E' cosi' dopo ogni cosa creata,
come ti immagini,
che dubiti della sua esistenza.
Mille subdole paure, sentimenti guidati,
ti sembra di vivere fuori la corsa del mondo
e stare giù da prima che eri nato.
E' così che va il
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Nell'attesa vana,
nello spazio informe,
dolcemente
si assopiscono i pensieri.
Entro nella sfera,
rarefatta ed antica,
mia casa dolce,
ti conquisterò.
Questo cuore palpita,
verso reali echi,
altra musica, altre vibrazioni.
Corpo mio
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Se potessi,
respirare aria tenue del movimento,
sorpasserei ogni ostacolo del vento.
Se in quiete sollevassi il tuo cuore,
con segnali dell'anima mia verso te,
mentre muore il tempo,
canterei spazi di libertà.
La luce ed il buio sono
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Fasci di luce,
irrompono nell'ordinario
susseguirsi del mio niente.
Contornano i miei interni occhi,
del tuo sensuale e puro sorriso.
Sei dolce e irruenta,
sei una stella in arrivo.
Battaglie e ingiustizie ti attanagliano,
vorresti cambiare il
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Oltre, ciò che sta oltre,
l'impossibile invisibile,
accompagna me, dolcemente
dentro la passsione.
Superate le distanze tra il sogno
e l'anima, ti raggiungo, amata mia.
Presenze rarefatte accarezzano i tuoi seni,
bocca costruita con occhi
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Nel passato con avvicinabile presente,
i miei battiti chiusi in gabbia esplodono,
tra sguardi infiniti, indefiniti nell'aria.
Desideri innominati vagano di sera,
sei più di un raggio intenso di luce,
un cosmo eterno sopra dentro un fragile
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Come fermare l'irruenza di una belva,
che alimenta il vano sforzo
di un pensiero distorto.
Come afferrare i fumosi
e logorroici spostamenti temporali,
di giovani invecchiati.
Come urlare dentro il silenzio tombale
di chiacchericci
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Afferro, oggi e ieri,
nei passati recenti,
nell'incerto presente,
in movimento.
Catturo a maglie larghe,
sospiri decadenti e,
sogni lucenti.
Attorno, un freddo intenso,
riscalda le perplessità,
ceneri cicliche.
Polarizzo me stesso,
in
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Piccoli, sostanziali moti,
immobili al respiro affannoso della gente,
sostengono e poi precipatano,
al dolce cambiare nel già tutto.
Piccoli e irresistibili desideri,
contrastano la comoda convenzione,
dissentono e si distanziano dai luoghi
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Naturale è il pensiero,
naturale come l'antidoto
al mutevole sentiero.
Ombre di luce nell'immota evoluzione,
sconosciuta ai sensi ordinari.
Corpo ostile ai cambiamenti,
nessun inganno all'originario progetto.
Seguo
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Fremiti dal corpo, sussulti temporanei,
il fato salta agli occhi degli empi,
che rincorrono atti di morte.
Il tempo accarezza le loro illusioni,
con circostanze favorevoli e parallelamente
avverse agli uomini giusti.
Puoi uccidere ed essere
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Scie e verità disperse,
nuda e cruda asprezza naturale,
sondo nei miei falsi pensieri,
aliti di mostri fittizi.
Stai con me oppure
allontani l'ultimo tuo palpito dal cuore?
Amore o misera illusione
che costruisco con la
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Luce fioca
sulle pareti deboli del cuore mio.
Luce tenue di un canto silenzioso
dentro il mondo sempre mio.
Leggere e pesanti insieme,
decolla il tormento senza cuore.
Voli nel sonno e in sogni irrequieti
dai rumori del giorno.
Cambierà e
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Illudetevi gente dei sobborghi moderni,
delle luci fioche della scienza,
dei pensieri morti di illustri filosofi,
dei consumi sessuali di mille reti.
Venite, accorrete,
venti siderali da pianeti lontanissimi.
Entrate nei cuori, ghiacci eterni
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In alto lo sguardo,
raggiungo il nulla prezioso,
il silenzio d'oro.
Risuona corpo stanco,
rimuovi i sensi logori,
apriti a nuovi eventi,
sgombra le paure primordiali.
