei? -
e piovono dodici grappoli
dodici libri di Prévert
dodici bicchieri d'acqua
dodici rosari da
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M'impolvero di note
nell'aria serotina
e il buio appende al chiodo le sue attese
-violagocciasoprailfiume-
di un novembre mai partito
che saluta sui binari fischiettanti,
poi nasconde il volto,
tra le scogliere gonfie di maestrale
e accolgo i
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Pettino i giorni
-capovolta-
inflessibile al tempo che striscia
nel calamaio esausto dei pensieri
m'incorollo
-rosa senza rosa-
e nei ricci delle bambole
scavo
per trattenere i lembi
di un'infanzia mai cessata
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Bianco
il tintinnio delle mani
saltella di giochi e risa
-gli occhi ascoltano i colori-
Nell'ombra muta
canta un cipresso
e s'inserpenta il fango
Tacciono
i fiori d'arancio
vestiti a lutto
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Cogli per me le nuvole
stasera
la voce delle fronde
dopo la bonaccia
filtra il tuo vino azzurro
e porgilo alla luna
inginocchiata
sopra il porticciolo
seguimi
in briciole di tempo
che dondolano miele
dentro cappelli morbidi d'attese
Ti
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Palpi lo stridìo
delle spine
annusi il grigio- morto
tra le dita
anche il nettare punge
E tu la chiami rosa
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La notte versa inchiostro
per macchiare di nuovo le parole
e della luce resta il suono dell'inverno
che bussa,
col suo cappello a falde
e il bastone di castagne
poi svuota le valige
di ciottoli illibati,
incisi nel tepore di settembre.
La
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Se ti parlassi d'acqua,
crederesti alle mie onde
perché il mare non può mentire al mare,
mentre la luna canta a mezzanotte
sfacciata di bugie senza ritorno,
come la verità dei postulanti
d'amore
che barattano quintali di
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Foto di gruppo con poesia Autori Vari
Un ritratto degli autori del sito attraverso le loro poesie
Pagine: 200 - € 14,00 Anno: 2009 - ISBN: 978-88-6096-494-6
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San Valentino 2010 Autori Vari
Poesie d'amore per San Valentino
Pagine: 110 - Anno: 2010
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Halloween 2009 Autori Vari
Poesie per Halloween
Pagine: 32 - Anno: 2009
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Addio Alda Autori Vari
Poesie per Alda Merini
Pagine: 92 - Anno: 2010
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Invia un messaggio privato a Carla M Casula.
Occhi d'erba
perché mieti presagi
se nell'autunno grondi di rimpianti?
No, non ricoprirmi d'oro
e nettare di foglie...
sai bene che le notti
bevono il mattino
ebbre di colori a te celati
e i miei colori
-pesca oltre
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A passi scalzi
di nuda presunzione
circoncide l'anima
senza orpelli di timore
senza veli di silenzi
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Sillabe di rugiada respiriamo
nello smeriglio che s'affaccia al giorno
e la mia alba nella tua s'immerge
tra fiocchi d'ambra e fronde spettinate.
Sale la bruma, si distende il cielo
sui glicini croccanti, inebriati
d'ottobre che si specchia
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Pranghent sos isteddos
lambrigas de aghedu
e ogros mudos abbratzant
sonos de càmpanas a mortu
Faeddant sos isteddos
de una oghe pitzinna
chi imparaiat su nuscu
a sos frores in beranu
Orulant sos isteddos
unu dolore prenu 'e sambene
e
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Sfarfalla questa notte con i passi
leggeri, come boccoli nel vento,
appesa a due fili mielearancio
tra gocce rosa e nubi addormentate.
E sento volteggiare quel profumo
di mani calde, sillabe fragranti,
che dondolano la malinconia
nel suono
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T'inebrio con l'amaro dei cipressi
e quelle rose orfane di luce,
mentre crescono assieme i nostri anni
nell'inchiostro di zucchero ed aceto.
Occhi di luce, tu mi cresci dentro,
cristallo che volteggi in mezzo al buio,
foglia di maggio, neve
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Nel ricordo mi lego i polsi
-il sangue urla al contrario-
e l'ultima goccia di pelle
graffia silenzi
sopra una fune sorda
dove impiccasti le mie fragilità
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I tuoi capelli a mandorla
e la voce di pesco in autunno
remano al nido d'infanzia
nella morsa felina degli anni
che fende colori e leggiadria
Mi parli ancora
sotto la penombra traballante
mentre scendi l'ultima valle
in quella curva
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M'infundo
-abelada-
de isteddu baghianu
in sos rajos lenos
chi ispijant nuscu 'e dultzura
e s'urtimu cantu
morit
in manu 'e su sole
abbaidande ogros d'erba
a s'interighinada
Brincant
sognos pitzinnos
e tessent oghe de rosa
cosinde
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Le ali sbattono il sorriso
allo smeriglio del giorno
quando il glicine suona
melodie d'acqua selvaggia
e i capelli danzano
le cetre senza tempo
Dipinge il bosco
Flora
-nelle guance lo specchio di un amore-
saltellando trecce e sogni
con la
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| Affonda una manina spenta
nei solchi dolorosi
-corona di spine-
e gli occhi vestono pietra
La tua campana flebile
ha rintoccato il nero
in un silenzio bianco
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Nell'ultimo lembo d'ora
scritto a metà,
t'ho capovolto in rimasugli di preghiere
e, ai piedi della notte, ho gridato ombre stridule
dentro i polpastrelli che tagliano il dolore.
Piange la bocca un canto muto,
nudo di seta e viole
e
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No, grazie, non son per me
le rose che cantan serenate
bugiarde come il sole a mezzanotte
e poi ti lascian con la pelle amara,
venduta per due bucce di parole.
No, grazie, non porgermi violette,
smaniose di conquiste in una teca,
cha a luglio
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Sono fantasmi
i pensieri irrisolti
in quella stanza chiamata vacuità
di un orologio che miagola
al contrario
due nenie all'ora
e dopo perde il conto
-affogo nell'assenza-
il tuo non comprendermi
è prigione d'essere o non
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133 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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