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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Francesca Difonzo neve
Le 147 poesie di Francesca Difonzo neve
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Cercare un riparo
dal fuoco dei fulmini,
attanagliarsi al dubbio
ed arredare l’incertezza,
tremare al chiarore
profondo, improvviso
che segue il tuono,
la consapevolezza.
Mettere secchi, vasi,
gli occhi al soffitto,
a riacchiappare
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I have been used
like a bridge,
and as a bridge,
I've been walked over
and left behind.
*
Sono stata usata
come un ponte,
e come un ponte,
sono stata calpestata
e poi lasciata indietro.
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E fermarmi ancora,
senza mai affondare
gli incisivi nel tuo petto.
Ha un ritmo, il tuo cuore,
scoordinato e selvaggio
come una fanteria
spronata per la guerra.
E sedere ancora,
a vagliare le mosse
e le opzioni impossibili.
Ha un ritmo, il
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Dentro, quel gusto metallico
di metterti le labbra
tra le vene
-denso-
quasi mi abbaglia il colore
dei tuoi begli occhi
di ossidiana e
-porpora-
quando scendo nell'abisso,
senza saper vedere
linee di confine
-sangue-
sei, e magma
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Appesa all'ansia che sta appesa
al filo di un tramonto sconnesso,
maremoto, linea del fronte,
sale la fanteria dell'orizzonte.
Sale la spuma a cancellare
le resistenze come atolli,
recalcitranti titubanze arrese
e polsi già incrociati
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Manchi al mio corpo
come, ad agosto, il buio alle cinque,
in fondo ai vicoli e dentro i portoni
ho solo fretta di sentire le tue mani
scavarmi dentro pozzi e falde
in cui raccogliere la vita a gocce,
lasciala scorrere da te in me,
come se fossi
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| S'estende,
mai più ripetibile,
un lago di fiato.
Mi ha intaccato
spietato
tutte le pareti.
Mi consuma
e divora
epitelio e tessuti
e mi bagno,
e mi macchia,
indelebile
goccia
che piove
e mi corrode,
mi apro
e lo
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Ninna nanna, dormi bimba,
che la Luna è in cielo alta,
dormi bimba, ninna nanna,
che nei campi la falce canta.
Chiudi gli occhi, non sognare,
che stanotte ti canto il mare,
non sognare, chiudi gli occhi,
che sognare lo fanno gli
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Imparare da te
la gioia di vene
che tremano
stanche di mani
che stridono
contro la pelle
posto nel mondo
che non è alcun
luogo conosciuto
nidare al centro
del tuo cuore
come una capinera
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| Si può coricare
l'anima nel pugno
guantato di un mimo.
Respirare, a ritmo
di metronomo,
il metodo Czerny.
Rifiutare, mai resi,
mai a r r e s i,
soluzioni integrali.
Complicarsi a metà
lanciando briciole
di
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Una distesa di fiori
sarebbe il mondo
se il mio amore per te
fosse un prato
e primule e gigli
e orchidee
bucherebbero i fianchi
del cemento
come un'armata gentile
riconquistando spazi
e pomeriggi senza folle.
E sto immersa
nel tuo
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Coglimi una stella
che non c'è primavera
lontano dal tuo fiato
mi cade la tua assenza
come la pioggia, addosso,
e tremo sotto le sue dita.
La via di latte sul tappeto
chiaroscuro della notte
s'accende di sussurri,
parole condannate
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| Se verrà il tempo
in cui vorrò osservarti
s e n z a p a r o l e
ti stranirai, e cercherai
di armare il mio silenzio
mentre respiro
e chiudo gli occhi
e slego gli altri sensi
alla ricerca di -due-
essenze nell'assenza
alla
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| invento modi nuovi
per frantumare le distanze
ti cullo un po'
contro il profilo
disambiguo del mio petto
calma e mai sangue freddo
piatta nemmeno se ti convincessi
di usare come un foglio
tutti i centimetri di pelle bianca
che mancano di
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da sud a nord- ovest
sei vento e setacci le strade
con l'esigenza ritrovata
di tornare a scoprirsi un po'
ora che il tempo disegna rovi
contro il soffitto della stanza
e more rosse da masticare
ammutoliti e a capo chino
nostalgia mai
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| e sei nell'acqua
il ticchettio insistente
di pioggia sopra il vetro
frammento d'immagine
che annienta le certezze
condividiamo un cosmo
di molteplici distanze
poco inclini a dileguarsi
anche se sei vicino
nella geografia a colori
vicino
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Foto di gruppo con poesia Autori Vari
Un ritratto degli autori del sito attraverso le loro poesie
Pagine: 200 - € 14,00 Anno: 2009 - ISBN: 978-88-6096-494-6
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San Valentino 2009 Autori Vari
Poesie d'amore per San Valentino
Pagine: 68 - Anno: 2009
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Addio Alda Autori Vari
Poesie per Alda Merini
Pagine: 92 - Anno: 2010
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Halloween Autori Vari
Le poesie su Halloween dello Speciale Halloween
Pagine: 32 - € 8.45 Anno: 2009
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Invia un messaggio privato a Francesca Difonzo neve.
