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sottile come un soffio
tra le pieghe della vita
un grigio che soffoca
il battito del cuore,
un peso che grava,
sull’anima stanca.
Voci lontane,
risate spezzate,
eco di gioie perdute
nel vuoto dei ricordi.
Ogni respiro
un affanno,
ogni
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| Trentadue anni son passati
era il diciannove luglio
quando in TV vidi quel subbuglio
Borsellino e sua scorta ammazzati.
Giovanni Falcone non era bastato
assetato di sangue era Totò
un altro delitto ordinò
avallato anche stavolta dallo
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E siamo ancora qui
ad attendere le stelle
nelle notti d’estate
e a regalarci carezze
appena accennate
finché la sera arriva
ad avvolgerci piano
con il suo profumo.
E siamo sempre qui
ad asciugare lacrime
e a donarci un bacio
sulle labbra
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A volte par incerto il navigare
ché meta non s’intravede
e par sol a vuoto di remare
Ma v’è placido litorale
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Il tempo non ha tempo e l’orologio
si attarda a fustigare il tuo passato
e scrive sulla sabbia il necrologio
dell’oggi che domani avrai scordato.
Futuro e non futuro il mai afferrato
si piega alle tagliole del tiranno
e non sapendo come e cosa hai
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| Raccoje co’ fatica
li grani pe’ l’inverno
e l’ammucchia ‘a formica
ner suo lavoro eterno.
A tutta gola canta
e stride ‘a cicala
oziando su ‘a pianta
finché er giorno esala.
Ma quanno poi ‘a fame
‘a stuzzica e ‘a preme,
nun ha né ‘n po’ de
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Evanescenti fantasmi
tremolano nell’aria rarefatta,
i tuoi occhi color della notte
catturano scintille di sogni.
Nel gioco furfante della nostalgia
recupero pezzi di cuore,
scorrono silenzi, si ferma il tempo,
petali di vita mi
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Immagini che vedi ma non tocchi
sensazione quando chiudi gli occhi
scrivere nel tempo che ci consuma
assistiti dal sole dalla luna
Artigiani della sola parola
laboratorio di un doposcuola
pensiero mente in navigazione
per una astratta
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Il lento gocciolare
di queste fonde,
intinge gli steli
in acque torrenziali
che profumano di cieli limpidi
e sorrisi carichi
dei colori di primavera.
Giunge il tempo
di gravosi carichi
e risposte,
in risonanze di tempi andati.
E non mostri
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E ci risiamo con questo numero
ogni volta capace di rivoltare le zolle
onde non rimanere indietro in quel volere
in tutti i modi essere di compagnia
e non si sbaglia visto l’accettazione
che sempre riesce a tenere ben in vista
persino
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Sotto le luci soffuse di questa stanza
affondo bacio dopo bacio
nel mar mosso d’un adorno furor spaziale.
Non ha alcun dubbio l’apnea d’arcobaleno,
tra il pieno e il vuoto delle curve animali,
ch’esplode come stella cadente qui nelle
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Raccoje co’ fatica
li grani pe’ l’inverno
e l’ammucchia ‘a formica
ner suo lavoro eterno.
A tutta gola canta
e stride ‘a cicala
oziando su ‘a pianta
finché er giorno esala.
Ma quanno poi ‘a fame
‘a stuzzica e ‘a preme,
nun ha né ‘npo’ de
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Riposa sui sogni
io da questa casa
chiuderò la finestra
per non sentire
nulla che non sia
silenzio o almeno
la sua ombra
flebile nel dolore.
Ritorna di sera
per dare alla terra
qualche goccia
di cuore malato
o anche il profumo
di
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ho ascoltato la scarsa pietà che provo per quel benedetto piantone che ci impedisce di correre
no non lo voglio con me nell’ora di libertà settima melodia di una strozzatura umana di prigione
ho imparato una polemica di dignità per quel volto che sfiora
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Il sogno è il tuo boccale di esistenza.
T’invita a bere, anche quando non hai sete.
Acqua alle rose, profumata di essenze.
Gorgoglia di sospiri di luna.
Si adagia ai piedi di rive scoscese e goccia goccia si riempie fino a traboccare di Niente, di
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Passano brumosi i giorni,
nuvole pallide
lacrimano sui petali di rosa
rugiada sfavillante d’argento.
Il pianto della pioggia
è la risposta
tutte le volte che ho sperato
che dal silenzio mi giungesse un canto.
Il sole dissolve la nebbia nel
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È tardi ma non importa
sarebbe un peccato spezzare la catena
non risolverebbe certo i problemi
mettiamoci dunque al lavoro
affinché tutto sia finito al più presto
c’è chi attende non facciamolo aspettare inutilmente
sarebbe buona cosa mettere da
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Tornerei a quel giorno, regina del tempo,
quando l’amor allineò tutti i satelliti più reconditi
contro i buchi neri della malinconia battente.
Terrei stretto la polvere lunare, di quella notte,
per benedir di miracolo ed energia
il miele celeste
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Alla finestra le stelle
ci seguono
ci guardano
ci ammiarno
io abitante della terra
Tu dell’infinito
piango e rido
mi sento uomo
mi sento dio
quello che cerchi Tu.
