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Davide Ariasso
Le 19 poesie di Davide Ariasso
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Sarà nel bosco in cui trovai lo specchio,
piccolo e ascosto da foglie d'ontano,
foglia di luce tra le foglie morte,
che le memorie assorte torneranno?
D'un vetro e una corteccia è la mia storia,
riflessa in pozze ombrose e
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Ecco i ragazzi scendere al fiume
una falange di scapole e pelle e piume
d'aquila sprezzante, gioiosa nel planare
sulle prede che son gli occhi
di chi li sta a guardare.
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Schioccano le dita
sopra la seta rossa
e la terra su cui cammini,
come lenzuola,
s'alza quand'è percossa.
Camminiamo insieme,
è una festa guardare
il corpo con cui il mio amore
non si stanca di camminare.
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La pioggia che scorre sui tuoi occhi
è il suono della disperazione.
Nei frammenti che annunciava
lo sguardo con
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La botola che andava su in soffitta.
Il suo richiamo, inerte pulsazione,
traspare oggi in attimi incolore,
conchiglie
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Risvegliarsi alla luce della notte,
invisibile lampo nei tuoi occhi,
i rintocchi sordi, le lenzuola rotte
il bisbiglio del vicino, la distanza dell’umano.
Sembra notte di miseria eppure dal sogno,
il passaggio alla veglia, come tuono inudito,
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La meccanica dell’aria
fra ossa e pensieri,
le invisibili leve,
balletto sottopelle,
i riflessi nell’aria
che sfocia fra noi.
Questo e’ il fiume
ed e' il sospiro
che mai potro’ osservare.
Adagiati sul fondo,
sospinto verso il
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Ho cercato oasi dello sguardo
da risvegliare con gli oggetti che ogni giorno
circondano i miei movimenti nel mondo,
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Cercando una qualche onesta'
a vele spiegate,
mi ritiro a soffrire
la mia debolezza
e bollette mai pagate.
”Gloria,
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Sei una perturbazione.
Mi lasci con gli occhi sgranati,
solo, nell'istante vuoto
fra il desiderio e il timore della
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Discesi al centro,
la terra rovente.
Ero pianta
conficcata alla fonte.
Dentro di sughero,
pelle cattedrale.
Cellule spoglie,
silenzio invernale.
Lassu' le foglie
oltre il casto febbraio,
verso la bocca
invitano luce.
Corpo perduto,
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Il passato roseo d'un fiore,
delicato tenue appassito,
mentre adorna i capelli d'una giovane
testa, forse nuova
terra
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La linea della vita,
non quella sulla mano.
Sono le mie mani
che vorrei posare
dove la tua vita
cela
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Nuvole vagano,
forme cangianti di desideri.
Un vento avvolge la terra,
io disteso guardo
i miei pensieri uscir di me
dentro quel vento.
Mutarsi in nuvole e andar via,
fuor di tormento...
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Persone,
spettri delicati su una tela,
semoventi macchie, paure,
anime inesistenti fra i colori,
pulsano fuori,
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C'e' una finestra nella mia casa,
una finestra a cui mi possa affacciare,
posar lo sguardo sulla lontananza,
alzare
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Vorrei essere l'equilibrista,
cosi' vorrei vivere la mia vita.
Una linea sottile su cui camminare
in equilibrio e
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Sua e' la parte piu' dolce:
la farfalla sul muro.
Parte la danza e i fiori
muovono il loro stelo.
Restano le ali immobile
carta da parati,
spira il vento e conduce
il canto, il suo cuore.
Fu il nostro respiro,
soffio' via i palloni
da una
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Lascio andar giu’
nel pozzo la corda,
il legno, il catino
s’infradicia, schizza,
come di lacrime
alla tua porta.
Entro nel bosco
e senza ch’io voglia,
volto le spalle
a intrecci d'umori,
entro bussando
cortecce di
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