Perché non riusciamo
a invecchiare,
Come tutti gli altri,
Forse sarà quel fiore
che nel cuore, sai
non appassisce
non sfiorisce mai.
Perché al mondo guardiamo
da un punto diverso.
Gridare alla luna
che ancora ci siamo,
neanche un giorno fu
leggi
|
|
|
|
Amo la trasparenza,
non essere mi accorgo
dell’uomo l’essenza.
Trascinato nel gorgo
del mulinello sentenza.
Risucchiato
leggi
| |
|
|
Ora mai,
te ne vai.
Cosi hai deciso.
Me ne vado, dicesti,
senza guardarmi in viso.
Frase che hai detto ieri.
Credevo fosse un gioco,
ma chi gioca sei solo tu,
vado fuori un poco,
poi, non ti ho visto più.
Mi lasciasti,
ora mai,
mentre il mio
leggi
|
|
|
|
Quel giorno sembrava ieri
quando ancora ti cercavo
sulla strada mia non c’eri
ma neanche ti aspettavo.
Era d’estate solita giornata,
sempre la stessa compagnia
tanta noia e t’ho guardata
non credevo tu, saresti mia.
Se non ché, quel brutto
leggi
|
|
|
|
Eru nù fighioledu mi ricordu,
d’avanti a casa adduvi nescivi
arredi a Batia non mù scordu
ammenz’amici mei mi criscivi.
Cù fighiu i Nata a surda Micaredu,
cù Ninu a Parvatota e fraisa puru,
n’Toni u frati i Sina, era tantu beda,
cu catu
leggi
|
|
|
|
Voi ragazze di bella compagnia,
ridendo passeggiate per la strada,
guardate, che magnifica serata,
voi conoscete, chi è la bimba mia?
Da ieri, non la vedo è sparita.
Se oggi la vedete, diteglielo voi,
la sto cercando in mezzo alla gente,
ditegli
leggi
|
|
|
|
Questa fu la mia vita
sembrano millenni arrancato
penso che presto sarà finita,
sono quasi arrivato.
Sarà il giorno della ragione,
dopo l’attesa, entità eterna,
vado, dove non esiste opinione
da li, nessuno ritorna.
Oggi mi affiorano
leggi
|
|
|
|
Oltre la siepe, giace,
uno dei mondi incantati
lì risiede la pace,
sguardi di pianto velati.
Parlano i marmi incisi,
ritratti da vasi e fiori celati,
cori soavi di mimose e narcisi.
Onoranze per corpi murati.
Bronzi che s’ergono al
leggi
|
|
|
|
Dimmi o notte,
mia vecchia amica,
stai li nel tuo irreale buio,
mentre supino nel mio letto
cerco e non vedo il soffitto.
Tu sai dei miei sonni agitati.
cammino da solo!
Nei vicoli stretti, pietrosi,
la luce fioca dei lampioni.
il freddo lo
leggi
|
|
|
|
Ho sognato una voce
cantava verso levante,
la dove brillava una luce
sulla radura oltre monte.
Era lamento dell’infinito,
oltre la fine del mondo.
Li non ci sono mai stato,
giù li, giù infondo.
Ci vorrebbe una pala,
e tanto, tanto
leggi
|
|
|
|
C’è cui ama daveru cù cori,
e cui non vòli a nudu mai beni
c’è cui cerca u grandi veru amuri
quandu u trova, non s’ù teni.
C’è cui si fuma l’esistenza
e c’è cui mori c’ù nà siringa
nc’è cui è amatu e non penza
c’avi a mamma soi
leggi
|
|
|
|
|
Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Miknomi Luccio.
Mi pari desulata chista casa,
mò quandu trasu, non c’è chiù nudu.
Mi pari ca viu a mama chi mi vasa,
è m’accorgiu ca sugnu sulu.
A viu a mama chi nesci da cucina,
c’à testa griggia e c’ù faddali.
Chi mani ancòra ianchi di farina,
venisti, dicia
leggi
|
|
|
|
Come potevo pensare
che la mia discesa,
lungo il patrio stival,
modificasse il destino.
Fonder l’anima mia,
con quella stessa,
di colei, che porta
di un fiore il nome.
Mai prima io la vidi,
mai di lei parlar sentii.
Così vedendola,
leggi
|
|
|
|
Come potei pensar
che la mia discesa,
lungo lo stival Patria,
significasse pel destino,
fonder l'anima mia,
con quella stessa,
di colei, che porta
di un fiore il nome.
Mai prima io la vidi,
mai sentii parlar di lei.
Così vedendola,
leggi
|
|
|
|
Non si può vivere
tra il sibilo dei proiettili,
in mezzo alle macerie
affamati, assetati,
dalla vita diseredati.
Enorme è il gommone,
credere alla menzogna,
le isole non sono lontane,
la terra della pace è vicina.
C'è
leggi
|
|
|
|
Degli anni ormai lontani
non voglio ricordare,
non voglio più pensare.
chi mi ha fatto soffrire.
È inutile mentire,
se un grande amore
non più riesce a dire,
t'amo, ti voglio bene.
Ricordo fosse ieri,
un cuore sulla
leggi
|
|
|
|
Non so, come definirti.
Paziente, quasi invisibile.
Attendi immobile,
quella mano,
che ti sa accarezzare.
Dita morbide calde,
il premere giusto,
quel tocco leggero,
che tanto ti da gusto.
Il godere soave.
Volare insieme al tuo
angoscioso
leggi
|
|
|
|
Il tuo passato,
io non lo voglio sapere.
Ti ho conosciuto.
Così, come sei.
Così ti hanno visto
gli occhi miei.
Con questo corpo.
Con questo viso.
Con questi occhi
col tuo sorriso.
Non m'importa.
Non so niente di te,
non lo
leggi
|
|
|
|
Ti direi, aspettami.
Anche se, non tornerò.
Quando calerà la sera,
ti accorgerai che,
lungo è stato il giorno.
Le ombre delle case spiano
quell'ultima tua lacrima.
Il sole stanco si spegne.
Cala la sera a tradimento,
e tu,
leggi
|
|
|
|
Sembra eterno il cammino
tracciato sentieri.
Resistito a gelidi inverni,
la pioggia nei capelli
sulla camicia zuppa,
scivola sulla schiena.
Le dita fondono
al tocco dei mattoni,
al tocco dei sassi, dell'acciaio.
Il sole cocente
leggi
|
|
|
|
|