| Da sempre è la musica
l'assioma di un incontro
il circuito della pioggia
il congedo del pianto
tremano i salici al vento
di amplessi che mi taci
nel caldo nido
di parentesi dei baci
se ci mancassero le mani
continuerebbe la
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Così pulito e soffice
mi soffi nell'orecchio
parole d'indicibile candore.
Il dubbio è che
negli anni disperai
l'impresa di trovarti
portando sciocche
croci appese al collo,
piegata ed ammansita.
Forse perché io sono
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Di più non so
che il cielo azzurro
adorno di una falce
pallida di luna,
astro calante, quando
il solstizio di primavera
ha disperso primule
d'intorno al fiume.
L'aria s'è tersa,
invito agli occhi,
e come dopo
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Godi con me
nei cinque sensi
che affamano la sete
sul letto ampio
dei miei fianchi
e dei miei seni
smetti la rabbia
l'angoscia del prima
i dubbi del dopo
abbandona l'istinto
e che vaghi da se
scavando anfratti
tra le pieghe del
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E poi ritorna
il vento da Oriente
e queste mie parole
eccentriche e nevose
trascinando mesi
di assoluto bisogno
e risposte mancate
nel torpore del nulla.
Quanti scheletri appesi
al tramonto senz'occhi
quante ossa che amai,
che sedussi,
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Ti ho atteso a lungo
pazientemente arresa
sulla panchina fredda
dei tuoi dubbi.
Ho speso i forse
al mercato affollato
delle nostre prime sere
scambiandoli a manciate
con le ciliegie rosse
dei tuoi baci.
Abbiamo insieme
cambiato ogni
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E certe immagini di te
pulsanti e acuminate
mi stuprano la mente.
Tu che sorridi, io che
Ti sembro assente.
E intanto stringo
il desiderio, lo divoro
e Ti divoro e mi divora.
Sembrano bocche
questi occhi affamati
che annaspano nel
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Svengono stelle
saettando strade
di bianco nel blu.
L'oceano culla
tra braccia vaste
i figli della luna.
Un ragazzino appende
al filo un desiderio
e ci va a pesca.
Due amanti incastrano
mosaici sempre nuovi,
i corpi come
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Cesti di collera farciti
con amore di tutte
le primizie di un addio.
Un portagioie vomita
sul solitario la scheggia
di uno specchio infranto.
Diademi di rovi
e certe fronti alte
già rivendicate.
Tributi impersonali,
fasci di spine
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Chiedetelo alle rane,
gracidanti profeti delle pozze,
dove finisce l'orgoglio che mi fugge
quando all'altare
della tua circospezione
sacrifico il mio fuoco
E alle manguste,
infaticabili mandibole bavose,
qual è il sapore di un
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| All'alba, lacrime sull'erba.
E'il vento che disegna cerchi sopra il fiume.
Le pietre, lisce, le bisce, finisce.
Tutto ritorna all'indice del tempo.
Strisce, gongolano pavoni come lune,
anziane, di notti senza culle da vegliare.
-Tu- mi
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E' inverno e va così,
non ti sorprendi
se rovinano le cose.
Anche il pigmento
delle nubi veste il lutto
se ogni cellula
di unione ci disperde.
Ho nostalgia
di tante frivolezze
che a primavera
si concedono gli amanti,
rose
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Seduti sull'uscio
si è tutti bambini,
-di schiena o pareti-
piccoli schermi
per gli arcobaleni.
Lo scalpiccio convulso
di certi sogni
-se uno non s'avvera-
è nebbia che ci sale
tra le ciglia.
La malattia di
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Ma che m'importa
se morta la neve
si stagliano immobili
chiazze di lago
nel vallo molliccio
che un giorno
mi custodì gli occhi.
La curva del mondo
rallenta soave
sul crinale del rigetto
ove sedetti
a contemplare
gli scandali
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147 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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