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Gianni Marcantoni
Le 18 poesie di Gianni Marcantoni
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stella della notte
l'ora è vicina,
le tue pupille mi guardano
mentre assaggi verdure nere di campo
stella supina girata verso il basso,
le tue mani afferrano il vento
delle parole negli occhi assenti
tra frammenti di pietra
nero di
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Sei molto meno di niente,
del tempo che tace e che è
passato attraverso una fessura.
Molto meno di ciò
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| C'è una candela
che si scioglie,
la luce si indebolisce
ed incombe – allora -
l'oscurità della notte.
Si consuma,
diventa fredda
e scarsa, la candela
rinchiude la luce
e muore silenziosa
vinta dal buio.
Come una
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| siamo destinati alla scomparsa,
alla terra dove ci attendono
vermi millenari,
marcita esistenza intrisa senza voce
in
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| Dentro agli occhi bui
di questa morte bendata
io vago come un senza tetto
sotto alle arcate del cielo
e dal peso di un'ancora scendo
fino alle profondità
più ispide del mare;
io giaccio come una naufrago
senza bussola,
e senza
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| Cancelli e cancelletti
nella mia vita
non ho attraversato,
cancelli e cancellate
davanti ai miei tramonti
domattina
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| Le spalle sono grosse,
il tuo umore è nero
come il segreto che aleggia
in quest'aria infreddolita
di fine
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| Ho buttato via un po' di vita
da un sacco della spazzatura
che non avevo legato bene
e sono sceso giù in strada prima dell'arrivo
puntuale del furgone
In realtà ci sono odori strani e nauseabondi
in giro per le nostre strade
e
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| Le mie luci sono polvere,
cadono da un manto stellato
nella notte ventilata.
Un gelo che soffoca scende alla gola
e il silenzio s'insinua attimo dopo attimo
brilla la luce nella polvere sullo strato bluastro
della strada verso il mare
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| cosa poter dire,
dove poter andare,
quale fuga,
quale segnale,
quale esistenza ancora,
camminare, camminare...
ma in
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Invia un messaggio privato a Gianni Marcantoni.
| Non c'è niente di più sbagliato che vivere la notte,
rifiutare la luce per non vedere il giorno
ed aprire
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| non arrivo più alla notte...
la mia carne pesa
come un rottame di costole
mentre il mio cervello
annega quasi nell'acqua
sorseggio la mia presenza
come un ostacolo all'esistenza,
si spezzano le ore del giorno
come pane secco,
come
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| parlo di niente...
ago della bilancia
pesa la carne silente.
Il vento che raffica
piega anche le radici sotto
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| Pensavi sicuramente
che tutto potesse terminare,
che la lente si spaccasse
e un segno infuocato bruciasse
dentro gli occhi
Vedi che il sole è forte dietro ai monti,
libero di morire
ad un'ora esatta del giorno
e tu di dormire aspettando
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| E' giunto il momento dell'addio
il cui cuore si spezza,
dove il respiro s'inceppa,
la lancetta s'arresta
e il giorno
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| Svanito,
occhi risucchiati,
per sempre non ha un senso,
per sempre è solo un tormento.
Cuore mortale,
casco rosso,
corona di sale.
Carne infame,
sono spinto nel cortile di lame,
la strada scende
ha una curva e poi il buio
- niente
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| Solitudine
mio sangue,
mie unghie,
miei occhi,
ho il cuore che piange.
Solitudine
è un vuoto grande
che non ha centro,
occhi chiusi per sempre
davanti alle mie parole malviventi.
Lassativo della morte,
sterilità
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| Liquefazione di menta
s'addensa dentro alla mia bocca
ricoperta di un telo di sabbia.
Ho legami su questa terra
che ondeggiano come fili di seta
fra rocce battute nel ferro.
Angeli di creta
sotto ai miei piedi – sono nudi -
distese paludi e
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