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Alessandro Lenzi Zydro
Le 11 poesie di Alessandro Lenzi Zydro
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Candida emozione
in uno scrigno, di parole
custodita.
La fantasia
non ha frontiere;
il tratto di penna
impone un freno,
il linguaggio,
convenzione glaciale
pugnala l'autore:
l'anima si smarrisce
resta
una parvenza
un fantasma d'emozione.
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Giunge inaspettata l'alba;
un raggio, di cielo
perfora il mio cuore:
il tuo profumo
pervade la mia fantasia;
l'immaginazione, stravolta dal tuo volto;
la razionalità; annichilita.
Osservo, un'ecomostro paglioso
il desiderio insprimibile
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Solco acque inconoscibili,
accanto, tutto si disgrega;
senza una rotta, veleggia
il mio vascello.
Esplodo in lucore di lucciole;
sento, il gelido oceano
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| Leggo una frase mai scritta
fantasia vivace d'emozione scolpita
materia pensante
emblema ingenuo
di pensiero pensante
e vedo
la memoria di fanciulla
parla
ma non presto attenzione
canta
ma non odo il suo cuore
svanisce
ma non percepisco
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| Una sillaba, irrompe nel pensiero,
la mia fantasia,
levita nel vuoto;
doma il calamo intinto.
Un fischio; frantuma
la scintilla di ricordi:
il baleno fecondo
è estinto.
Uno sguardo babelico
attanaglia il volto mio,
osservo,
il tran
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| La volontà di dominare il mondo
la libertà d'augello vagabondo
l'essere fratelli di fato
l'orgoglio di non essere copiato.
La nostra mente, ingannata dal giorno
focalizzata solo sul porno
disprezza il callo sulla mano
esiste solo
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| Urlo muto
rimbomba nel mio cuore,
onda statica
affonda il mio essere;
bufera bruciante
nullifica la mia anima.
Io sono osservatore accanito
io esisto nell'infinito
io vivo nello spazio di un palpito;
Niuno rileva la miseria
di un
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Alessandro Lenzi Zydro.
| L'assurdo temporale
di un relativo
attimo di spazio;
investe
una quantità, in moto permanente.
L'energia
si
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| Osservavo, con occhi innocenti
un vecchio guercio
accanto al portone.
Era solo
senza un abbraccio ad interrompere il gelo
senza una mano a sostenere il cuore
senza un sorriso a frenare le ore.
Il mio sguardo s'appoggiò sul suo viso;
un
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| Dipinta su un cielo corvino
Luna, risplende opaca,
specchi, speranza di un uomo
estinto.
Consolatrice di umana natura
affanna
in un abisso dimenticato
e sol il canto selvaggio
giunge al tuo cuor.
Mi struggo nel tuo grembo
mi consolo nel tuo
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| Viaggiatore
di spazio profondo;
ricoperto d'infinito
s'inabissa nel mio vuoto.
Nebbia pulsante
osservi
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