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Michela Delle Cave
Le 20 poesie di Michela Delle Cave
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| Vorrei essere le tue palpebre stanche
e riposare sui tuoi occhi umidi
chiudermi domani sotto il peso del buio
attendendo di
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Scrivo di te
del solco segnato
dal fluire del tempo
che fa di me
la donna che sono
lontana da ieri
e lontana dal domani
che ancora verrà a trovarti
che ancora verrà a solcarti
che ancora aspetto
e intanto vivo.
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Quando venderò per pochi spiccioli le mie lacrime...
...sarò briciole
Quando coi nervi stringerò il pugno e poi tratterrò i miei diamanti...
...sarò forte.
E quando l'anima mia d' acqua colma fino all'orlo
...di
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Tra fiumi di uomini
straripa l'indifferenza
mentre io pescatore d' incanto
m' illudo soltanto.
Di scintillii e aforismi portati dal vento
si perde quell'illusione di un amico sincero
che mai vedrà scogliera
come l'onda calma in mare
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| Mi piace guardarti negli occhi
E catturare ciò che non dici
Trasversale come un alfiere
O al galoppo di un lustre cavallo
mangio l'intimo del tuo mistero.
E scruto ogni direzione
sfogliando il tuo sguardo
Di pagine scritte
e vuoti mai
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| Nel fumo dell'ultima Marlboro
svanisce l'idea del ritorno
e cade cenere lungo il percorso
coprendo le orme del mio cammino.
Nel fumo dell'ultima Marlboro
Intravedo la riva mia
Il vesuvio le fa compagnia
Nel fumo dell'ultima
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| La bambina che attraversava i binari
Giocava da sola con i propri sipari
Vestita da maschio e dai corti capelli
portava uno zaino d' insulti dei belli.
Il suo unico amico viaggiava veloce
Passava soltanto per un saluto fugace
Lei lo guardava e
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| Sono tua amore...
accarezzami...
germoglia i miei sensi
scaldami
di suoni e silenzi
Sono tua amore...
entrami dentro
ma fa piano amore
prima stringimi...
avvolgi l'innocenza.
Il mio baricentro
non aveva coscienza
ora è
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| Lega a te...
l'indecifrabile,
l'inafferrabile,
l'eterno sguardo
nel fugace istante
ove soffio di vento
accarezza il pensiero
di accarezzarti il viso.
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| Arduo farsi cantore
di un sentimento chiamato amore
quando il trepido vibrare dell'aere
giace calmo nel perfetto incastro di due sguardi
o quando il triste esilio di un litigio
alimenta il lieto rimpatrio in un abbraccio.
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| Quando del Villa ascolti Granada,
rimembri e rimpiangi la voce rubata.
Quando usignolo cantavi la vita,
ed affrontavi tutto in salita.
Compagno di viaggio era solo il dolore,
di una mamma strappata assieme alla voce.
Non un abbraccio,
solo il lutto
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| Si into a l'uocchi tuoie,
truvàss na buscia,
ie perdess a' vita mia,
e muresse e appucundrìa,
pensànd a tuttè è vote',
ca' sul simme stat',
duje core annammurat'.
E cercass 'ntartieno
quanne po' propeto
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| Io...
che smarrisco per cercare,
io che cerco per trovare,
e trovo per riperdere.
Io...
che non ho parole
io che ricca nei silenzi,
e sterile in fragore.
Io...
che da semplice complessa,
io singhiozzo di superbia,
e nutro da me
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| Rimpiangerò, lo so...
trovandomi assorta nello sbucciare una mela,
la grossolanità dei tuoi gesti quotidiani.
Cancellerò, lo so...
se colpevole osserverò un lancinante litigio
le parole dette condite d' impulso.
Mi
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| Raccontami...
dei tuoi viaggi da solo,
di quando camminavi verso il tramonto,
quasi volessi inseguirlo per afferrare i suoi colori caldi,
sfumature di nuvole...
che ubriache di vento divenivano forme astratte.
Raccontami...
di una notte d'
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| Invano cerco l'oblio dei ricordi,
che impudenti mi solcano il soffio vitale;
raccolgo i brandelli di scelte discordi,
rimpianti ed anèliti mi fanno del male.
Nel cassetto di casa depongo il mio sogno,
ma perdo la chiave con
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| Il treno va...
schiaffeggia il tempo
nemico del tormento,
imperterrito va,
abbracciando con scie di vento,
la natura accoccolata,
avvolta di un sonno lento.
E il treno va...
sfida il vento,
inconsapevole darà
al passeggero spento,
il
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| Aspettando i fiori d' arancio...
osservando ieri trovo lo slancio,
aggrappata ai ricordi tristi ed amari,
la lontananza ci rendeva schiavi;
di pianti e litigi possiedo il sapore,
della partenza avevo terrore,
delle rotaie sento ancora il
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| ...e il bruco divenne farfalla...
la sua difesa era il mimetismo,
una maschera di risa a galla,
come profilassi dall'egoismo.
Si cibava di sofferenza,
riposava sulla soglia dell'inutile,
celava dentro la sua stanza,
un segreto per gli uccelli
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| In un mondo di carta,
una donna qualsiasi,
non resta a guardare
la fine degli origami.
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