La notte mi è madre
felice sono di essere
un suo figlio
nell’alba che
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Ci ripareremo all’ombra
di un albero di una via
d’una casa d’una galleria
ove più fresco tutto sembra
Beviamo l’acqua a più sorsi
veloce disidratazione
così non ci sentiamo persi
cambio di alimentazione
Brucia come fuoco il sole
su pelli
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Seduto su questa sedia
ascolto il risciacquio
dell’onda,
è gioia per me
che non si confonde
con la felicità
che mi porto dentro...
C’è pace attorno a me
e nel momento in cui
or penso a te
tutto si rasserena,
in quella parte di me
che
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Ascolta!
Cade soffice la pioggia
su queste foglie brillanti,
i vetri a stento ovattano
il tamburellare ritmico
e il vento
che a raffiche veloci e sibilanti,
investe il giardino in penombra.
Ascolto.
Attendo il rumore amico
del tuo
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| Passeggia nel giardino abitato,
sospira dolce tra i fiori in fiore,
la notte, intorno, tace ogni rumore,
e si perde in pensieri leggeri.
Il cielo splende di stelle,
la luna osserva il passo lento,
negli occhi si legge un firmamento
di sogni e
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Non ho voglia di giocare
per scoprire fino in fondo al punto giusto
le parole che intrecciate fanno festa
mentre il tordo mi zampetta nella testa
col suo grido di maniera “Presto fallo!”
Non mi sento di tentare
coi tuoi versi assatanati del
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Ci sarà pure un modo per diagnosticare
quanto ogni dì ci sorprende nel preparare
quel talamo dove il riposo diventa superfluo
considerando quello che dopo la nostra distesa
di vocali e consonanti sotto quel gettito
l’arruffamento diventerà di
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A piedi nudi dentro l’anima ripercorro sentieri, in un altalena di sospiri.
Il buio si chiude, quando ti vivo, dentro un battito che non tramonta.
Ti amo vestita di solo cuore sorseggiando quella gioia, che allontana il lento calar del sole.
E sei lì, carezza di vita, a bandire ombre dentro un sogno nutrito, ritrovato e curato. |
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Hanno tagliato l’albero. L’albero a lato della mia porta a Baucina. Era un pruno selvatico. Si ergeva maestoso sino al balcone della mia stanza, al secondo piano. La sera era tutto un cinguettio, un fremito, un battito d’ali. Centinaia di uccellini…leggi…
di Caterina Viola Scimeca |
Mia Nonna Momma (Mimma)Mia nonna era il racconto che spuntava all’improvviso dietro la tenda. Era la favola. L’imprevisto. Ti diceva la verità in faccia. A volte taceva, ma con cenni della testa, degli occhi, con la mimica del viso, con le…leggi…
di Caterina Viola Scimeca |
U Nonnu PetruStorie di vita, di paese.U Nonnu Petru, in realta’ bisnonno, aveva quasi cent’anni. Una vita trascorsa in mezzo ai campi. Sveglia di buon’ ora e via, a piedi, per sentieri e viottoli, accompagnato spesso dal suo bambino, u Nonnu…leggi…
di Caterina Viola Scimeca |
Mio nonno Ciro, il marito della Za’ Momma, era un uomo longilineo, alto. Innamorato ed orgoglioso di sua moglie, di cui ne decantava sempre le lodi, io non li ho visti mai litigare! Assieme hanno festeggiato 60 anni di matrimonio. È stato atroce il…leggi…
di Caterina Viola Scimeca |
Quando mi dissero che dovevo andare a scuola, in prima, non ero tanto contenta. Lasciare la casa, mia madre, i miei giochi, il mondo che condividevo e mi dava sicurezza non era una cosa buona. Cominciai a pensare come sfuggire a questa impertinente…leggi…
di Caterina Viola Scimeca |
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ISCRIZIONE CLUB SCRIVERE
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- SOCIO ORDINARIO
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IN MOLTI SI CHIEDO LA DIFFERENZA DOVE STA. ECCO IL LINK ALLA TABELLA DI COMPARZIONE TRA LE DIVERSITA' DI ISCRIZIONE AL CLUB.
DIVENTARE SOCIO CLUB SCRIVERE
DIVENTARE SOCI NON E' UN OBBLIGO MA ESSERLO VI DA TUTTE LE AGEVOLAZIONI DEL SITO!!
GRAZIE E BUONA SCRITTURA. |
L’istante che nasce e muore
in germogli di pensieri stanchi
che a ritroso muovono maree e sogni,
si fonde nei tuoi occhi stanchi.
Silente attendi
con mani giunte e ginocchia tese
il sopraggiungere
della prossima tempesta,
il fragore dei
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Con questo rumore di città distante,
di sera la mente fin da te arriva,
ché son d’altra parte ma ti sento viva,
e tocco con dita la nebbia vibrante.
E ricordo di quanto sei elegante,
di mattina sfiorata dal bianco sole,
il cielo toccato dalla
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Di quella battaglia ricordo il silenzio
che avversa una spada m’avea sussurrato,
in bocca l’amaro d’infuso d’assenzio
e il
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Sono folle, sono pazza, sono strega. Sono me.
Quanto basta per far alzare il vento,
quanto basta alle nubi per coprire la luce della luna.
Celata bellezza o dannata oscuritá?
Io mi faccio nuvola, luna, torrente e prato, cavallo e falco.
Son la
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