Lontano, nel tempo degli infanti,
l'anima mia palpitava di nuove
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Ad ogni passo, ad ogni verso del tempo,
scorgo nuvole di rose,
lontane e vicine,
come desideri nuovi
e avversità antiche.
Ad ogni pesante passo,
odo istanti di melodie mai cantate.
Vicino a te sogno e rimpiango me stesso,
mai ritrovato
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Giuseppe Vella.
Muro nero o siepe cara,
che separi me da me,
che oltraggi l'impossibile.
Fatica insensata,
significati inservibili a menti occulte,
che questa terra rimanda ostinatamente ad ogni passo.
Nero da bianco, dolce da amaro nei ricordi in fasce.
Grigio
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| Debole è il mio fianco,
semplice e fragile come l'acqua.
Difficile immaginare,
parole e suoni leggeri.
Debole è la voce di antichi affetti e
non so come comunicare,
con segni e vibrazioni corporali.
Tutto, ora, si
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Rapidi estenuanti
avvicendamenti colorati,
avvolgono di nebbia i neuroni personali.
I grigiori e i malumori,
si diradono sempre,
con assoluta regolarità.
Non sembra che tu osservi
la legge naturale del cosmo,
non pare ai miei occhi,
che
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Mille e mille altri tempi,
oltre i futuri possibili,
nello spazio del non spazio ricorente,
tra le catene dell'abitudine corporale,
l'onda si infrange in rivoli infiniti
e alimenta i suoni universali,
deboli segnali.
Il calore chiuso nella
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Fuori dalla porta,
verso ambite mete temporanee,
salutano i conoscenti,
con sorrisi inebrianti.
Escono chiudendo ogni tormento,
dipingono immagini graziose,
accarezzano morbidi peli di gatti falsi.
Scoprono il calore dell'estate,
e il mare
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| Tutto pronto,
apparecchiato come sempre,
da abitudini animali.
Sembra vero,
quasi reale,
questa atmosfera primordiale.
Lentamente, poi repentina,
la passione che scioglie
il nero fumo delle tenebre cerebrali.
Accarezzo, insieme, morbidi
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| L'infinito piacere,
è così vicino,
che scivola,
lentamente con amarezza,
come perduta ambiguità.
Non ti voglio, né ti desidero,
speranza opaca,
cattiva come sempre,
tenti il vento della mia apatia.
Attendi con
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| Oltre il confine tracciato
dalla luce del mondo,
velocità impossibili per umani,
ingabbiati in graziosi castelli.
Uno, due, il ripetersi della monotonia,
addolcita con miele d'api anziane,
mi rimanda ad una antica canzone.
Oltre il prato
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Sarò come il vento,
che soffia deciso
nel caos dei pensieri umani.
Sarò il caldo, che irrompe
tra le fresche illusioni
umane.
Sarò me,
che si ritrova
per un solo istante,
tra le grigie nuvole
di un cielo
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| Preme l'invisibile certezza,
nel deserto quotidiano,
a contatto con la fonte secca
delle luci del mondo.
Stride l'alito sottile,
soffocato dall'esistenza materiata,
ingannato dall'apparente dualità.
Canta, l'anima mia,
al di la dello
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| Andando, per vie,
senza senso apparente,
lasciandomi nella delusione
di una vita persa in un pagliaio.
Goccia, dopo goccia,
fresca sintonia,
tempo in lontananza,
luci tra mille visi.
Cantando, i miei versi,
poco tonali nei momenti
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Mille voci,
mille vasi rotti,
strade perse lungo l'oblio.
Mille cose da sognare,
mille distrazioni,
mille preoccupazioni.
Seguo l'umore,
che segue me nel mio destino.
Quale destino si chiede
nel sonno la mia ambiguità?
Mille passi da
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| Oltre,
dimentico
degli intrusi del giorno,
gli occhi tuoi,
che mai penetrerò,
lasciano vivo,
il desiderio rosso.
Come il soffio
che riscalda
il maltrattato
da aride conclusioni,
ti voglio.
Conquistarti è come
l'eterno
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Ho visto un lampo,
ne ho colto il senso.
Oh straniero familiare,
come soffio di mare,
sussurri il ritorno
oltre la siepe saggia.
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