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Marco Torre
Le 35 poesie di Marco Torre
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Vedi, ora non resta che negarsi,
ed in disparte rovistare
la propria appartenenza,
e tra vapori d'asfalto
estirpare
quest'asfittica illusione
che s'ammanta di follia.
E su questa terra
offesa dall'aratro,
che a primavera
si maschera di
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Ora raccontami
degli inverni tra la tua gente,
perché vedi,
qui gennaio è solo un mormorio
che scortica la pelle,
uomini, campi, bestie.
Qui lo scintillio della neve
è cenere greve,
che s'accende solo ad
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Credimi se t'agghiaccia
l'amara luce che s'intaglia
e si conficca esanime
alla parete.
Par conduca un turbine d'orbite,
s'apra in un ronzio che tumultua,
foce o sorgente d'altra presenza.
E più non s'intenerisce
il tuo volto che
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Eromperai tra queste mura
con lo sbalzo incerto del salnitro
o nel soffuso sciabordio
delle fanfare.
E mi parlerai sinuosa
e vibrante
come al suono del sitar.
Sarai sfuggente e assorta,
ti svelerai appena.
Ed uno scintillio di
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Ora.
L'alterno scroscio del vento
che si frange tra le maglie del pioppeto
pare il mare che s'inarca.
S'increspa l'onda dei campi
al luccicare delle spighe incolte.
Ed ecco una foglia s'arrende
al suo planare di gabbiano.
Ma qualcosa
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Di uomini e dei,
di un tempo senza tempo,
al limitar del cielo
dove al fine sbanda
e crolla.
E vagare senza pelle
tra
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Non andar troppo alla radice,
credimi,
che a rovistar nel torbido
poi non c'è senso.
Vieni qui,
alla
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Ecco, tu ora chiedi
com'è stato.
Tra noi
una distanza
e l'inverno.
Ad ogni parola
un'eco
remota
e sorda.
Sulla
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Cerca laggiù,
oltre l'angolo della via.
Là troverai l'olio per la lanterna,
là il velo del tempio
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Vieni qui, fermiamoci a guardare.
Senza parlare, però, del resto
(lo sai bene anche tu)
ci siamo già detti tutto.
Vedi, ogni parola ora sarebbe fuori posto,
deforme, mostruosa.
E noi abbiamo parlato tanto,
a volte urlato
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E ti scrivo da qui,
dove il solco del crepuscolo
si disfa in scaglie d’asfalto.
Tra respiri di ragnatele
s’addipana un pensiero
e
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Marco Torre.
Qui erano le viole selvatiche
e dove ora è solo un cumulo di pietre,
cresceva malcerto il biancospino.
Tra quei calcinacci roventi
coglievi cantando le more.
E ancora scorgo tra i ciottoli sparsi
l’ombra delle nuvole e la tua
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Sbalza rasente le gronde
l'avaro volo di uno stormo
e si disperde lontano,
chissà dove.
Un'amara promessa addensa
e subito svanisce,
come
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Screzia di luce il meriggio riarso
lo sciabordio inerte delle onde.
Uno straripare di cielo
s’incrina e si
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Tra resti di sterpaglie
un fiore senza nome arranca.
L’autunno si sparpaglia
nel suo pianto.
Oltre il
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Mentre novembre ordisce le sue livide coltri,
piangono monili di foglie dorate
le farnie e le robinie
nella garzaia.
Da levante s’insinua il rintocco sommesso
delle campane che suonano a vespro.
Un volo d’airone ingemma
di diademi il
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Senza sosta si stampa
su scrostate mura,
l’ombra muta dei minuti
che scrosciano inesausti.
Con le mie ultime grida
mi sono ubriacato d’amore.
Sto con la mia disarmonia
che mi consuma.
Ormai ciò che si vede
è solo un teso velo
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Ripenso il tuo pianto, piccola,
sola, in disparte, unico conforto
la tua fioca ombra china sul muretto.
Laggiù tua madre, impassibile,
tuo padre indifferente,
le tue compagne troppo assorte
nei ghirigori di fanciullezza
per curarsi di
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E’ verde la luna,
stasera.
Spicca di sbieco
nel corridoio,
mi acceca.
Mi desto contorto
e scaraventato
con le unghie
conficcate
tra carne e lenzuola.
Ma il tuo volto
ancora non mi appare.
Affiorano dal gorgo
voci disumane
e
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Sotto un cielo rappreso
un arabesco di steli declina
nei campi smarriti.
Impercettibile
il grido muto
di una foglia che cade
s’adagia
e s’infrange.
Così s’annienta il ricordo
delle tue labbra recise
che nel buio m’eludono
e mi
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35 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 20.
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