E se amarti fosse stata un poesia,
l’avrei letta milioni di volte,
fino a diventar cieco.
Mi sarebbe bastato il
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In una oscura serata,
tra tuoni, lampi e scrosci di pioggia,
un uomo, dalla bocca serrata,
aspetta, fianco a fianco alla sua valigia.
Lento è il ticchettio del suo savonette,
arrugginito dagli anni trascorsi,
macchiato come il suo cuore che
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E se ora il tempo iniziasse a parlare,
lo ascolterei, per capire quello che vuole.
Frastuoni che incutono paura,
da far
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Segregati in grotte,
i celeri segreti
si
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In strada il terrore.
La polvere si posa sugli occhi,
la paura nutre cuore e mente,
mentre il bacio di una madre a suo figlio
diventa l’ultima nota,
di un pentagramma d’odio
Non mi rimane che il ricordo,
di un viso poggiato su un letto di
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Seduta tra i sogni,
aspetti impaziente,
mentre si ingiallisce sempre più,
quella mimosa dal ramo verde.
La storia ti
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Indelebile scendi,
nel mio teatro di dolore,
sgretolando ogni goccia di me,
da quel muro ormai in frantumi.
Macerie miste a cocci di vetro,
verde come un destino
in cui spero ancora.
Ho bisogno di scrivere,
di nascondere le lacrime,
piccole,
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Gocce di veleno,
che stritolano e soffocano il sangue,
lo stesso, che dà colore alle mie arterie,
permettendo al cuor mio
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Invia un messaggio privato a ross9622.
Una lacrima scende,
il cuore si spezza,
ogni istante sembra infinito.
Lo guardo, mi guarda
sguardi colmi di vuoto,
solo respiri affannosi e affranti.
Non provo dolore,
ma il suo viso mi spezza il cuore.
Lui, da sempre alla mia destra,
con le
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Anima turbata, smarrita.
Evito gli sguardi,
mentre mi isolo con le parole.
Il vuoto mi assale, trascinandomi
in quell’abisso di dolore,
chiamato paura.
Scrivo,
allontanando la mente da tutto,
colmando quel vuoto astratto,
che priva di colore
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Il mio braccio si distende,
la mano si spalanca,
centinaia di coriandoli si disperdono,
colorano i tristi marciapiedi.
E' l'inizio della festa.
Un bambino, mi sussurra:
<< Sei davvero tu superman? >>
Non rispondo,
fisso l'ignoto
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Aspetto quel momento...
Nella mia testa rimbalzano parole,
attendo che l'idea subentri all'immaginazione.
Ci siamo, forse è arrivata.
Sì, parlerò dell'infinito,
del suo essere tutto e niente,
come da musa è mutata in
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Zitta!
Lasciami nell'arida solitudine,
lasciami nel gelido oblio,
ma allontanami da questa mia triste consuetudine,
cullandomi con il tuo dolce dondolio,
verso quella pace, che chiamano silenzio.
Ora gli architetti del nostro dolore,
portano il
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Brivido, attesa, desiderio di un nuovo futuro
ho attraversato, per giorni, un mare di difficoltà
ho sperato, che il
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