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Davide Lombardo
Le 16 poesie di Davide Lombardo
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I mantelli
furono lasciati appesi ai pali
in riva ai fiumi ad asciugare
tra chiodi e martelli
i raggi di luce riverberarono
al tramonto sulle sponde
aghi d'erba pungevano l'aria
e alla brezza frusciavano
I poeti scrivevano
i pittori
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E il vento
infine
avrebbe fatto il suo dovere
portato via il tuo odore
i castelli di sabbia sul mare
le nuvole di carta appese al soffitto
i soldatini di piombo sul davanzale
E il vento
infine
avrebbe fatto il suo dovere
portato via la
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| Nella mano destra
teneva leggero il sigaro
e al fumo ci teneva appesa l'aria
nell'altra teneva la morte
e ci giocava
come fosse il sigaro della destra
mancino
il tiro lo aveva pronto
e il freddo era pesante
noi
solo tanti punti
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| Ricordo ancora
quando battevi le mani
felice di essere felice
Tutto intanto correva
e come se correva
Ricordo la tua stanza
ancora piena della tua essenza
di donna di bambina
di un gioco ormai diventato vita
Ricordo la tua entrata
sempre
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| E' freddo
il sole stanco
del mattino
I lampioni
ancora accesi
sono lumi per viandanti notturni
Le panchine
immobili nei parchi
stanno sdraiate sui prati
Nelle stazioni
pulsa l'inizio
di un altro giorno
Fette di suoni
svegliano
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| Quell'anno la neve
sapeva scendere bene
appiccicata ovunque
sapeva scendere bene
tutto sapeva
di quello che era
e
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| Nel fiammeggiar di lumi danzanti
un lampo tonante ruppe la quiete
e d'improvviso silenzio si fece
Tu tremolante
fuggivi tra i fili d'erba estivi
e il cielo
coprì la Luna d'un velo
Gli alberi ombreggiavano
sui campi notturni
che il
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| Il vento
rubò il fumo
alla candela.
Leggera la neve scendeva.
Sotto il lampione
l'ombra pendeva
appesa alla
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| Fuori dalla stanza
tutto danzava,
tutto sommato,
come prima.
Come sempre
i belli
sono quelli che se ne vanno
troppo in fretta.
Come sempre
se ne vanno.
Noi siamo qui
sperando
di non diventare
mai belli.
Spostava gli
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a Davide Lombardo.
| Quante volte
hai contato gli anni
in attesa della resa dei conti
senza ritorni
per le troppe volte
che hai azzardato coi sogni
di riavere quel po’ di roba
che un tempo
era parte dei tuoi giorni
immaginando tutto
di nuovo come prima
quando
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| Si fermò in mezzo al viale,
neanche il cuore gli batteva
a pensare ad ogni passo
che gli restava da fare.
Tutto era chiaro adesso,
niente è e sarà più lo stesso.
La Luna girava
in un cielo di lana
in mezzo alle stelle
quella notte era
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| Oggi
fuori
è un giorno.
La vita torna,
la morte
continua il suo tirare a sorte.
L’aria,
fredda e pesante,
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| Il Sole soffia
sugli alberi di Wellington.
Il vento graffia le foglie
degli alberi di Wellington.
La notte
corre
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| I campi ingrigiti
dal foscoso aere
sono tristi.
Gli occhi passano
leggeri.
Il silenzio tace.
Il sole
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| Lo so
forse domani non arriverai,
la notte a volte uccide.
Lo so
forse domani ti perderò,
la musica mi spiegherà
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| Ombre e voci
sono sepolte
sotto atroci paure
e speranze incolte.
Spuntano,
dal sottosuolo,
come mani sbiadite
che
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