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Ettore Salamena
Le 91 poesie di Ettore Salamena
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Insieme a ricordi ed affanni t'ho lasciata
ma la bramosia di visitarti non è doma,
allor mia diletta giammai dimenticata
perché non vengo più da te, oh Roma?
Quando sveglio sarò con la mente desta
e pesante sarà
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Inferno son le sorde urla,
che un mare impietoso
agli ignavi nasconde
e con veemenza restituisce
a quel pavido mutismo,
che vilmente cieco
senza dignità alcuna
scellerate cause creò!
Tu Terra, non scuoter
più di tanto la
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Ingegno d'uomo a Marmore
precipitò maestose acque,
con boato così travolgente
da ammaliar pittori,
poeti e tanta gente!
Così Piediluco,
lago gaudente
come creatura nacque,
per abbellir sì natura
come a Dio
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Oggi appar sì facile
giocar con la mente mia,
son talmente ricettivo
che la tua in me già s'attiva!
Non ho dubbi su questi
deboli segnali
che lentamente assaporo,
son forti e intensi
stimoli d'amore,
pur se arrivano
da un
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Lasciamole ad altri
certe amenità,
diamo un calcio
a soprusi, angherie
e restanti banalità,
sia pura cortesia
trovar l'armonia
nelle nostre realtà.
È in quest'oasi,
di limpide acque
che oggi l'Umbria
sembra
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Una vite potata
con verdi pampini
e piccoli raspi
solitaria appare,
così ella s'appresta
ad ingentilir
nella bella stagione
il muto viale.
Ora qui nulla è in vita
più nulla intorno,
né piante di
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Con torvo sguardo il fato ciò adduce
quel che pria scosso avea l'animo
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Mi moglie m'ha detto: "mo sei guarito,
nun te crede co' sta barba d'esse un mito
e fa in fretta a usà sta lametta!"
Jo risposto:
"Tranquilla, me la torgo fra 'n anno
nun credo sia 'n danno,
sai ho fatto 'n voto a
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Risalendo la corrente
Estive giornate al torrente,
generose piccole sorgenti
scorrono dal monte
per donar sorsi d'acqua
a chi scalzo
con piedi dolenti
prosegue su ciottoli gelati
il suo cammino,
a catturar con nude mani
trote e
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Non chiediamoci cos'è la morte
né come questa vita è nata
o quale sarà la nostra sorte!
Dobbiamo allor dimenticare
insistente domanda innata
che può causare dubbi, non solo
e coltivare idee
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Indifferenza, menefreghismo
sono inconscio masochismo
silenzi e timori perseveranti
armi per potenti e arroganti
tese a crescer corruzione
abuso indiscriminato di potere
sempre più arrogante e mai domo
a calpestar la dignità
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Ammiro e incantato resto
ad osservar tua bellezza
mentre dolce sale il desio
al brillar del tuo sorriso
pendo dalle tue rosse labbra
che voluttà accendon le mie
mentre cresce la bramosia
e nettare tuo assaporo
umide papille
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Laconico vorrei esser nell'esporre
in tal contesto, nel bene e nel male,
angosce ed ansie quando nel buio
ronza il silenzio e nel cor paura assale:
"scricchiolio di mobili,
parete che come mano
capelli elettrizzati a sé
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Ormai alto è il sole,
inutile fantasticare
che la Befana sia ancora
alta nei cieli a svolazzare,
forse a sonnecchiare
che difficile è scender dal letto
dopo un’intera notte a sorvolare
case, prati, monti, e mare!
E voi piccoli,
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La bruma s'appresta
ad esser più densa,
come muro avanza
e lume in terra
immagine mia
più non proietta,
né posso aver più io
ombra di guida certa.
Se lungo e deciso era pria
il passo cadenzato
ora procede
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Qui la creatività
esalta la natura
e tanti mestieri,
è l'essere che matura
con doni veri:
lavoro e famiglia
da padre a madre,
a figlio e figlia!
Non manca il male,
così rappresentato
dal peggiore dei re,
con violenza
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Invia un messaggio privato a Ettore Salamena.
C'era 'na vorta
'n cristo d'omo
che pe' quanto fosse
arto e grosso
niuno parea far domo,
grande fu la forza
e come 'n cavaliere
possente l'armatura,
difronte a lui er monno
parea 'na creatura,
a cui dettava legge
con gran
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Ah, quanti pensieri
la mente produce
che tramutar bocca
in suoni non vuole,
al par del cuore
che amor assorbe
ma poi non intende
restituir calore!
Invano celare
con sottil inganno
quello che si brama
o amor reclama,
se saran
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Alzar i toni si può
al fin di allertare
chi lontano si trova
per inviare più forti
vibrazioni di onde
del primo suon profuso,
oppure se tal causa
è di male ascolto
per sì perso udito,
dal tempo generata
in
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Vorrei restar fasciato
tra caldi panni
nel mondo fatato
quando ombre vedevo
e nulla chiedevo
con tanti anni
ancor da gioire
né cuori da far soffrire,
ma scorre il tempo
e non ci son santi
a lenire dolori
col giunger della sera
senza
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Bello esser lì
col sorriso dei genitori
nell'età più bella
batteva forte il cuore
mano nella mano
di mia sorella,
con profumati odori
e dolci sapori
brillar degli occhi
tra canti e suoni
e risate di bimbi
tra mille
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Tornar indietro nel tempo
non giovane intemperante
neppur di vita sprezzante
nè insipido adolescente
o nella mente di un infante.
Non più naufragare
nel mio solito rimare
sfuggir angosce
seppur con tinte diverse
ma dove
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Oggi vojo arricordà
sti regazzi che Cupido
ha fatto incontrà
quanno ciumachella
a candeline spente
dorci occhi fece
e ardente fiamma
nel core accese,
come l'adorata
con sé all'altare
quer dí l'ha
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Liberar polmoni
da urbane scorie
tra silvestri profumi
di fitta vegetazione
con pini, abeti,
alti cipressi,
querce e lecci,
questo è un ritrovar
se stessi nella pace
d'un muto silenzio
rotto solo dal
sibilo del vento
o cinguettio
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Generoso sempre son stato
il sorriso mi è naturale
e l'avaro ho considerato
per quel che vale!
Or lasciar voglio in dono
non ciò che solito dici,
qui niente monete d'oro
da distribuir ad amici,
è solo affezione
che
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Pacifista son per natura
ma davanti a pedofili e stupro
scrivo ciò che penso,
faccian pure gli altri
ma qui non mi oscuro!
Difficile comprendere
chi a prevenzione
ancor oggi non propende
per chi dà scempio, deturpa
e
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Finite son le covate,
finita è l'estate,
volate via son le rondini,
ecco ora passeri
radunarsi a frotte
con assordante cinguettio
per salutare il sole
che rapido scende,
in quest'ora d'autunno
dove anche il merlo
il modulato verso
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91 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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