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Maddalena Corigliano
Le 16 poesie di Maddalena Corigliano
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Un ansimare breve dietro l’angolo della vita,
uno scontrarsi di bottoni non sempre nelle asole,
uno stridio di freni deviati all’ arresto, un’alba scura e
un grido di dolore per una umanità defraudata,
un incontro di anime pronte alla sfida,
un mare
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Odo il canto insolito dell’ inverno nell’aria autunnale.
Pensieri macchiati di freddo fanno eco intorno.
Un pigolio vuoto tra i rami e un alito di neve dal
cielo piano scende.
Io trattengo un respiro di meraviglia pura e con
occhi di candore lo
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Conosco il sonno profondo della Terra
e la sua furia rovinosa che al risveglio
toglie il respiro e serra l’orizzonte.
La
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Non fanno rumore
le ali di farfalla.
Lieve è il loro soffio
che imprigiona i fiori
come rugiada al mattino...
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Vagano gli occhi in cerca di identità.
Lo sguardo si posa poi su contorti ulivi
che la storia racchiudono e nuovi occhi
attendono.
Il loro incanto richiama alla scoperta del tempo
dei padri
quando il sapere camminava a piedi nudi
ed il vento
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Ignoro le parole del tuo tempo ma
riconosco la polvere dei tuoi calzari,
quando a te bastava l’ombra di un fiore e
la voce del giorno addossata alla vita.
Porgevi lo sguardo al sole e le tue forze
alla terra.
Tra i solchi c’era il respiro del
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Frammenti di stelle
caddero dal cielo
e baciarono la Terra
di mille colori.
Fanciulle festanti
attesero le primavere
di loro vita
per cogliere
con mani innocenti
e occhi stupiti
le meraviglie del firmamento.
Passi di monelli
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Mi è caro l’odor della terra,
bagnata di pioggia,
quando inermi le foglie
giacciono.
Le lepri cercano la tana
e da filari scheletriti
si attende il fuoco.
L’anima perde il grido
(tutto si ferma a mezz’aria).
Pronto è il suolo per il seme,
ma
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Non canteranno gli usignoli
sui rami del tiglio
e cieli nuovi non porteranno
luce di stelle.
Io mi perderò nel pianto,
tra fili d’erba di una spenta estate
fatta d’attesa...
Solo il vento fremerà fra i capelli,
stormir di fronde vuote
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Maddalena Corigliano.
Profili di monti disegna la luna,
campi d’argento assicurano il pane
e la fatica è per bocche piene.
Profumo di resina per
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Raccolta in uno scialle di pensieri
sciorino ricordi in un angolo di stanza.
L’inverno della tela svela la fioca luce appena.
Fermo lo sguardo e bevo a sorsi l’incanto.
Pare la neve celare muti segreti e penso
alla mano che tanta quiete tracciato
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Minaccia frastuono l’aria
e nel bosco c’è già
assenza di rumori.
I cuccioli al riparo
temono il tremare
del vento.
Lievi respiri fremono
ad ogni folgore
che apre il cielo.
Tinto di viola
appare il creato
all’impotenza umana...
E l’anima va in
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Notte di mistero quella Notte
che palpitava nel cielo.
Un tremolio di stelle
accompagnava il mio andare
verso la chiesa
mentre, ancor bambina,
la mia mano
a quella di mia madre stringevo.
Lungo la strada
c’era un silenzio d’attesa...
E
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Una spiaggia deserta,
simile al mio cuore,
osservo in un mattino
dal sapore primaverile.
Lo sguardo si perde nel cielo
ed incontra un gabbiano
che vola basso
per ridisegnare i suoi voli
e non sfida, però, più il sole,
non cerca trastulli
nelle
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Dov’è lo stelo saldo
capace di reggere
ai piedi dei cipressi
le corolle di ogni stagione?
Altri giorni parlano,
ormai, del tempo
e abbandonati fra la mota
restano solo petali leggeri
ancora odoranti di vita.
Toccano i cipressi un cielo
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È socchiusa la porta dell’anima:
teme il vento che sconvolge
la quiete ed impedisce il cielo.
Arida è la bocca, stanco
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