Lungo le rive di questo oceano
aspettiamo le onde in un giorno di calma,
cercando nel vento
la schiuma che urla immersa nel blu che non parla.
Le navi crepano il cielo,
scintillano dentro profonde e scure pupille,
increspano l’anima
mentre il sole
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Er mare, certe volte,
ce divide, c’allontana,
come ‘na barca dalla sabbia
che ner bel mezzo der temporale,
se rilassa nella risacca.
Ar mare, certe volte,
tira solo la bonaccia
e l’acqua bella piatta
se scalla e fa da mamma
a ‘sto pensiero
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Pascola
tra i prati
fioriti di stelle
in freschi ruscelli,
bianchi di latte,
soddisfa
la sua sete.
Rumina pianeti,
cerca la
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La pioggia, che s’espande
sopra lande del deserto
dove l’acqua più non piange,
rinfresca queste terre
di una brezza solitaria,
accompagna questa guerra
fatta di castelli in aria.
Vince chi più sogna,
chi più inventa
e chi più agogna,
chi
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Sopra i ghiacci a specchio
vaga il mio pensare,
pattina fluido
nel freddo secco polare,
cerca tra le nuvole
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Ora,
i posti dove abbiamo lasciato orme di noi
sono coperti di neve,
dove cacciavamo le ombre, vi è il ghiaccio,
cristalli, il nostro antico profumo.
Su quelle scale fioriva il cielo,
ora,
vi scivolano i bambini,
ridono e urlano,
rincorrono il
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Una penisola d’aspro catrame
si sporge dall’esotico entroterra.
Porto di schiavi,
rive dove caronte
beccheggia e canta,
avanti e indietro
carico d’anime.
Occhi scuri,
paura del futuro
e orrore del passato,
guardano l’onde
urlanti di
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Dimentica la paura del vento
maestro d’orchestra
nel sottobosco,
i passi fruscianti
tra le foglie secche,
l’aria umida
palpabile tra i peli irti.
Vaga in silenzio,
senza meta
sotto il cielo grigio,
aspetta la pioggia
liscia e gelida,
ulula
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E il profumo tuo
esalava dai pensieri miei,
cantieri,
tra foreste di capelli
per costruir castelli
nel cielo di cristallo
in ruvidi cappelli.
E il vento
abbracciava le gru,
pagine di libri,
mischiava quella fragranza,
rose di mare,
al caldo
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Camminavamo
ogni giorno,
con le dita incrociate
tra le vie della vita
ormai autostrade.
Seguivamo le stelle
la notte,
il vento
di giorno,
cogliendo la luce
da un campo di rose,
respirando ogni secondo.
Io carne,
lei aria,
dentro me,
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Solo,
non sarò mai,
tra le tenebre,
sotto il sole.
Lei,
solo lei,
s’accomoda la notte
sul mio letto,
m’accarezza,
culla tra le mani
i miei tristi sogni.
Lei,
non va via,
mi bacia,
mi stringe,
spire di buio,
braccia di
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Marco Cutigni.
Capelli di lana
al vento d’autunno
arancio di fuoco
esplodono in cielo,
crepano l’indaco
muro d’ossigeno
L’intonaco cade:
lentiggini d’oro.
Tentacoli neri
sgorgano fluidi
acqua di sogni
flagelli d’incubi,
atolli sereni
galleggiano
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La luce filtrava
tra le fronde degli alberi,
onde verdi
nel mare blu del cielo.
Colonne di luce
nella calma del tramonto,
giochi di realtà
nel vento freddo d’ottobre.
Lungo la strada,
costellata di buche,
inciampavo rincorrendo
il
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Rosse candele
sopra un nero tappeto,
le case
ardono la notte.
Cera cola
tra la terra arida,
scivola nelle valli,
dipinge la
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Oh buio violaceo
che aggredisci i miei pensieri
sdraiati su lettighe
fatte di sogni,
ti supplico,
stanotte non azzannar
tra i tuoi denti astrali
la mia psiche.
Lascia correr ben oliate
le palpebre sulla nera iride,
scacciando
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L’acqua s’agitava,
bianca di rabbia,
un gorgo nell’oceano
risucchiava il sale.
Pensieri evaporavano al sole,
condensavano in cielo
nere nubi
minacciose di lampi.
Il vento raschiava la sabbia,
turbini dorati,
tutto esplodeva
tra le urla di
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Tramonti di carta
bruciavano nel camino,
a scaldar l’occhi
umidi di pioggia.
La fredda notte
srotolava le sue righe
sul foglio bianco
del giorno agli
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Nero fumo,
soffiava la centrale
dai suoi comignoli
a strisce rosse e bianche.
Salendo lento,
verso il cielo,
ombreggiava l’atmosfera
chiedendo intimità al sole.
L’attimo, era surreale,
intrappolato nelle reti
di piccole navi,
galleggianti
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Forse è solo pazzia
la pioggia scrosciante
tra i pixel colorati
e i miei neuroni.
La poesia che n’esce,
insignificanti lettere
tinte di nero,
è nulla.
Né vento, né acqua, né fuoco.
Irreale visione,
elettricità dipinta,
dita,
freddi
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Tra le lampade rotte,
i cuscini di piuma
e le spire di fumo,
parlavo al buio.
Chiedevo di te,
dentro i miei sogni,
tra le labbra del silenzio,
ma
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