| Lei vuole il respiro del tempo,
quello negato che proietta all’esterno.
Lei vuole un saluto d’affetto, un addio,
un candido bacio che non sappia d’oblio.
Lei vuole andare lontano e senza ritorno,
non ama il contorno, presenza d’ingombro.
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| Ho piegato foglie in farfalle,
volendo vederle volare,
alzare e allargare le ali.
Ho soffiato al vento la forza,
sussurrando disegni perfetti,
spiragli svaniti in vagiti.
Ho ripreso la volta celeste,
parlando, spiegando, incalzando,
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| Spargo fogli sgualciti.
Scrivo screzi sgraziati.
Sclero.
Ho voglia di the.
Preferisco un caffè.
Sorseggio.
M’alzo e risiedo.
Giro e rigioco.
Annaspo.
Stiro stracci strappati.
Rammendo storie lise.
Ci provo.
Riordino
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Exeunt |
19/06/2008 13:35 | 2068 |
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| La noia sfoglia
una vita di paglia.
Cade la goccia,
lacrima gòggia.
Sbadiglio,
bisbiglio del nulla.
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| Tramonta dal cielo il proscenio,
ondivaga la mano vacilla,
incolore, l’esistenza favella.
Narra di sensi, di moti alterni,
di visioni disciolte e mai colte,
d'immagini di figlie ingorde.
Rammenta commossa le ossa,
di resti d’incontri
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| Vomito al sorriso beffato,
dall'occhio spento,
proiettato di dentro.
Mi giro al triste cospetto,
d'un sarcofago vuoto,
inutile scroto.
Sputo a parola sottile,
dal contorno meschino,
animo ovino.
Scalcio al gesto mite,
di carezza
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| Sputa scintille la rabbia incendiaria,
crogiolo di frane di sensi tagliati,
consuma la quiete spocchiosa.
E’ vento randagio d’aria viziosa,
insistente flagello di rami prostrati,
schiaffo ritorto all’apatia.
Nutre l’istinto
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Exeunt |
10/06/2008 19:05 | 1142 |
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| Vuota d’oggetti e sazia di speme
è compagna fedele che tiene il desio,
di voglia di dio.
E’ il tuo domani e viaggia lontano,
non paga il biglietto, sospesa,
disdegna la mano.
Conserva segreti che battono in petto,
ambizioni e progetti,
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Exeunt |
07/06/2008 14:41| 1071| |
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| Leggera è la brezza dell’aere del core,
sopisce sfiorando rimpianti e dolore.
S’insinua cullando stanche visioni,
disegna e colora più grigie tensioni.
Riporta fedele il sereno lasciato,
sì cane al padrone il bastone giocato.
Fiera e
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| E’ nato,
spazzando i difetti passati,
svezzati dai sogni adorati,
pasciuti al martirio dei morti,
disgunti al destino di corti,
destate al presente tormento,
vinto da prece e patimento,
ebbro d’odore di gialla bile,
sgorgata da affondo
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| Pupazzo di pezza dal portato ingessato,
Inchinarti dovresti a chi ti ha graziato.
Incedi contento nel creare tormento,
Tradendo l’attesa con gesto sgomento.
Il vile rinnova, mostrando l’amore,
Strumento di rango a cui va l’onore,
L’errore
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| Sgretola la rabbia un ego d’asfalto.
Ha retto lo stolto uno spettro di pongo.
Dall’incontro disgiunto soccombe.
E’ il martirio d’un santo all’inferno?
E’ la gloria d’un dannato beato?
Domande orfane di risposte vedove.
Rimbomba,
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| Non cercare e non chiedere ciò che dovresti incontrare.
Il pensiero prevale alla sorte che svela l'idea.
Esiste un rimedio alla circostanza.
E' nel corso ad incastri di ogni evenienza.
Il tempo perfetto è quello sfumato
in un incontro piacevole e
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| Sfioro la spuma del mare, respirandone l'essenza,
mentre la brezza taglia il ricordo in brandelli di carne.
Rovisto e
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| Burlone, dispettoso,
incostante e prepotente,
così come un bimbo giocoso,
scompigli fronde e chiome spente.
Stacchi
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| Quando il sole non illumina i miei occhi.
Non è dio, ma sono io.
Quando il vento scivola tra le dita sfuggendo al
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Exeunt |
12/01/2008 23:54 | 1076 |
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